“La cabina di regia”

di Massimo Mercanti

I sindaci di Poggibonsi e di Cetona plaudono alla “cabina di regia” senese. E’ questa la notizia che campeggia in questi giorni sui principali organi d’informazione locale.

E tutti a chiedersi cos’è questa storia della cabina di regia? (cabina con la “c” e non con la “g” di bossiana memoria). Tranquilli, non è la solita produzione americana che sbarca nel nostro territorio per un altro allestimento di un set cinematografico sui The Twilight Saga: New Monn che tratta di adolescenti che si innamorano dei vampiri.

E’ semplicemente il progetto politico senese, (come quello del film, rimasto in sospeso per alcuni anni prima che la Summit Entertainment se ne assicurasse i diritti e lo mettesse in produzione), con il quale il Presidente della Provincia di Siena, il Comune capoluogo, il presidente della Camera di Commercio e sei rappresentanti territoriali intendono rilanciare le linee programmatiche di mandato 2009-2014 “Per un futuro da condividere” (Sospiro di sollievo tra i lettori!).

Sembra di vederlo il comico Andrea Rivera (il citofonista della Dandini) suonare il campanello di casa per il solito sondaggio in strada: 

Signora, cosa ne pensa dell’esempio di società aperta e coesa come quella della Terra di Siena, che è riuscita a rimanere ancorata alla sua identità, tenendo ben aperti gli occhi sul mondo e sui grandi cambiamenti che sono avvenuti?”

Dall’altra parte del citofono dopo lunghi attimi di silenzio, risponderebbe: “Lasci pure sul pianerottolo e mi scusi se non apro la porta. Ho paura che potrebbe scappare il gatto!”.

Ma l’intervistatore vuole omaggiare i protagonisti della “cabina di regia” e insistentemente chiede ancora:

“Signora, d’accordo non apra, ma cosa ne pensa del governo policentrico, che dà protagonismo a tutte le aree, valorizza le eccellenze, rinnova l’alleanza tra mondo del lavoro e dell’impresa, mette al centro le persone, dà una speranza di futuro ai nostri giovani e spinge con forza verso l’innovazione, il mondo economico, istituzionale e sociale, garantendo nello stesso tempo, competitività da un lato e coesione sociale dall’altro?”

(Silenzio), poi “Mi scusi ma ho il sugo sul fuoco non vorrei che si bruciasse tutto! Ho lasciato pure la carne sul tavolo e non vorrei che il gatto ne approfittasse…”.

Signora ma lei lo sà che è previsto un doppio tavolo, quello permanente tra giunta provinciale, rappresentanti dei circondari, Unione dei Comuni, Comunità Montane e Comune di Siena e quello di coordinamento che comprende, oltre ai soggetti elencati, la conferenza dei sindaci di area?”

(Di nuovo silenzio) L’intervistatore guarda la telecamera e aspetta la risposta con un ghigno… “Scusi…ma lei mi parla di Aldo, Giovanni e Giacomo? Di quelli che ancora fanno le gag randellandosi come Tafazzi? Ma lo sappiamo che alla lunga è il pubblico che si prende a bastonate sui testicoli guardando i loro film!”

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3 risposte a “La cabina di regia”

  1. Se non si ride, si piange. Come è possibile che l’ipotetica casalinga capisca l’assurdità dell’idea, mentre coloro che dovrebbero rendersene conto non ne hanno la più pallida idea? Anzi sono convinti della futura buona riuscita dell’idea. E qui ci metto sia i politici che la stragrande maggioranza degli elettori.

  2. carlo sacco scrive:

    Voi ci ridete , ma… ”come disse Martin Sheen all’inizio di Apocalipse Now svegliandosi nell’albergo-bordello di Saigon al suono delle pale del ventilatore che ricordavano un elicottero cobra: This is the end”…

  3. Splendido articolo. Dice tutto con una splendida ironia.
    Tra parentesi, visto che non è solo il Comune di Chiusi?

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