Le biblioteche non sono mai troppe

di Chiara Cardaioli

La frase rif. http://www.chiusiblog.it/?p=200 post. n. 5 :  “Io ci aggiungerei una nuova bibloteca..anche 2 (quella di ora è troppoo piccola per la grande quantità di persone che la frequentano)” del sig. Leandro Fei  è alquanto irrispettosa, e sottintende un’idea antidemocratica e le spiego il motivo prendendo a prestito le parole di Antonella Agnoli, pubblicate su un articolo uscito il 23/04/2011 su IL MANIFESTO, in cui si dice che:

“Il problema non è se i cittadini ci vadano o no [in biblioteca]: è che devono avere la possibilità di andarci. Non c’è teoria moderna della democrazia che ammetta un cittadino disinformato e ignorante. Una biblioteca arricchisce il tessuto democratico rendendo possibile ai cittadini di informarsi non nella solitudine di un computer casalingo ma in un confronto con altri cittadini, altri documenti, altri formati. Di questo lavoro incessante le biblioteche sono un luogo necessario.”

Ben vengano 2 biblioteche, anzi servirebbe una biblioteca in ogni frazione e il bibliobus che raggiungesse ogni abitazione della campagna. Solo allora potremmo dire di essere un Paese civile, moderno e attento alla formazione delle nuove generazioni e alla crescita di cittadini informati e liberi di scegliere. La biblioteca è una “irrinunciabile infrastruttura democratica”, e mi pare davvero anormale che nel 2011 mi trovo a dover DIFENDERE l’istituzione biblioteca da affermazioni così palesemente antidemocratiche fatte da un mio concittadino (anzi, non so chi lei sia e se è di Chiusi).

La invito a fare una visita alla Biblioteca San Giorgio di Pistoia, alla  Lazzerini di Prato, a Sala Borsa a Bologna, alla San Giovanni di Pesaro oppure, molto più vicino, alla comunale degli Intronati di Siena, potrebbe capire moltissimo.

Se questa è campagna elettorale…

Questa voce è stata pubblicata in CULTURA. Contrassegna il permalink.

23 risposte a Le biblioteche non sono mai troppe

  1. @ Fiorani: ho provato ad analizzare il materiale dell’archivio per procedere ad una catalogazione e – se possibile – una digitaliazzazione, ma occorre un programma che l’archivio di stato ancora non ci ha fornito. Soprattutto non sono riuscito a identificare donazioni o, comunque fondi, che permetterebbero di iniziare almeno una catalogazione strutturata, visto che il patrimonio dell’archivio non è irrilevante, ma la digitalizzazione non può essere fatta in modo del tutto casuale.

  2. Personalmente ritengo condivisibile il pensiero di Agnoli, che però mi pare addirittura in antitesi con la moltiplicazione delle sedi della biblioteca che alcuni auspicano: in una cittadina come la nostra, frazionare la biblioteca in tante sedi potrebbe sminuirne la funzione di “luogo di confronto tra cittadini, documenti e formati”.

    Non é meglio ripiegare al piú su salette di consultazione, lasciando la funzione di punto di aggregazione ad una sola sede?

  3. paolo miccichè scrive:

    Certo, ma non credo vi siano differenze tra la realizzazione “fisica” di una Pensilina, di uno Stadio oppure di una struttura in muratura o mista con una grande sala centrale, sale più piccole e uffici di contorno e, crepi l’avarizia, magari anche una piccola arena estiva. Rientrerebbe comunque nel capitolo “investimenti”.
    Resta il fatto che ancora non si riesce a sapere con quale criterio si sia scelta invece come prioritaria la costruzione dello Stadio. Visto che nel programma della sua Lista, l’assessore Scaramelli parla di Trasparenza, sarebbe utile fornire alla comunità – possibilmente prima delle Elezioni – il Business Plan che sicuramente è stato stilato per affrontare una simile avventura ventennale.

  4. Leonora scrive:

    I bandi della Fondazione sono ovviamente su più voci e quella degli investimenti e’ diversa da quella della cultura. Ogni anno l’amministrazione ha chiesto aiuto per progetti culturali; su questo settore pero’ le risorse sono molto inferiori rispetto a quelli possibili per le opere pubbliche. Il bilancio del comune e’ difficile e con molti Molti vincoli e le esigenze della popolazione sono molte di più delle risorse purtroppo. Però la biblioteca e’ uno spazio per i giovani e mi auguro che vengano sempre più ad utilizzarla e a fare progetti condivisi cosi che possano sentire quelli spazio, insieme all’informagiovani uno spazio loro.

  5. paolo miccichè scrive:

    Non saprei dire se una battuta polemica, magari sfuggita nella foga dello scrivere, abbia dietro un’intenzione anti-democratica oppure no; sicuramente il mio pensiero, essendo uno dei promotori della lista “La Primavera di Chiusi” è in linea con quanto Chiara riporta citando il “Manifesto”.
    Per il resto ho seguito il suo consiglio e mi sono informato con il presidente della Commissione Bilancio di un Comune di 17.000 abitanti. Ho scoperto che se è vero che investimenti e spese per il personale non sono intercambiabili, è vero anche che ci sono diverse possibilità tecniche di “incrocio” così come che investimenti come lo Stadio hanno potenziali ricadute future anche su queste voci e sui servizi in genere. Quanto ai contributi esterni poi, chi ha pagato la Pensilina poteva in alternativa finanziare dei Progetti che prevedevano l’assunzione temporanea di personale per la durata del Progetto stesso; per esempio Progetti per stimolare l’imprenditoria o l’impiego giovanile. Così mi è stato riferito, con l’aggiunta che la scala delle priorità, alla fine, è sempre una decisione politica. E infatti, se invece di investire per un nuovo Stadio si fosse investito per un centro polivalente della cultura e del tempo libero, dando finalmente anche ai giovani di questo territorio un centro di aggregazione? Scelte politiche, appunto.

  6. Daria Lottarini scrive:

    Non ho dubbi, la lettura é cibo per la mente e va sostenuta anche con altre biblioteche.
    Un dubbio pero’ mi e’ venuto: ma il signor Leandro Fei e’ stato cosi’ antidemocratico?

  7. Il governo impone agli enti locali di tagliare la spesa del personale. E i soldi che secondo voi potevano essere risparmiati x la pensilina non sarebbero mai potuti essere impiegati x il personale. Questo produce numerosi problemi sopratutto agli enti locali piccoli come il nostro in sofferenza di personale. Né Ceccobao né altri possono fare nulla. Parlate con collegi di altri comuni! Ringrazio Leonora x la sensibilità dimostrata negli anni, non scontata visti i tempi. X il discorso stage. .. Anche quelli hanno un limite di tempo, dopo il quale non sono più attivabili. Abbiamo già chiesto al ced di mettere il link al catalogo on line sul nuovo sito del comune, anche qui x mancanza di personale, verrà fatto terminato l’impegno elettorale.


  8. Elisa Leandri:

    Un sito web c’è già!http://sbs3.unisi.it:8991/F/-?func=find-b-0&local_base=sbs02

    Mondo http! L’hanno nascosta bene all’Università di Siena ‘sto servizio…

    Allora si fa un bel link dal sito del Comune? O dalla pagina wikipedia?

  9. Leonora scrive:

    E’ vero che c’è ancora l’archivio storico non ben catalogato, per questo abbiamo fatto un progetto presentato in regione grazie alla rete redos, con il quale aspettiamo di ricevere quanto prima fondi per cominciarne la catalogazione così che anche l’archivio possa diventare un bene della collettività

  10. pscattoni scrive:

    Scusa Leonora (Gherardi) una domanda perché non so nulla di finanza pubblica: il finanziamento in convenzione per attività come quella del palazzetto vanno sulla voce personale? Ci sono società e cooperative che gestiscono in convenzione servizi per il Comune.

  11. Leonora scrive:

    Purtroppo e sottolineo purtroppo i capitoli del personale e quelli degli investimenti non sono interscambiabili e purtroppo ripeto purtroppo e’ sul personale che i tagli sono i maggiori.

  12. lucianofiorani scrive:

    Il servizio della biblioteca, fatto salvo quello che dice Tiziana Marroni, è uno dei pochissimi aspetti su cui non me la sento di dare addosso alla passata amministarzione.
    Il lavoro che è stato fatto con i giovanissimi è fondamentale per lo sviluppo di questa importante risorsa della città e andrebbe esteso anche alle altre fasce di popolazione.
    Ma i problemi non mancano, proprio ieri sera in un confronto pubblico è stato sollevato quello della catalogazione e collocazione di tanto materiale (da dei lasciti?).

  13. Per una volta non sono d’accordo con Scattoni: credo che non ci sia alcun rapporto tra lo spendere inutilmente (e orribilmente) per una pensilona ed assumere una dipendente. Per tutto il resto mi pare che la biblioteca sia notevolmente cresciuta e che un paese delle dimensionui di Chiusi non possa permettersi di avere biblioteche in tutto il territorio. La quantità va spesso a discapito della qualità.

  14. calo sacco scrive:

    Come non condividere il pensiero di Chiara Cardaioli nel suo post ?Ha detto cose delle quali tutti dovrebbero essere d’accordo, specialmente quelle relative non tanto all’organizzazione delle biblioteche ma di poter permettere ai cittadini di andarci.Vorrei vedere chi lo possa smentire un tale pensiero !Ma come a tutte le cose c’è sempre un ” però”, sempre un rovescio della medaglia, ed in questo caso riguarda il contenuto della finale dell’articolo di Tiziana Marroni:”bastava restringere la pensilina” dove s’intende che per una spesa di 250 euro al mese(che non sembra essere tanta se detta cifra fosse veritiera ed avesse rappresentato da sola lo spartiacque” fra il fare e non fare)ed ecco che la cosa sarebbe divenuta possibile.Mi sembrerebbe una risposta ragionevole, o no ? Sbaglio ? Giudico senza sapere ? Forse, ma allora è un fatto di impostazione e di priorità che privilegia una cosa anzichè un altra.In altri casi ben di altra dimensione sono d’accordo che Tremonti e Brunetta portano delle responsabilità per aver applicato il restringimento dei rubinetti, ma in questo caso della possibilità della fruizione della biblioteca mi sembra che c’entrino poco…..In periodo di scarsità di risorse ciò che deve essere la prima caratterizzazione di una politica è quello di stabilire le priorità.Ed Allora ?

  15. pscattoni scrive:

    per Chiara Cardaioli. Oltre che a Tremonti lo diciamo anche a Ceccoba e Scaramelli che hanno impegnato soltanto per lo stadio duecentomila euro annui per venti anni.

  16. Leonora scrive:

    La nostra e dico nostra perché e’ di tutto il paese e’un bene prezioso che e’cresciuta anche per l’ottimo lavoro fatto da Chiara e Marco e tutte le altre persone che negli anni hanno aiutato l’ufficio. Sper cresca sempre più e che sempre più ragazzi la frequentino perché possa diventate luogo di studio come già lo e’ per per alcuni di loro. Un bibliotecario a tempo fisso sarebbe veramente un sogno purtroppo vincoli pesanti al personale nono hanno permesso. Per questo ancora più e’ importante il lavoro di chi in tropp poco tempo da tutta se stessa alla cultura del nostro paese.

  17. Ditelo a brunetta e tremonti

  18. Elisa Leandri scrive:

    Un sito web c’è già!
    http://sbs3.unisi.it:8991/F/-?func=find-b-0&local_base=sbs02
    A questo indirizzo si possono trovare tutte le biblioteche della provincia di Siena, e quindi può essere fatta una ricerca su ogni singola biblioteca o su tutte.
    Personalmente ritengo che le biblioteche siano un patrimonio inestimabile per i cittadini…. evidentemente chi fa certe affermazioni non c’ha mai messo piede e non conosce la loro importanza.
    A quanto pare per il Sig. Leandro Fei la cultura non è importante…

  19. Francesco Storelli, non è strano essere d’accordo con chi esprime concetti universalmente condivisibili, che dovrebbero essere patrimonio comune, a prescindere dalla visione politica di ognuno. La cultura non può essere oggetto di divisione partitica, perché elemento indispensabile alla crescita della persona. Lo strano è dire di voler valorizzare la cultura e non avere ancora assunto un/una bibliotecario/a a tempo pieno.

  20. Anche a me piace l’idea di “metter mano” alla biblioteca.

    Eviterei però di disseminarne le risorse sul territorio e preferirei piuttosto arricchire una struttura centralizzata e ben organizzata: con gli stessi soldi ci si fa di più, mi pare.

    Per ben organizzata intendo anche, ad esempio, che dovrebbe disporre di un sito web con tanto di ricerca dei titoli disponibili, in maniera che l’utente possa andare “a colpo sicuro”. Magari anche studiare qualche sistema di consegna a casa (o nelle vicinanze) di documenti ordinati via web non sarebbe una brutta idea: se non sbaglio nel programma stesso de La Primavera si parla di aprire delle unità di servizi (tipo municipi, mi pare) nelle frazioni chiusine. Ecco, i testi richiesti in prestito (via web, telefono, quello che volete) potrebbero essere consegnati là…

  21. Tiziana Marroni scrive:

    Il problema non è di avere una o più biblioteche,ma almeno di far funzionare al meglio ciò che esiste.
    Sul “poro blog” avevo già espresso la mia opinione: all’inizio(è preistoria!) fu fatto anche il concorso per il ruolo di “bibliotecario”e questo quando la struttura ed il contenuto erano modesti. Poi la Biblioteca si è strutturata,arricchita di video e volumi, ha trovato una buona sede, si è messa in rete, ma ha perso la figura chiave che è tramite tra “libro”e “utente”. Dato che a stage questa figura costava solo 250 euro al mese, non credo che la cosa fosse insormontabile, bastava restringere un po’ la “pensilina”.Si può parlare di disservizio?

  22. strano a dirsi ma sono daccordo con Chiara. .-)

  23. Un esempio paragonabile al nostro Comune è la Biblioteca comunale di Rubiera (11.000 abitanti), da vedere!

I commenti sono chiusi.