Piano Strutturale
Nel primo anno di mandato amministrativo dovremo finalizzare il percorso avviato della realizzazione dei nuovo Piano Strutturale che ridisegna la CHIUSI del 2020.
L’elaborazione del nuovo Piano strutturale è un’occasione fondamentale per una società che sta affrontando una stagione di passaggio verso un modello economico e sociale che le consenta di proiettarsi nella direzione di uno sviluppo compatibile e sostenibile sotto tutti ì punti di vista. Una crescita in cui le ricchezze del nostro territorio sono un bene “finito”, risorse da non disperdere e consumare a piacimento, ma da salvaguardare con grande attenzione.
Attenzione fondamentale merita il nostro paesaggio, che, testimone di una storia millenaria che in esso si riflette, deve essere tutelato e promosso con l’adesione alla Convenzione Europea del Paesaggio, mediante la conservazione degli elementi e delle colture caratterizzanti. Il Lago di Chiusi, testimone ultimo della bonifica della Valdichiana, va tutelato nella sua specificità di habitat naturale e di bacino per il servizio idrico, ma va anche promosso migliorandone la fruibilità e l’attrazione turistica sia di tipo sportivo che di tipo naturalistico.
La vera sfida dovrà essere quella di misurarsi sulla capacità di promuovere il recupero e la riconversione funzionale di contenitori ed aree disponibili di rilievo strategico per la qualità delle aree urbane e produttive in funzione dei principio cardine della futura programmazione: il minor consumo di territorio possibile. Questo equilibrio troverà attuazione nell’ambito di un equilibrato sistema di attuazione di strategie che legheranno le previsioni di sviluppo dei piano strutturale con il primo regolamento urbanistico nei 1uale dobbiamo possibilmente puntare a “Consumo di suolo 0″, cioè riqualificazione dell’esistente, recupero delle volumetrie già previste, sostenibilità degli interventi, privilegiando il valore dell’innovazione e della conoscenza, la qualità rispetto alla quantità, l’espansione su aree pubbliche.
È questa la sfida più importante che questa amministrazione avrà di fronte a sé, una scelta innovativa, difficile da fare nell’interesse della collettività e delle future generazioni che, se gestita bene, produrrà sviluppo economico sostenibile ed equilibrato.
Per l’area di Querce al Pino risulta determinante una valorizzazione della sua funzione di porta di ingresso ad un territorio ampio quale quello della Valdichiana, tramite l’ammodernamento della rete viaria che sviluppi un più agevole collegamento con l’area produttiva di Chiusi Scalo, oltre che con le altre zone di interesse economico, culturale e ambientale dei territorio comunale e dei paesi vicini.
La valorizzazione dell’area del casello autostradale avverrà mediante la riqualificazione delle aree degradate e da completare; occorrerà concentrare l’attenzione su un riordino urbanistico delle attuali funzioni che sono oggettivamente prive di una caratterizzazione definita, senza prevedere la nascita di ulteriori nuovi insediamenti produttivi e commerciali, escludendo pertanto la utilizzazione di nuovo terreno agricolo. Dentro questo quadro di certezza lo sviluppo di questa area dovrà fare riferimento al perimetro determinato dalle attuali aree insediate e prevedere nelle zone da sottoporre a recupero o di completamento funzioni di “SERVIZI” siano essi di in-coming verso un territorio turistico, siano essi di attrazioni di funzioni legate alla logistica.
La futura amministrazione dovrà mettere in campo iniziative adeguate per la riqualificazione di piccoli e grandi contenitori dismessi di proprietà privata, come la ex Fornace di Montorio, l’ex Dormitorio, l’ex Mulino, l’area della Cìana, ex pastificio, ex cinema cavallino bianco etc…
L’area della Fornace, infatti, per la sua collocazione, per la sua dimensione e principalmente per le funzioni che potrà accogliere, siano esse abitative elo di servizi, assume assoluta rilevanza per ridisegnare la qualità urbana di Chiusi Scalo. Questo intervento può divenire un volano anche per il recupero di altri volumi minori, ma comunque importanti e strategici, presenti nel tessuto dell’edificato. Il tutto dentro un quadro equilibrato di funzioni e recupero della parte storica per funzioni sociali e culturali.
Chiusi, in relazione alle sue potenzialità infrastrutturali ed economiche ancora inespresse, ha le caratteristiche per rilanciare le politiche di area ed essere protagonista e punto di riferimento per l’intera Valdichiana, come per la vicina Umbria e l’intera area trasimeno-orvietana.
Dentro questo quadro di recupero dell’edificato esistente, risulta interessante la definizione di un accordo di programma con i comuni di Città della Pieve Cetona e San Casciano dei Bagni, da intendersi come strumento di sviluppo e promozione congiunta dei tessuto produttivo e infrastrutturale. L’obiettivo dovrà essere la integrazione sovracomunale di spazi per attività produttive lungo l’asse dei fondovalle che diventerà la principale arteria di sviluppo e la definizione dei presupposti amministrativi e urbanistici per il completamento e la riqualificazione della zona delle Biffe, attraverso la riconversione e l’utilizzo delle aree disponibili come l’ex Centro Carni, area questa che dovrà prevedere l’attrazione di attività produttive connesse con le funzioni possibili delle energie alternative.
A completamento dello sviluppo del fondovalle andrà integrata l’area del potenziale centro logistico, dove. qualora non fosse possibile fare integrazione gomma-rotaia, occorrerà farci insediare, dentro un’intesa con i comuni limitrofi, aree produttive dove sarà in ogni modo rilevante la funzione logistica della relazione gomma-gomma.
Un intenso lavoro politico amministrativo sarà necessario per potenziare la rete infrastrutturale viaria e ferroviaria. Centrale rimane la battaglia per il potenziamento della stazione ferroviaria di Chiusi nel raccordo con l’alta velocità, nei collegamenti con Firenze, Roma e Siena.
Nell’ambito della valorizzazione delle politiche di area risulta fondamentale ed essenziale promuovere e sollecitare il miglioramento di collegamenti viari e ferroviari con Perugia.
Per la città è essenziale ammodernare e rendere più sicura la viabilità stradale interna che collega le varie realtà della Città, soprattutto nella direttrice Chiusi Scalo-Chiusi Città, e di collegamento con i comuni limitrofi, con i principali servizi territoriali, primo fra tutti il plesso ospedaliero di Nottola. Si dovrà dare forte impulso all’uso dei trasporto pubblico ed ove possibile, creare ed incentivare apposite piste e percorsi ciclabili sia a servizio della cittadinanza, con particolare interesse alle categorie deboli, ma anche al ciclo-turismo in interazione con le reti già esistenti.
Determinante sarà imprimere una forte spinta verso l’innovazione legata alle energie rinnovabili.
Si dovrà operare sul fronte della progettualità di nuove tipologie di costruzione edilizia e di tecniche di recupero dell’edificato esistente. Come del resto nell’uso di materiali e tecniche innovative che accrescano il contenimento del consumo energetico e la massima eco sostenibilità dei fabbricato, attivando allo scopo incentivi premianti anche di tipo fiscale.
Lo sviluppo, del tessuto residenziale dovrà essere dimensionato in relazione alle reali esigenze abitative, finalizzato a soddisfare la domanda che proviene direttamente dai cittadini.
Sarà equilibrato, ponderato, rispettoso dell’ambiente e verranno privilegiati interventi su aree pubbliche e in aree limitrofe a quelle già urbanizzate e quindi dotate di servizi e funzioni.
Dovranno essere attivate politiche di realizzazione di alloggi di edilizia popolare volte a dare una primaria risposta alle esigenze abitative ed a calmierare i prezzi dei mercato immobiliare.
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