Le infrastrutture di cui Chiusi ha bisogno

di Luciano Fiorani

E’ ogni giorno più evidente, non solo a causa della crisi, che il nostro paese è sempre più in difficoltà nel trovare un assetto e una “vocazione” che facciano almeno intravedere la luce in fondo al tunnel.

Sono da tempo convinto che non se ne uscirà se non si mette mano ad alcune “riforme strutturali” non più rinviabili.

E quando penso alle infrastrutture di cui Chiusi ha assoluto bisogno non penso prima di tutto a quelle che comunemente si intendono (strade, viadotti, parcheggi, reti…) che pure ci vorrebbero, ma a quelle che segnano in profondità l’essenza stessa di una comunità.

Provo a indicarne alcune: La Stampa. Senza una stampa degna di questo nome non c’è possibilità che una comunità acquisisca consapevolezza di se e dei problemi che via via si trova ad affrontare. Sotto questo aspetto la situazione è deprimente. Se si eccettua primapagina, la grande stampa ha assunto il compito di megafono di chi comanda ignorando volutamente ciò che potrebbe disturbare il manovratore, enfatizzando oltre ogni decenza anche la più piccola sciocchezza che può tornare utile per distoglieere l’attenzione dalle questioni serie. C’è qualcuno che ancora pensa che questa situazione non produca danni seri dopo aver visto all’opera Berlusconi per quasi vent’anni?

La Politica. L’infimo livello della politica locale non solo riflette la situazione generale ma si nutre di specificità di lungo periodo che hanno determinato il prevalere di logiche tribali con l’esclusione a priori di chi non è nel recinto giusto. Le energie migliori del paese non hanno nessuna possibilità di essere messe alla prova se non passano dalle forche caudine dei quelle conventicole familiari che sono diventati i partiti a Chiusi. C’è ancora qualcuno che pensa che questo stato di cose non abbia devastanti effetti negativi sulla vita di tutti noi?

La Comunità. Il pensare che la saldezza di una comunità locale sia determinata dal numero di Associazioni presenti sul territorio è una topica che ha fatto danni incalcolabili. E’ ora che si prenda atto che il tessuto associativo è degenerato, in gran parte, in forme clientelari che impediscono il formarsi di una comunità coesa e consapevole. Conosco le obiezioni su questo argomento ma i fatti parlano chiaro. Il dispiegamento di politiche sociali inclusive è ostacolato da un associazionismo dedito, per la maggior parte, e certamente nelle sue espressioni più forti, a curare i rapporti col potente di turno al fine di garantirsi privilegi e denari per una miope politica di bottega in cambio di consenso, anche elettorale.

Si potrebbe continuare ma credo che siano sufficienti questi tre esempi per rendersi conto a cosa s’intende riferirsi.

Ed è proprio su questi aspetti decisivi che i nuovi giovani amministratori hanno clamorosamente e miseramente fallito. “La prima risorsa di un paese sono i suoi cittadini” non è solo un bello slogan elettorale ma una comprovata verità.

E allora è ridicolo pensare di tiraci fuori, individulamente o come collettivià, con nuovi marciapiedi e nuove feste, da una situazione che ci sta strangolando senza cominciare a rimuovere i tanti ostacoli di questo genere che hanno affossato negli anni questo paese. Se non riusciremo a ricostruire, e alla svelta, una comunità partecipativa e consapevole faremo (tutti) la fine dei polli di Renzo.

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20 risposte a Le infrastrutture di cui Chiusi ha bisogno

  1. Romano Romanini scrive:

    1) Le dimensioni delle torri sono direttamente proporzionali alla loro capacità di “trattare” i fumi prodotti;
    2) Il loro dimensionamento è direttamente proporzionale alle dimensioni delle vasche da cui esalano i fumi;
    3) Quindi: per ridurre le dimensioni delle torri è necessario che venga demolita una quantità proporzionale di vasche.
    Ripeto: DEMOLITA.

  2. marco lorenzoni scrive:

    Nei primi anni ’90 ci fu anche un sindaco di Chiusi che negando l’evidenza (una ordinanza della Asl che vietava l’uso dell’acqua dell’acquedotto perché inquinata) traccheggiò parecchio prima di emettere la doverosa ordinanza di divieto di uso dell’acqua dlele cannelle… Gli facemmo cambiare idea costringedolo ad emetterla con qualche articolo di stampa… L’informazione spesso vince…

  3. marco lorenzoni scrive:

    Io, personalmente, sono finito sei volte (6) in tribunale per aver denunciato sulla stampa situazioni di presunto inquinamento ambientale, da attività industriali e prodittive. Cinque delle 6 volte rigardavano casi del territorio di Chiusi. Tutte le volte sono stato denunciato per “diffamazione a mezzo stampa”. Tutte le volte sono stato assolto, in qualche caso anche con “encomio” del Tribunale per aver difeso con battaglie sacrosante, oltre che legittime, la salute dei cittadini e la qualità dell’aria o dell’acqua… L’inquinamento è sempre stato dimostrato. Ed è stato dimostrat e accertato che tae inquinamento poteva causare tumori e altre malattie… Alcuni amministratori locali, dirigenti Asl ecc. hanno testimoniato in aula, perché chiamati a farlo… mai però un partito di maggioranza o di opposizione, un’organizzazione sindacale o di categoria ha detto una parola in proposito, Nè di solidarietà o di appoggio, né in senso contrario… Eppure anche all’epoca molti si lamentavano dei cattivi odori, dei fossi e canali pieni d roba che non era acqua, delle esalazioni che facevano lacrimare gli occhi… Quindi l’atteggiamento attuale di indifferenza non mi stupisce affatto… Questa è Chiusi. Non da adesso.

  4. carlo sacco scrive:

    Altri tempi…quelli del colera, adesso è cambiata la forma ma la sostanza è sempre quella,anzi peggiore: Le cozze non danno più colera a chi le mangia, ma ”o’ culera” lo dà l’inquinamento” a tutti, anche a chi non vorebbe mangiarlo. Il Cardarelli è sempre al suo posto pronto a ricevere ”chill co’ culera”, e la DC non c’è più. C’è altro con altro nome: ”anagramma PDL senza L ” e vediamo dove si arriva….non piace che si dica così? (ricordarsi se può bastare l’intervista di Repubblica a quel comunistaccio di De Mita; talvolta un po’ di memoria non guasta).

  5. carlo sacco scrive:

    Agli inizi degli anni ’70,a Napoli in occasione del Colera(tu Cecilia non eri forse nata ma Gherardi se lo ricorda benissimo senz’altro)i cozzicari a Mergellina si facevano riprendere dalla TV di Stato con in mano le cozze che venivano mangiate senza limone mentre gridavano per proteggere la vendita del loro prodotto:”Accattateve e’ cozz,ma quale culera!!’ Parecchi di loro finirono al Cardarelli con colera e salmonellosi,ma le cineprese della TV di stato evitavano sempre di inquadrare in terza e quarta fila,centinaia di persone che inalberavano cartelli dove era disegnata una cozza con scritto accanto:”E’ la DC che inquina”,facendo riferimento alla situazione di un area da sempre feudo dei Gava,Lauro e della camorra.”A volte ritornano”(è il titolo di un film).E tu Cecilia non fare tanto la schifittosa: l’odore che hai sentito e che dici che ti dà fastidio sarà un olezzo di qualcuno che se l’è fatta sotto al solo pensiero della lontana e inverosimile ipotesi che il proprio terreno non possa ospitare una più larga cubatura e resti tagliato fuori.E da lì il moltiplicatore dello ”sviluppo” che viene inficiato,bisogna capirlo!Lo ricordo anche a SEL (che vorrebbe significare Sinistra, Ecologia e Libertà) e che fa parte di un asse di alleanze dentro al PD e che si prepara a candidarsi alla Segreteria Generale.Al centro visibilità generale a stampo di sinistra,in periferia protesa ad approvare il dissesto.

  6. pmicciche scrive:

    No Luciano, qualcuno se ne è accorto ma l’Italica Stirpe ha un retaggio di rassegnazione e quando si lamenta pigola o utilizza l’ironia, depotenziandone così gli effetti e rendendola un’occasione ludica (che infatti i Potenti hanno sempre incoraggiato come valvola di sfogo). E’ qui la differenza sostanziale tra Sinistra o Ecologismo come etichette e invece la connotazione di una precisa azione politica. Il PD, SEL, Rifondazione, l’IDV, i Socialisti….qualcuno di questi soggetti preposti – dopo le adesioni di bandiera ai referendum generalisti sull’acqua e sul nucleare – non è che vogliono fare anche un atto politico e quindi concreto? Ma anche le famose Associazioni territoriali di cui si discute in questi giorni, naso, occhi e gola non ce l’hanno anche loro.? O c’è sempre bisogno dei “grillini” di turno che li debbano scuotere dal loro torpore? Sennò, che ci stanno a fare?

  7. @Cecilia, Anche io un paio di volte ho pensato che la mia macchina stesse andando a fuoco. Poi, visto che vengo allo Scalo tutti i giorni e la macchina ancora non brucia, mi sono convinto, come te, che in aria c’è qualcosa di molto inquinante. Ce ne siamo accorti solo noi?

  8. pmicciche scrive:

    Paolo, aspettavo il momento propizio per ricominciare il tormentone…..potremmo dire che qualche cellula deviata del PD effettivamente si pone questi problemi…..la Politica però la fanno anche i numeri ed è grazie ad essi che le azioni politiche diventano concrete: aspettiamo con ansia – e pronti poi a cospargerci il capo di cenere – di vedere prossimamente qualcosa di Sinistra nell’azione concreta del PD (in questo caso) di Chiusi

  9. pscattoni scrive:

    @Francesco Storelli. La battuta lascia il tempo che trova. Militanti del PD si pongono questi problemi che sono patrimonio della sinistra.

  10. clucenti scrive:

    a proposito di inquinamento…….quanti hanno notato lo strano odore tipo idrocarburi che da qualche tempo si sparge periodicamente su Chiusi e che a tratti a me fa venire la tosse?

  11. Mi domando: ma possibile che questi dubbi li abbiano solo quelli della sinistra? Possibile che chi non è di sinistra (tipo PD) sia sempre sicuro di tutto?

  12. enzo sorbera scrive:

    Non capisco molto di queste cose, però mi chiedo: se ho meno roba in frigo, ne riduco le dimensioni? Quanto costa “abbassare” le torri (scusate la terminologia profana)? Lavorare a ritmi ridotti forse non sporca i filtri come il pieno regime, o si? Magari, se qualcuno potesse dare spiegazioni in merito, e anche sugli eventuali “ritorni” ambientali, non sarebbe una cattiva idea.

  13. pscattoni scrive:

    Se non ricordo male entro una certa data dalla convocazione (pochi giorni in verità) sarebbe possibile da parte di un’organizzazione ambientalista chiedere di entrare in conferenza. Bisognerebbe rileggere la legge regionale specifica.

  14. marco lorenzoni scrive:

    Qualche mese fa la rappresentanza sindacale dei lavoratori della metalzinco e la stessa azienda si dimostrarono molto solerti nel replicare ad articoli di stampa (e a prenderne le distanze)… auguriamoci che anche stavolta siano ugualmente solerti a spiegare cosa sta succedendo…
    Al di là di tutto, se si parla di “ridortti carichi di lavoro” significa che anche la Metalzinco è toccata dalla crisi… un altro tassello che si aggiunge agli altri (a forza di taselli si sta facendo una montagna…)

  15. fulvio barni scrive:

    x Beati. Io ho saputo, ma non ne ho conferma certa, che l’azienda sta chiedendo alla provincia, Asl, comune e Arpat, l’abbassamento delle torri di emissione fumi perché sta lavorando, o lavorerà, a ritmi ridotti. Con conseguente ridimensionamento dei filtri, ovviamente, mi viene da pensare, perché i filtri sono sulle torri. Ma quando l’azienda tornerà a lavorare a pieno regime sarà fatta tutta l’operazione inversa?
    Non so se tutto questo corrisponde a verità. Può darsi che mi abbiano raccontato una panzana? Credo di no, perché la fonte è attendibilissima. A questo punto anch’io chiedo: chi sa qualcosa di più preciso perché non ce lo dice? Così noi smetteremo di preoccuparci e una volta tanto non saremmo tacciati come i soliti catrastofisti e scocciatori?

  16. lucianofiorani scrive:

    XBeati. Da quel che ho saputo si tratterebbe di una richiesta dell’azienda che a fronte degli attuali ridotti carichi di lavoro vorrebbe “abbassare” le torri con i filtri per gli abbattimenti dei fumi.
    Cosa comporta in concreto non lo so, quello che non mi convince è che sempre su quel tasto si va a finire.
    Pare che ci siano già stati i pareri favorevoli.
    Non so in che modo si sia espresso il nostro comune, andrà verificato.

  17. marco lorenzoni scrive:

    Giusto stamattina ho commentato sul sito di Primapagina due dichiarazioni, una del sindaco Scaramelli ( a margine del convegno della Cna) e una del suo assessore Bettollini sul bilancio… l’assessore in particolare guarda caso se la prende proprio con la stampa locale e qualche blog…
    Della politica certi giovani amministratori hanno imparato solo l’arroganza…
    Quanto al resto sono perfettamente d’acordo. Sulla stampa di regime: primapagina organizza dal 2007 un forum nazionale su questi temi… Ma primapagina è sempre stata fuori del recinto, pagandone anche le conseguenze…

  18. Ciao Luciano e Paolo

    Ieri mentre navigano in Internet sul sito della Provincia -urp – conferenza dei servizi ho visto che era stata convocata il 28/5/2012 una conferenza dei servizi dalla provincia di Siena su degli adempimenti che riguardano la Metalzinco(Convocati Comune, Asl 7 e Arpat) , e quando si parla di queste aziende, mi si rizzano i pochi capelli che c’ho rimasto.
    Mica sotto sotto c’è qualche fregatura?
    Se andate al link sotto, la potete leggere.
    forse sarà il caso di approfondire ciao

    Alessandro

    http://www.provincia.siena.it/var/prov/storage/original/application/d160d05b56b6e8692a452216f2b071e5.pdf

  19. carlo sacco scrive:

    Dipende da chi lo legge Donatelli e con quale spirito e attenzione e se leggendolo con la mente va a verificare se le cose e i valori contenuti rispondono al vero della oggettività.
    Se si legge con lo spirito che ho detto io sulla risposta data a lei e della quale condivido tutto (dove ho specificato all’inizio ”Donatelli lei ha detto una cosa sacrosanta”) è possibile che certe cose che ho detto vengano sviscerate, confrontate e ritenute valide, meno valide, oppure inconsistenti. Se si legge con lo spirito di osservazione e con la sensibilità che definisco nella stessa risposta che ho dato come sentire un ”Nemico” poichè certe cose non ci corrispondono e senza sforzarsi sul perchè uno dica certe cose, sarà un dialogo fra sordi.
    Questo senza aprioristicamente stabilire chi possa essere più vicino alla ragione oggettiva. Molte volte è il metodo che conta. Spesso uno che cerca di portare avanti certe cose giuste con un vaglio e metodi sbagliati è destinato all’insuccesso.

  20. Io considero l’articolo “una critica costruttiva”…..con un pò di pepe che non guasta mai. Credo anche che verrà visto come un ennesimo attacco, quindi non avrà seguito, purtroppo.

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