Le dimissioni di Rossella un danno per Chiusi

di Maddalena Santeroni*

Ho avuto modo di lavorare con Rossella Rosati ad una mostra, sapevo del suo nuovo incarico e devo dire che sono davvero dispiaciuta di tutto quello che leggo.

Io ho imparato ad apprezzare una Rossella molto seria ed entusiasta, attenta e solerte pronta a fare le ore piccole ed anche a mettere mano al portafoglio pur di far si che le cose possano andare al top.

E proprio questa consapevolezza mi fa pensare che Chiusi-cultura ha perso una grande spalla su cui poggiarsi.

Quando i piccoli comuni hanno la fortuna di avere imprenditori di larghe vedute disposti a mettersi in gioco per il territorio dovrebbero appianare le divergenze e cercare di lavorare tutti insieme per il bene comune. Se non avessimo avuto i grandi mecenati non avremmo ora il nostro immenso patrimonio artistico vanto di ognuno di noi.

Ecco, gli imprenditori disposti a sacrificare tempo, denaro, emozioni e reputazione sono gli attuali mecenati. Ad esempio Brunello Cucinelli sta facendo un grandissimo restauro a Perugia, e via via sono molte persone che attualmente rappresentano la spina dorsale di un’Italia che affonda, persone entusiaste e generose.

Ed è un peccato vedere che tali forze non sono sempre aiutate e comprese. L’Italia tutta ha bisogno di aiuto, la cultura sta soffrendo e la crescita è in discussione…peccato che chi ha qualche possibilità si perda per strada.

Mi rammarico per Chiusi, in bocca al lupo comunque.

*Vicepresidente Amici della Galleria Nazionale di Arte Contemporanea Roma.

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9 risposte a Le dimissioni di Rossella un danno per Chiusi

  1. marco lorenzoni scrive:

    la primavera ha presentato una interrogazione. A quella almeno dovranno rispondere…

  2. luca scaramelli scrive:

    La solerte macchina della propaganda, la pioggia di comunicati stampa per informarci sui minimi dettagli dell’attività dei giovani amministratori che fine ha fatto?
    L’assessore o assessora (come preferisce) al sistema Chiusipromozione perchè tace, non è autorizzata a parlare, non vuole?
    Qualcuno batta un colpo. Non ditemi che stanno prendendo tempo per confezionare una motivazione presentabile. Neppure nelle peggiori dittature fanno passare tutto questo tempo prima di uscire con un comunicato ufficiale.

  3. marco lorenzoni scrive:

    la stessa Rossella Rosati ha dichiarato che il motivo delle sue dimissioni sta nelle divergenze sulla conduzione e sulla programmazione dell’attività delle neonata fondazione (quanto riportato sul sito di pimapagina questo dice…). Se il sindaco ha solsrtemente accetatto le dimissioni, ma non c’è stata altrettanta solerzia nello spiegare le cose, anzi c’è solo silenzio intorno alla vicenda è evidente che il terremoto ha scompaginato la situazione e forse non è semplicissimo trovareun sostituto di uguale forza e rappresentatività. No va dimenticato che Rossella Rosati è anche consigliere della Bcc Valdichiana… Nessun altro componente della Fondazione lo è… Il problema di quadrare il cerchio esiste, eccome se esiste!

  4. carlo sacco scrive:

    Sembra quasi uno sfogliare la margherita, a chi vada più vicino alle motivazioni: ”m’ama non m’ama e via di seguito. Provo a dire la mia anche se non ho nessun elemento per dire tutto questo ma è pura immaginazione e forse un po’ di intuito corroborato dal vissuto.
    Quasi senz’altro non è un fatto personale la ragione che stà alla base dell’abbandono di Rossella, ma ritengo che possa essere un fatto ”prettamente di concezione politica e di risposta ad una normale prassi che prima faccia sì che uno possa assumere impegni e metterci la faccia e poi si privi il locomotore di quasi tutta la forza trainante e cioè della qualità o non qualità della politica in quel settore portata avanti fin d’ora dall’Ammnistrazioen Pubblica, precedente e anche attuale.
    Forse Rossella pensava di trovare più certezza sui numeri delle risorse a disposizione ed anche forse sulla disponibilità di ascolto di altri settori che non quello prettamente legato alla politica. Se così fosse, tutto ciò la dice lunga su come siano radicate le ”barbe del potere” anche in tali minime iniziative (dico minime perchè non si tratta di sostenere nè i Musei Vaticani nè il Louvre) ma un apparato ridotto con energie forse più ridotte di quanto si pensasse ed allora tanto rumore per nulla, ed è chiaro che chiunque non sia disposto a metterci la faccia. Sono due anni che dico che ci sia un limite a tutto. Le nozze con i fichi secchi non si fanno e chi crede di percorrere le stesse strade già battute in passato lo faccia, ma secondo me sbaglia. E Rossella prendendo atto di tutto questo forse ha toccato con mano da più vicino ancora ,cosa voglia dire essere a Chiusi nel 2012.
    Ma il motivo di tale situazione è da ricercarsi nelle alleanze che si sono fatte a priori e nelle ragioni delle stesse persone che hanno fatto tali alleanze. Il tutto convogliato in un meccanismo ferreo dove esistono più forze, e cambiare è molto, molto, molto faticoso, quasi impossibile. Ed allora spunta in tutta la sua forza il meccanismo che se fai come ti dice lui ti premia o ti usa, se fai come credi meglio tu che possa essere il bene per tutti ti tiene a distanza. E Rossella giustamente ha preso tali distanze, mostrando di essere una persona libera. Chapeau !

  5. L’evoluzione di questo episodio locale ma comune in tutta Italia, ovvero la vincita o meno della Società Civile su quella incivile rappresentata, ormai da tempo, dai dai massimi e dai minimi livelli della politica, potrebbe rappresentare lo spartiacque tra la rinascita e la definitiva disfatta del nostro Paese. Io tifo per Rossella.

  6. pmicciche scrive:

    Per paradosso, se fossero stati motivi strettamente privati sarebbero già stati resi pubblici. Ormai, essendo passati già alcuni giorni, è evidente che i motivi siano di altra natura e quindi politicamente “gravi” e imbarazzanti. Credo che però si possa restringere il campo a due possibilità, anche sommabili: la Signora Rosati si è sentita usata per la sua immagine, scoprendo di non avere nei fatti un reale potere esecutivo oppure si è trovata di fronte ad una situazione che le era stata fino a quel punto nascosta. Non credo che si possa andare tanto più lontano. In ogni caso tutto ciò sarebbe in linea con lo stile del luogo dove non solo i treni cominciano a non passare più ma – non dico i cicloni – nemmeno i temporali e forse nemmeno una giocosa e rinfrescante pioggerellina…primaverile.

  7. Per l’autrice,
    Magari si chiamasse Chiusi- cultura. Il guaio è che a chiusi non c’è l’assessorato alla cultura, ma c’è Chiusipromozione: già il nome fa capire come la cultura venga molto dopo mti altri interessi. E questi sono i capolavori che riescono a partorire. Peró quanto sono fighi!
    Vivo a Chiusi…… Qualcuno mi aiuti! 🙂

  8. pscattoni scrive:

    Basta interrogare.

  9. anna duchini scrive:

    Siamo curiosi di conoscere nelle “opportune sedi”, visto che si guardano bene dal proferir parola su un fatto di questa portata, cosa hanno da dire i partiti (Pd, Sel, Psi) che hanno dato vita a questo capolavoro.

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