Strade vicinali: E’ stato uno sbaglio continuare con questo Consorzio

 di Nicola Nenci

Poiché commentare sarebbe stato troppo lungo, scrivo per rispondere alle domande postemi nell’articolo: “Bologni: Per le strade vicinali il problema è la società di gestione e noi l’abbiamo detto chiaramente” http://www.chiusiblog.it/?p=6682

Credo che il dover ricorrere a un declassamento per ovviare a problemi di cattiva gestione sia uno di quei rimedi estremi per riparare a estremi mali. Voglio dire che l’aver dovuto discutere su un declassamento per le ragioni che indicava il titolare di strada, è il simbolo del fallimento della scelta gestionale consortile, così come è stata fatta un anno e più fa.

Non so come avrei votato, perché non ho un seggio in consiglio. Tuttavia credo che in questo caso (per i dati che ho a mia disposizione) il modus operandi dei consiglieri della Primavera sia stato ragionevole e apprezzabile. Più che  sul giudicare il loro voto, io mi soffermerei nel giudicare come hanno agito: vorrei ricordare ai maestrini sempre pronti a imbeccare su come si deve o non si deve fare opposizione, che la politica esiste per le persone e non le persone per la politica.

Bologni, credo che sulla vicenda abbia avuto un comportamento vicino alle esigenze delle persone, più che alle esigenze della politica. Tuttavia sono dell’opinione che il ricorso ai declassamenti debba essere scansato in futuro e che debba essere affrontato il problema in modo radicale, ripensando alla scelta del consorzio. Penso che esso serva solo a distribuire poltrone, e che un’azienda privata (specie se di quella sorta) serva solo a intascare i soldi che vengono forzatamente emunti dai cittadini.

La scelta del consorzio, per esempio, è stata notificata agli interessati a posteriori, affinché essi ne prendessero atto e iniziassero a pagare le somme dovute. L’amministrazione Ceccobao non si è minimamente preoccupata di trovare, insieme agli interessati, una forma di gestione che venisse incontro alle loro esigenze, ma ha deciso dagli scranni del Municipio cosa sarebbe stato meglio per i frontisti. O forse no?

Certo che si sarebbe potuto (e dovuto) intervenire prima del rinnovo, e a mio avviso è stato un errore non averlo fatto. Secondo me l’errore è stato fatto da:

1- I frontisti stessi, che avrebbero dovuto non ricorrere al declassamento ma unirsi in un comitato e premere affinché si cambiasse il servizio prima del  tacito rinnovo. Il perché non si è fatto mi è oscuro; io manco da casa da più di un anno e non so quali siano state le scelte di mio padre (il diretto interessato) e dei suoi “vicini di campo”, né quelle degli altri frontisti.

2- Gli amministratori di minoranza, che avrebbero dovuto affrontare la questione da prima per porre riparo a una gestione fallimentare, e non dopo per discutere su come risolvere i problemi generati dagli effetti di una scelta amministrativa del tutto folle e priva di senso.

3- Dai giovani rampolli rampanti che guidano il carretto dell’amministrazione.

Possibile che prima di rinnovare tacitamente una gestione non si siano preoccupati di verificarne la qualità, l’efficienza e il grado di soddisfazione degli interessati? Non lo so. So però che in altri casi gli amministratori si sono preoccupati che i servizi in gestione esterna funzionassero a dovere, e hanno fatto bene. Perché questa volta non è successo? Forse che le preoccupazioni di attraversare indenni la gabbia dei Leoni sono più forti di quelle del rispetto delle istanze e dei bisogni dei cittadini?

Non mi addentro nei problemi dell’importanza storica che le strade vicinali ricoprono e che per questo fanno parte di un patrimonio inestimabile da preservare con cura, (mandarle in malora o declassarle sarebbe come bruciare le biblioteche) ma se non riusciamo a tutelarle a dovere rischiamo di perdere un potenziale elemento di sviluppo turistico (oltre che a un patrimonio storico) che finora è rimasto inutilizzato, ma che potrebbe essere sfruttato in futuro.

Adesso lo stiamo sprecando, perché è una risorsa non utilizzata a dovere, ma affinché esso non vada perduto, i meccanismi di gestione non dovrebbero avere come esito la rinuncia all’uso di pezzi di patrimonio pubblico. Al contrario, quest’ultimo dovrebbe essere una risorsa per la quale vengono elaborati e messi in piedi i sistemi gestionali affinché essa possa essere fonte di utilità e produttività per l’intera comunità.Credo che con buon senso e intelligenza (ancor meglio che con le buone intenzioni) si possa realizzare una gestione delle strade vicinali attenta alle esigenze e alle tasche delle persone, si riesca a rispettare il diritto di tutti a poter usufruire di spazi pubblici così importanti come le strade (spesso più delle altalene per i bambini, anche se pagano meno in termini di voti) senza essere costretti a ricorrere ai declassamenti per ovviare ai problemi di cattiva gestione e si possano operare scelte in virtù dei bisogni delle persone e non di quelli della politica (o delle lobby vicine ad essa).

Per chi non dovesse condividere quello che ho scritto, ricordo che se le strade vicinali sono arrivate a noi nello stato in cui sono attraverso i secoli, è per il lavoro encomiabile di generazioni di mezzadri e braccianti agricoli che, come i nostri nonni che stanno a poco a poco morendo, hanno pagato ai padroni il prezzo della loro subalternità con il lavoro delle corvées, manutenendo le strade e sistemando le campagne. E’ anche per rispetto verso di loro che dobbiamo avere cura di ciò che ci hanno lasciato, e non trasformarlo in cibo per pescecani o declassarlo.

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2 risposte a Strade vicinali: E’ stato uno sbaglio continuare con questo Consorzio

  1. lucianofiorani scrive:

    Le lamentele riguardo al consorzio non sono di questi giorni, quindi è stato un errore lasciare che “tacitamente” la gestione fosse prolungata di un anno.
    Certo è che prima della nuova scadenza (luglio 2012) va trovata un’altra soluzione.

  2. Apprezzo molto l’articolo ma ribadisco che la strada è rimasta vicinale, di seconda classe ma sempre vicinale, quindi non privata

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