Mail dei comitati ai consiglieri regionali umbri su depuratore Bioecologia

“Egregi Consiglieri,
gli scriventi Comitato A.RI.A.(Azione per il Rispetto dell’Ambiente) con sede in Chiusi, Via Mario Morgantini n.44, C.F.90029210524, E.T.S. Associazione di Promozione Sociale “Il Bersaglio” con sede in Montepulciano, Via Delle Balze di S. Lazzaro n. 3, C.F. 90028790526, Associazione Gruppo Ecologista “Il Riccio”, con sede in Città della Pieve, Via Marconi n. 14, C.F. 94039140549,
si permettono di inoltrare ai membri del Consiglio Regionale, una informativa documentale relativa ad un procedimento di Via Postuma pendente dinanzi all’Autorità competente Regionale Toscana, al fine rappresentare a codesto spettabile Consiglio della Regione Umbria, la sottesa questione.
Nello specifico, trattasi di una procedura VIA postuma attivata dalla Proponente Bioecologia Srl con sede in Terni, procedura attinente un impianto di depurazione sito nel Comune di Chiusi (Siena), limitrofo al Comune di Città della Pieve (Perugia). Nello specifico, la collocazione dell’impianto è molto prossimo (poche decine di metri) dal confine interregionale. La procedura è finalizzata ad un’autorizzazione “ora per allora” dell’impianto, da anni viene contestato dai cittadini residenti in entrambi i comuni limitrofi e che pare abbia, peraltro, interessato anche l’intervento di ARPA Umbria oltre all’ARPA Toscana. Suddetto impianto, seppur ricadendo nel territorio toscano, può avere impatti rilevanti ovvero effetti ambientali negativi e significativi anche sulla confinante Regione Umbria.
Gli scriventi Comitati ed Associazioni, hanno pertanto, rilevato la mancata osservazione, da parte della proponente e dunque dell’Autorità competente, dell’art. 30, comma 2, D.lgs 152/2016, per mancata informativa ed coinvolgimento della limitrofa Regione Umbria nella procedura di via Postuma.
Infatti con missiva del 25 febbraio 2020, gli scriventi sensibilizzavano la Regione Toscana (e per conoscenza anche la Regione Umbria e ARPA Umbria) su tale vizio procedurale (vedasi doc. 1).
Il riscontro della Regione Toscana del 4 marzo 2020 (vedasi doc.2), rendeva necessaria una ulteriore nota di contestazione da parte degli odierni scriventi, che inviavano via pec in data 10 marzo 2020 e che si allega per completezza (vedasi doc.3).
La rilevanza della questione, sia in termini formali che soprattutto in termini sostanziali, stante la presenza di numerosi recettori sensibili nel territorio umbro a meno di 190 m dal territorio toscano, ci ha portato a sensibilizzare codesto spettabile Consiglio in merito.
Ovviamente la tutela di interessi di rilevanza superiore, quali la salute e l’ambiente, accomunano tutte le Autorità interessate ed i cittadini, sia quali singoli e sia rappresentati da associazioni rappresentative, e tale tutela richiede una collaborazione trasversale. Ebbene la presente informativa non può che essere considerata quale massima disponibilità al confronto collaborativo da parte degli scriventi.
A disposizione per informazioni e chiarimento, la ringraziamo per l’attenzione e per quanto potrà essere fatto.
Cordiali saluti.