Bettollini, documento del 20 gennaio 2021

“Post difficile. Politico e Amministrativo. Ma molto difficile. In questi giorni abbiamo visto di tutto in parlamento, di tutto. Voglio essere schietto e dirvi trasparentemente il mio pensiero politico, che spero possa essere utile soprattuto per i nostri livelli locali. – personalmente ho sostenuto Renzi dal 2013 e fin quando è rimasto nel Pd perché ha rappresentato per me un punto di riferimento fondamentale del mio agire e della mia ascesa politica; non rinnego nulla anche perché eravamo in tanti a seguirlo ed era bello proprio per questo; eravamo una comunità politica entusiasta di immaginare il nostro futuro provando insieme a costruirlo.

A Chiusi il Pd di Renzi alle europee del 2014 prese il 68%; record storico del consenso che un partito politico abbia mai raggiunto nella nostra comunità, superando anche il Partito Comunista Italiano che nel massimo della sua popolarità raggiungese il 67%. Ma poi, se prometti certi comportamenti e non li attui perdi le persone che ti hanno seguito arrivando così, in poco tempo, a toccare il minimo storico del 18% alle ultime elezioni politiche, facendo cominciare i travagli dentro il Pd fino alle scissioni e alle incomprensioni che, per ruoli di responsabilità che nel frattempo molti di noi avevano assunto, ci hanno allontanato.

Entra così in campo zingaretti e scelsi per il bene anche della nostra comunità, cercando di evitare attriti politici nel gruppo consiliare stabilizzando l’azione amministrativa, di dargli fiducia sapendo che era una sensibilità comune a tutti i consiglieri del Pd; cioè scelsi per il bene comune di rafforzare la tenuta politica del gruppo al fine di continuare con forza e determinazione a raggiungere obiettivi amministrativi importanti per la nostra Chiusi puntando su una rinnovata coesione consiliare che avrebbe fatto, come nei fatti è successo, la differenza. Onestamente scelsi Zingaretti anche perché dissi che tra Martina e Giachetti non vi poteva essere scelta più oggettiva se non quella di Nicola. Notai anche un fatto che accumunava Nicola e Matteo, che mi piacque particolarmente: entrambi dichiararono a più riprese e con le camicie sudate, che MAI avrebbero governato con i 5 stelle. Mai – ma da tutto questo calvario composto da giochi di potere lontani anni luce dai bisogni effettivi dei cittadini e da promesse disattese dei vari leader di turno, nasce Conte il quale, in brevissimo tempo, tocca il record delle tre volte in cui ha cambiato maggioranza passando da salvini/di maio, a DiMaio/zingaretti/renzi a DiMaio/zingaretti/transfughi dei vari partiti tra cui ForzaItalia . Anche Conte disse al tempo del suo primo incarico : “se finisce questa prima maggioranza Conte torna al suo lavoro. Sono qui per fare l’avvocato del popolo non per la poltrona”.

In realtà? Tre governi diversi con tre maggioranze diverse con il beneplacito del Pd che, pur di rimanere al governo, accetta come compagine di viaggio pezzi di Forza Italia. Ma come si fa? Tutti si rinfacciano le poltrone. Tutti. Ma in realtà sono tutti uguali perché tutti si sono rimangiati le proprie parole e le proprie idee pur di rimanere incollati al loro posto. Conte, Di maio, Zingaretti, Renzi etc. sul promettere una cosa e farne un altra, pari sono; qualcuno obietterà dicendo “No, Noi siamo stati responsabili per il bene dell’Italia”. Io davvero non lo so se il bene dell’Italia sia mantenere ancora questa gente in parlamento che si presenta con un chiaro ideale ma poi fa l’esatto opposto. Non lo so. Non sono così esperto da giudicare. Però mi interrogo.

Ecco, su questo particolare e su altri aspetti che hanno evidenziato la non coerenza con le promesse fatte a tutti noi, io però ci avevo creduto. Avevo creduto, come penso anche tanti voi, impegnandomi, facendo scelte e sacrificandomi per loro. Perché vi dico questo? Perchè quello che è successo ieri in senato e lunedì alla camera avrà sicuramente delle ripercussioni anche a livello locale; Perché voglio essere sincero e spiegare a tutti i miei concittadini, come ho già avuto modo di dirvi che tra pochi mesi, io non sarò più Sindaco di questa città, ma qualora lo fossi ancora, insieme a me non governerebbe mai, a Chiusi, l’attuale composizione politica nazionale ovvero, non accetterei mai di rappresentare una alleanza ne con i 5stelle ne con LeU o Possiamo perché, personalmente, ritengo che ciò possa essere un clamoroso errore per la nostra comunità facendola piombare in un tempo molto complesso; una scelta che non ha mai fatto parte delle mie corde, che ho sempre rifiutato pubblicamente, che ho sempre combattuto politicamente e che non rappresenterà mai la mia idea politica a Chiusi; Purtroppo invece vedo che tale scenario affeziona alcuni “autorevoli dirigenti” del partito di maggioranza sia locale che sovracomunale; un po’ come a Roma dove il Pd di Zingaretti si troverà a sostenerne Virginia Raggi al secondo mandato da Sindaco in quota M5S! auguri a tutti noi se dovesse concretizzarsi anche a Chiusi un nuovo perimetro politico come questo. Il partito democratico, affezionato dunque all’idea di una alleanza sistemica territoriale con i 5Stelle insieme all’estrema sinistra ha perso coraggio, non ha più una visione, non suscita entusiasmo, ha rispolverato le vecchie e stantie liturgie, ha ritrovato un linguaggio tipico dei Ds del tempo che fu e perde ogni giorno l’occasione per mostrarsi come forza rinnovatrice capace di costruire un orizzonte politico. Eppure questo partito, per la storia del centro sinistra che ha l’onore di raccontare e per la forza del suo radicamento territoriale che ancora possiede, è l’unica speranza per il futuro; ma è l’unica speranza se è capace di cambiare passo, di valorizzare le persone seguendo il loro merito, se è capace di generare classe dirigente affenzionata a ricercare idee e non posti, se è capace di portare occasioni di sviluppo, se punta con audacia sull’innovazione, sulla digitalizzazione, sulla semplificazione, se è capace di progettare il futuro seguendo un ideale vero che possa far emozionare il popolo alla partecipazione, se non si dimentica di valorizzare i percorsi della memoria e di coloro che hanno combattuto per renderci liberi perché la deregulation in cui le nuove generazioni sono indotte si combatte solo e soltanto con la memoria! Che cosa fa invece il partito democratico locale? Niente. Inerme arroccato su stesso e sulle proprie convinzioni. Incapace di dare una prospettiva, incapace di ricercare la vocazione maggioritaria che seppe raccontare sapientemente Walter Veltroni, incapace di sedersi al tavolo con il suo unico alleato storico che è il PSI, al quale va tutto il mio rispetto, partendo dal riconoscere il valore che questa coalizione politica ha avuto in questo quinquennio trascorso. Incapace in questo momento storico, di reagire e dare un orizzonte alla nostra Città. È incredibile. Ma nessuno a Chiusi fa la prima mossa politica. Tra 85 giorni, probabilmente, si scioglie il consiglio comunale, ma nessuno parla. Vige la legge del silenzio! Il centro destra non parla e aspetta che il Pd sistemi la questione Bettollini; la maggioranza della Segreteria Pd non sa che pesci prendere e spera di far perdere la testa a Bettollini senza convocare gli organismi per decidere; le opposizioni aspettano il Pd il quale aspetta la mossa di Bettollini. Bene, voglio dirlo a tutti: io non faccio mosse. Non mi aspettate. Fate ciò che credete meglio per Chiusi ma fatelo se avete un ideale vero.”