La vicina Umbria verso il software aperto e gratuito. Noi quando?

di Paolo Scattoni

Tempo fa avevo dato notizia della legge che modificava l’articolo 68 del  Decreto Legislativo n.82 del 2005. In quell’articolo si dice che prima dell’acquisizione di licenze software occorre verificare se non vi siano di gratuite che possono svolgere le stesse funzioni.  Oggi leggo che nella vicina regione Umbria le cose si stanno muovendo.

“Da qualche settimana per gli enti amministrativi della regione Umbria sono cominciate le prime fasi del progetto LibreUmbria ovvero un progetto nato nel 2006 che si pone come obbiettivo quello di far migrare al software open source tutti i computer della Regione Umbria.

Si comincia con la migrazione a LibreOffice che prenderà il posto delle varie versioni di Microsoft Office portando alla regione un enorme risparmio visto che si azzereranno i costi delle licenze dei software. In oltre la Regione Umbria sta già avviando dei corsi di formazione per addestrare il personale all’utilizzo dei nuovi software per evitare disfunzioni nel servizio ai cittadini.”

Questa è davvero una buona notizia. E’ però lecito chiedersi: da noi quando?

 

 

 

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4 risposte a La vicina Umbria verso il software aperto e gratuito. Noi quando?

  1. pscattoni scrive:

    Potrebbe essere interessante fare un’indagine sulla diffusione dell’open source nei nostri comuni. Quelli che frequento io sono ancora con windows e Microsoft Office.
    In comune di Grosseto intanto ha quantificato il risprmio sulla migrazione al software aperto: 300.000 euro all’anno.

  2. Fabio Di Meo scrive:

    Posso confermare che il Comune di Cetona, aderendo al CED dell’Unione dei Comuni della Valdichiana Senese, e dunque presumo anche tutti gli altri Comuni che aderiscono al servizio, hanno cominciato ad utilizzare la piattaforma Open Office (Base, Calc, Draw, Impress, Math e Writer), e quella Mozilla, con il programma di posta elettronica Thunderbird e lo web browser Firefox. Tutti sotware liberi

  3. pscattoni scrive:

    Buona notizia. Fino a pochi mesi fa negli uffici utilizzavano MS Office. Ora aspettiamo i comuni.

  4. Elisa Leandri scrive:

    Veramente Regione Toscana ha già scelto la politica dei software open source.

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