Qualche domanda per rilanciare il dibattito

di Carlo Giulietti

Tempo indietro, a margine di una discussione che stavamo facendo con un esponente politico della zona, questi commentò negativamente il post che un suo “collega” aveva inserito nel blog, per il solo fatto che (in sintesi) una persona di quel “livello” non poteva, a suo dire, “abbassarsi” a simili azioni.

Mi parve un giudizio quanto meno fuori dal tempo e per di più segno di un modo (presuntuoso,… altezzoso?) di concepire la funzione di dirigente politico ancora troppo diffuso.

Spero diverso da quello dei nostri candidati a sindaco.

Diversi giorni fa Paolo Scattoni ha rivolto una domanda relativa al nuovo stadio. La domanda seguiva altre 5 poste a febbraio(e non solo); successivamente l’ha riproposta, ma a tutt’oggi non mi pare abbia avuto tutti i riscontri cercati. Farebbe piacere anche a me sentir dire con certezza di dati, che non si è agito in maniera sprovveduta soprattutto dalla voce di Stefano (Scaramelli). Anche questa è partecipazione, non si può scegliere con chi renderla effettiva e solo se si è certi di ricevere applausi!

Altresì le operazioni a prima vista sconsiderate, possono rivelarsi l’opposto, se adeguatamente motivate.

Per quanto mi riguarda ad esempio, trovo interessante che si sia pensato di individuare uno spazio per l’atletica, non basterebbe la sola pista però e in più, ritengo, che questo dovrebbe essere collegato alla organizzazione di una società sportiva che si occupasse specificamente del settore.

Visto che ci sono provo a porre anche tre semplici domande aggiuntive ai quattro candidati.

1) Partecipazione:

– Nel programma del PD, inizialmente era stato scritto, che le modalità di partecipazione sarebbero state sul tipo di “Agenda 21 locale” (http://www.a21italy.it/IT/index.xhtml) , poi la cosa fu ridotta all’adozione del “Bilancio Partecipativo” adesso in quello del “Centro Sinistra” si trovano una serie di enunciazioni generiche, stessa genericità mi pare valga per le altre liste, almeno per quelle delle quali ho potuto leggere il programma. Come pensano i candidati di garantire che la partecipazione sarà effettivamente praticata nel dopo elezioni e non finirà come nel passato?-

Vista anche la situazione, almeno all’apparenza, poco chiara del piano strutturale, non troverei sbagliato se si valutasse attentamente di attivare il metodo di “Agenda 21 localee poi di attenervisi in maniera effettiva.

2) Scuola superiore:

– Dal prossimo anno scolastico si è ottenuto l’apertura di nuovi indirizzi, una scuola ad indirizzo tecnico, se vuole rispondere al proprio compito, deve essere incentrata sui laboratori. Mancano spazi e c’è la necessità di rinnovare attrezzature, se non si trova il modo di organizzare diversamente la struttura , di individuare, una più appropriata sistemazione o addirittura una nuova (nel medio-lungo periodo), si rischia quantomeno, che non abbiano il successo che meritano.

Prevedono i candidati di impegnarsi per trovare una soluzione più confacente e come?

3) Turismo:

– A tale riguardo vorrei chiedere se considerano il turismo “ En plein Air”, una risorsa da sfruttare per concorrere al rilancio turistico di Chiusi e nel caso, in che modo pensano di favorirlo oppure lo considerano un “disturbo” da scoraggiare.

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15 risposte a Qualche domanda per rilanciare il dibattito

  1. pscattoni scrive:

    Non voglio qui coinvolgere l’urbanista che conosco bene. Certo previsioni del genere negano quel poco che la disciplina urbanistica è riuscita ad elaborare. Non credo che vi siano urbanisti che, tanto per fare un esempio conosciuto da tutti quelli che una volta hanno preso un treno per Roma che possano sostenere che le costruzioni sotto le mura medievali di Orte non sono uno scempio. Poi non escludo che ci sia qualcuno che le gradisca. Lo stesso si può dire per le 87 unità residenziali dalle parti di Santa Caterina. Ma se c’è qualcuno che crede diventino un nuovo paradigma della pianificazione del paesaggio motivi Lo stesso dicasi per gli altri tre punti. I nuovi urbanisti ci dicano che sono operazioni corrette.

  2. Carlo Giulietti scrive:

    Penso che Leonora abbia già dato, almeno in parte, risposte a quanto chiede Luciano Gheradi. Il ruolo dell’amministrazione comunale è molto importante, una scuola come la nostra ha necessità di essere supportata autorevolmente nelle sue ricerche di finanziamenti (visto che sullo stato in questi periodi si può contare sempre meno), sul cercare alleanze nel mondo del lavoro, per individuare spazi per svolgere la propria attività. Pur essendo di competenza della provincia i locali, il comune può esercitare la sua influenza in accordo con la scuola, come ha fatto e sta cercando di fare il sig. Bardini, non so se la stessa Leonora, per proporre e sollecitare investimenti in questo senso. E’ proprio di questi giorni una delibera con la quale vengono messi a disposizione alcuni locali di proprietà comunale per eventuali attività legate al nuovo ITS di cui ho parlato altre volte. Se si dovesse (ipotizzo) prendere in considerazione, come ho già avuto modo di dire, un eventuale spostamento, ad esempio nella zona fornace, la mediazione dell’ente locale sarebbe indispensabile; potrei continuare, ma non vorrei (cantarmela e poi suonarmela) come si dice.

  3. enzo sorbera scrive:


    pscattoni:

    Quello che dico è molto semplice. La lettura della famigerata “bozza” apre prospettive molto più gravi di quanto originariamente pensato. Occorre dunque che le varie liste prendano posizione sui seguenti punti:
    1) Qurce al Pino. E’ già stato detto molto. Sarà bne ribadirlo più precisamente sui 120.000 metri cubi già previsti dal vecchio piano. Su questo punto però siamo un po’ più tranquilli perché già è stato molto discusso.
    2) le previsioni su Montallese. Qui soltanto una lista si è espressa. Cosa dicono le altre tre?
    3) Una presa di posizione netta che le espansioni Poggio-Gallima- Santa Caterina sono una gigantesca cazzata. Una presa di posizione netta di tutte le liste che una saldatura Chiusi Scalo-Chiusi Città deve essere evitata.
    4) Le previsioni per il territorio aperto sono una pura follia. Su questo tutte liste dovrebbero esprimersi dicendo chiaramente che quelle previsioni non sono negoziabili. Debbono scomparire.
    Sono le domande che io farei in una inziativa pubblica dove tutte le liste si confrontano pubblicamente. Sulla trasparenza e la tracciabilità poi chiederei che mi si dicesse come intendono perseguirle.

    Attento a non confondere quella che è una TUA – condivisibile o meno – ipotesi/desiderio con quanto potrebbe essere invece auspicato come “toccasana” da altri. Pretendere una definizione in un senso piuttosto che in un altro può essere corretto perché, su quella base, orienterai la tua scelta di chi votare. Da qui a pretendere che si definisca secondo i tuoi desideri/ipotesi quanto potrebbe essere invece “giustissimo” per altri, mi pare un po’ “fuori tema”. Voglio dire, fai bene a rivendicare prese di posizione su temi e problemi, però non puoi porre le domande facendo il gioco del “indovina a che sto pensando” 🙂

  4. Carlo Giulietti scrive:

    Vedi Luciano (Fiorani), io sono una persona che quando e se, prende un impegno cerca di portarlo avanti ad ogni costo anche rimettendoci personalmente e che non approfitterebbe mai di una posizione di privilegio per scopi personali. Quindi questa è per me è la normalità, per cui non puoi capire quanto mi rimanga difficile pensare che altri non debbano comportarsi allo stesso modo. Inutile dirti quante delusioni la cosa mi sia costata, anche recentemente.
    Vi conosco quasi tutti, potrei anche dire, che può essere sufficiente questo per darvi fiducia, secondo me però dovreste convincere soprattutto chi non vi conosce abbastanza e per questo credo che occorra essere concreti.
    La “partecipazione” all’amministrazione di un comune, inoltre non può essere una cosa che si improvvisa altrimenti si rischia di produrre effetti contrari allo scopo(non vorrei passare per “quello che vuole insegnare al babbo come si fanno i figli”, però devo provare a spiegare ancora il senso della domanda); ad esempio può essere orientata o non essere rappresentativa e così via. Su altre cose rispondo successivamente, ho la batteria del computer scarica, sono fuori, e rientro sul tardi

  5. pscattoni scrive:

    Quello che dico è molto semplice. La lettura della famigerata “bozza” apre prospettive molto più gravi di quanto originariamente pensato. Occorre dunque che le varie liste prendano posizione sui seguenti punti:

    1) Qurce al Pino. E’ già stato detto molto. Sarà bne ribadirlo più precisamente sui 120.000 metri cubi già previsti dal vecchio piano. Su questo punto però siamo un po’ più tranquilli perché già è stato molto discusso.
    2) le previsioni su Montallese. Qui soltanto una lista si è espressa. Cosa dicono le altre tre?
    3) Una presa di posizione netta che le espansioni Poggio-Gallima- Santa Caterina sono una gigantesca cazzata. Una presa di posizione netta di tutte le liste che una saldatura Chiusi Scalo-Chiusi Città deve essere evitata.
    4) Le previsioni per il territorio aperto sono una pura follia. Su questo tutte liste dovrebbero esprimersi dicendo chiaramente che quelle previsioni non sono negoziabili. Debbono scomparire.

    Sono le domande che io farei in una inziativa pubblica dove tutte le liste si confrontano pubblicamente. Sulla trasparenza e la tracciabilità poi chiederei che mi si dicesse come intendono perseguirle.


  6. pscattoni:

    Amicus plato sed magis amica veritas.

    Paolo, posso chiederti in soldoni se quello che chiedi è che qualche lista si “sbilanci” pubblicamente nei confronti di un vero processo di ampia partecipazione della cittadinanza alle scelte urbanistiche future? Tipo agenda21 o che so io, insomma.

    Perché francamente mi sto un po’ perdendo: è questo quello che ritieni mancare al dibattito, oppure ne fai una questione di mancanza di dettaglio nelle scelte tecniche prospettate dalle liste?

    Cosa fatta, caput mundi!

  7. pscattoni scrive:

    Caro Luciano (fiorani) utilizzando le mie modeste capacità di giudizio politico ho già scartato un bel po’ di liste. Su ciò che rimane valuterò. Si tratta di capire se condivido uno specifico progetto politico o voto per il meno peggio.
    Quello che mi impressiona negativamente è il modo in cui si è dibattuto suli recenti approfondimenti sulla famigerata “bozza” di Piano Strutturale.
    Il dibattito è stato molto vivace quando si è parlato genericamente di Querce al Pino, sulle quantità, sugli interessi, su possibili coinvolgimento di potenti costruttori romani, e chi più ne ha più ne metta.
    Quando ho (da più che modesto urbanista) ipotizzato che quello di Querce al Pino non era il peggio, ma pur rispettando quelle sembravano (almeno a me) criteri risolutivi non si evitava il massacro del territorio agricolo, si è risposto in maniera del tutto insoddisfacente. Bene dopo molto penare si è avuta la risposta che più o meno suona così: anche questa eventualità e ricompresa in quanto abbiamo già scritto. Converrai con me che non è rassicurante Amicus plato sed magis amica veritas.

  8. lucianofiorani scrive:

    Caro Paolo (Scattoni) ci conosciamo da troppi anni per non sapere tutto (o quasi) l’uno dell’altro. Cosa si pensa, come si ragiona e così via.
    Se mi parli dell’elettore medio (la massaia di Voghera) se ne può ragionare ma dire come fai tu che non hai ancora gli elementi sufficienti per decidere chi votare non mi pare serio.
    Tutto qui.

  9. pscattoni scrive:

    Certo che è la democrazia. Ma l’elettore è come il cliente: ha sempre ragione. Non si può addebitare a un elettorato beota il consenso (speriamo ormai passato) a Berlusconi, ma all’incapacità di fornire una risposta adeguata a chi vota, una risposta convincente. Se chi fa la proposta si incavola perché l’elettore non ha capito può farlo, nessuno glielo impedisce,. Secondo il mio modestissimo parere sbaglia strategia.

  10. lucianofiorani scrive:

    A me sembra che gli elementi per decidere chi votare ci siano tutti.
    Nello specifico, Giulietti il suo lavoro sul turismo ha dovuto pubblicarlo sul “poro blog” perchè chi glielo aveva commissionato non ha saputo che farsene.
    C’è da aggiungere ancora qualcosa?
    Se poi qualche elettore sovrano ad una settimana dal voto ancora non ha elementi sufficienti per chi votare evidentemente si è informato poco o era distratto.
    E comunque decida come meglio crede.
    E’ la democrazia bellezza, direbbe qualcuno!

  11. Non credo sia cambiato qualcosa da quando insegnavo: per quel ne so la competenza del comune si ferma a quella che continuo a chiamare scuola media.
    La funzione dell’assessore è stata quella di far aggiungere i nuovi corsi. Che c’entra il futuro sindaco? Se mi sbaglio, mi farà piacere avere precisazioni. Grazie.

  12. Leonora scrive:

    Caro Carlo ti rispondo ovviamente non come candidata ma come una delle persone che si sono occupate della scuola in questi anni ben consapevoli della sua importanza per la nostra cittadina sai bene le battaglie per la presidenza non cosi scontate, le riunioni fatte per aiutare per come possibile nella scelta degli indirizzi. Io spero che il progetto di allargamenti della scuola per i laboratori appunto venga portato avanti come una delle priorità dalla futura amministrazione adesso che grazie alla banca Val di chiana ma anche all’interessamento dell’amministrazione uscente i nuovi computer per esempio cominciano ad arrivare. Spero sono sicura che la nuova amministrazione qualunque sia sappia stare vicina ad una scuola cosi imperante per il nostro paese e non solo.

  13. pscattoni scrive:

    Luciano (Fiorani) sono d’accordo soltanto in parte. Un elettore pone domande (fra l’altro ben argomentate). Non c’è bisogno che la cosa venga scritta nel programma. Si risponde. Tutti i candidati a sindaco rispondono. Gli elettori, che per fortuna una volta ogni tanto sono sovrani, alla fine confrontano e decidono.

  14. lucianofiorani scrive:

    Forse sarebbe bene, invece di cercare con la lente di ingrandimento nei programmi presentati dalle varie liste quello che c’è e quello he non c’è, provare a capire cos’è un programma, come va letto. E soprattutto chi gli sta dietro. Chi lo ha pensato e chi si propone di attuarlo.
    Un programma elettorale inoltre non può essere il libro dei sogni nè avere le dimensioni di un dizionario.
    Per rispondere a Giulietti: sulla partecipazione non ho nulla da spiegare, non tanto perchè nel programma della Primavera la questione è trattata in modo esaustivo, ma semplicemente perchè l’ho sempre praticata, quando ho avuto la possibilità di far valere quello che ho sempre detto.
    Su questo blog (e su quello “poro”) non solo ne ho parlato fino alla noia ma credo nei fatti di aver dimostrato (insieme a Paolo) cosa intendo per partecipazione e trasparenza. La partecipazione è fondamentale proprio perchè ormai nessuno può essere considerato un tuttologo e fondamentale quindi è il metodo (wiki, per intenderci) e gli strumenti per attuarla.
    A Stefano Scaramelli e al suo partito invece va chiesto non cosa si ripropongono di fare ma perchè non hanno attuato quello che aveva promesso tre e otto anni fa. I 9.000 primi cittadini che fine hanno fatto?

  15. pscattoni scrive:

    Bravo Carlo (Giulietti) concordo sul merito e sul emtodo. Purtroppo la campagna elettorale sembra incamminarsi piùn sui binari della propaganda che non su quelli del ragionamento.
    Negli ultimi post ho sollevato alcuni problemi di carattere urbanistico che sembrano non trovare la volontà o la disponibilità di tempo per la risposta.

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