Che fine ha fatto il Registro dei testamenti biologici?

di Luana Scipioni

Scusate se approfitto di questo spazio per riproporre all’attenzione di chi segue questo blog un argomento che può sembrare marginale rispetto all’emergenza “crisi”, ma non lo è.

L’associazione La Goccia all’inizio del 2010 avviò una campagna di sensibilizzazione sul fine vita e sul diritto all’autodeterminazione e chiese al Comune di istituire il Registro dei testamenti biologici, richiesta avvalorata tra l’altro anche da numerose firme di cittadini che non aderiscono all’Associazione.

Attualmente, se non intervengono atti legislativi restrittivi, è già possibile depositare presso un notaio le volontà con le quali ogni individuo, in condizioni di lucidità mentale, decide quali trattamenti sanitari intende o non intende accettare nel momento in cui questi trattamenti siano necessari ed egli non sia più capace di intendere e di volere. Quindi perché non dare l’opportunità, a tutti coloro che lo desiderano, di farlo gratuitamente presso il Comune? Questo sarebbe un servizio a costo zero o quasi (lo svolge il funzionario di Stato Civile). E’ sottinteso che non sarebbe obbligatorio e di fatto significherebbe dare attuazione agli art. 13 e 32 della Carta Costituzionale.

E’ già in funzione in molti Comuni anche piccoli, ad Acquapendente per esempio dal 2009.

Sono passati più di due anni, è cambiato tutto il Consiglio Comunale : non si è sentita una voce.

I cittadini di Chiusi che hanno firmato la petizione hanno rappresentanza in Consiglio Comunale? Di recente, dopo l’ennesima sollecitazione l’Assessore alla Qualità della vita ci ha assicurato che la cosa è degna di attenzione. Noi stiamo ancora aspettando!

Intanto mi piacerebbe sentire anche il parere di altre persone.

Lo Stato non ha i soldi per la sanità pubblica, non finanzia il fondo per la non autosufficienza, non assicura servizi qualificati di riabilitazione per chi avrebbe possibilità di recupero funzionale e cognitivo, ma non consente ad un cittadino, che decide di non voler vivere come un vegetale, di morire in modo naturale e dignitoso senza accanimento terapeutico o alimentazione forzata! C’è una logica in tutto questo?

Non capisco cosa ostacola agevolare questa libertà di scelta. A meno che la difficoltà sia ancora quella che incontrammo sul divorzio, sulla 194 e che ancora ora incontriamo sulla fecondazione assistita, in questo caso sarebbe meglio dirselo…

La crisi che attraversiamo non è solo economica, attraversa anche i valori fondamentali della vita, occuparsi e preoccuparsi di queste cose è passato di moda?

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3 risposte a Che fine ha fatto il Registro dei testamenti biologici?

  1. marco lorenzoni scrive:

    Se ne saranno dimenticati… son ragazzi… Lo hanno ripetuto tante volte: loro sono giovani, belli, motivati, determinati, pragmatici, post ideologici… mica penserai che possano perdere tempo ed energie per pensare a cose così tristi e cupe… Dai!

  2. Carlo Giulietti scrive:

    Lo scorso anno anche Montepulciano ha deliberato l’istituzione del “Registro delle Dichiarazioni Anticipate di Volontà’”
    Prendere visione del regolamento conseguente, può essere utile per un approfondimento sul funzionamento del DAV, anche se Luana è stata chiarissima, o per ulteriori argomenti di discussione.
    Questo è il link:
    http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=2&ved=0CFYQFjAB&url=http%3A%2F%2Fwww.comune.montepulciano.siena.it%2Fon-line%2FHome%2FAttieprocedure%2FAtti%2FRegolamenti%2Fdocumento1819470.html&ei=sM8gUKHlN9H0sgbfwoCoCA&usg=AFQjCNEYq39_mhq8tvDC2PebTIgQcEX4uw

  3. lucianofiorani scrive:

    Sono uno dei firmatari di cui parla Luana Scipioni e anch’io gradirei una risposta ufficiale.
    Pensavo che dopo l’albo delle unioni di fatto non ci fossero problemi ad istituire anche il registro dei testamenti biologici.
    L’allora assessore Cardaioli sembrò molto ben disposta, poi ci furono le elezioni ma ora, a distanza di due anni, credo sia difficile accampare scuse.

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