La stazione e i costruttori di specchietti per le allodole

allodoledi Paolo Scattoni

Le ultime vicende delle fermate Eurostar consigliano di ripercorrere una vicenda che qui da noi data almeno 15 anni. In questo periodo la nostra stazione è stata pesantemente penalizzata. Chiusi per le ferrovie ha rappresentato un nodo importante da fine Ottocento. Ripercorrere la vicenda degli ultimi 15 anni può indurci a qualche considerazione. Con caparbia continuità sembra esseri stata una sorta di agenda nascosta degli ultimi tre sindaco a distrarre l’attenzione dal nodo vero, l’uso della direttissima, con diversivi propagandistici.

Con il sindaco Ceccobao abbiamo visto la raccomandazione a guardare più al casello autostradale che non alla stazione. Chissà perché. Sui treni il dibattito ripreso dalla stampa di complemento è stato quello dei cosiddetti “regiostar”, il miglioramento su alcune linee. Così abbiamo avuto un treno, dicasi uno, per Siena che arrivava, udite udite a percorrere la tratta con 5/10 minuti in meno dei treni già in essere. Su Firenze c’è un treno, ancora scherzosamente chiamato “Ceccobao Express”, che permette ancor oggi un risparmio di 15 minuti ripsetto ai normali regionali “veloci”. Poca cosa propaganda tanta.

Con il sindaco Scaramelli la grancassa si è spostata sul tema della stazione Media Etruria che sarebbe dovuta sorgere su una parte dei terreni dell’ex centro carni da cui con un complicato sistema di ascensori si sarebbe raggiunta la stazione in linea. Costo: svariate decine di miliardi. Tempo risparmiato rispetto ad uan fermata in stazione: 5 minuti, ampiamente ripersi per lo spostamento dalla ipotizzata stazione a quella esistente per qualsiasi coincidenzasulla lenta e per Siena. Anche per la stazione Media Etruria propagnada a non finire.

Con il sindaco Bettolini sappiamo come è andata a finire. Anche in questa fase la propaganda è stata tanta compresa quella sui lavori sulla stazione e sui cosiddetti “marciapiedi propedeutici”.

Il tutto mentre le corse venivano drasticamente ridimensionate. Basti pensare che si sono dimenticati di rivedere la dizione di regionale veloce aper un treno che impiega 2 ore e quindici per arrivare a Roma Tiburtina!(prima 1 ora e 40). Trenitalia ci risparmi almeno la beffa.

L’azione dei tre sindaci con la loro propaganda su falsi obiettivi è servita a far digerire il ridimensionamento della nostra stazione. Davvero bravi.

Non è soltanto una questione di pendolari che è comunque la più evidente, ma anche di un servizio che potrebbe rappresentare uno dei motori dello sviluppo locale. Con questa strategia Chiusi è ormai classificabile come “area interna” con evidenti problemi di rapporto con le aree urbane più sviluppate.

Concludo con una informazione. Ho provveduto ad aggiornare la pagina di questo blog con tutti i link agli articoli apparsi sul tema. È stato un dibattito che l’Amministrazione locale non ha degnato neppure di uno sguardo. Loro, si sa, sono bravi costruttori di specchietti per le allodole. Quando si dice lo sviluppo.

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3 risposte a La stazione e i costruttori di specchietti per le allodole

  1. roberto donatelli scrive:

    Ci sono molte allodole in giro!

  2. pscattoni scrive:

    Nel mio post ho indicato un link agli interventi che soltanto su chiusiblog sono stati fatti negli ultimi otto anni. Ogni volta che si parla di stazione i contatti sono molti, compreso quello a questo ultimo post. È anche vero che poi però non vengono adeguatamente commentati e discussi. La stazione di Chiusi è un chiaro esempio di declino della coesione territoriale. Invece di andare avanti si torna indietro. Possiamo forse organizzarci a prescindere. I 30.000 euro per una consulenza non ce li possiamo permettere, ma un’interlocuzione con l’Agenzia per la coesione forse si. O magari con qualche altra istituzione che potrebbe aiutarci. Questo blog i nostri amministratori non lo leggono per partito preso. Vediamo di creare un’altra arena di discussione che possa essere a loro gradita. La mozione di Possiamo può essere un buon punto di partenza. Se la votano tutti qualche spazio si apre.

  3. Romano Romanini scrive:

    Ma al di là dei soliti lamenti, nessuno che abbia il coraggio di aprire un vero e proprio fronte con l’Amministrazione. Quanti e quali sono annualmente i viaggiatori che utilizzano la Stazione di Chiusi (arrivi e partenze) suddivisi tra pendolari e resto? quale il trend degli ultimi 10 anni? Ferrovie dello Stato ha senz’altro questi dati. Qualcuno glieli ha mai chiesti? Conoscerli sarebbe molto utile a capire le caratteristiche di una risorsa strategica per il territorio. Si potrebbe cioè cominciare a dare una risposta fondata su dati e non su chiacchiere, alla domanda: perché si usa la Stazione di Chiusi? Ma possibile che le varie categorie (commercianti, operatori turistici, albergatori e imprese) non abbiano nulla da dire o da proporre? E che dire degli altri Comuni? Il territorio servito dalla stazione coinvolge almeno 7 comuni, 8 se ci si spinge fino a Pienza. Tante chiacchiere sulla fusione dei comuni, ma nulla sul più pragmatico terreno di iniziative concrete per unire nei fatti un territorio. Non ci vorrebbero più di 20/30.000€ per commissionare a Istituti qualificati un studio di fattibilità utile a capire cosa fare, come e con quali risorse per valorizzare la stazione come risorsa strategica di un territorio vasto. Preso atto che solo il nostro comune nel 2017 ha impegnato 28.220 € (salvo errori) tra ChiusiInforma e addetto stampa, credo che se per un anno rinunciasse alle spese di propaganda farebbe un utile servizio alla comunità tutta.

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