Un gesto per Emanuela

di Alfio Rossi

Lettera aperta agli amministratori di Chiusi.

Gentile amministratore,

faccio parte del nutrito gruppo di cittadini italiani (circa 80 mila) che ha aderito alla petizione al Papa e sostiene la famiglia Orlandi nella sua battaglia per la verità. A nome di Pietro, fratello di Emanuela, Le chiedo una espressione di solidarietà in occasione della giornata di mobilitazione “per la verità e la giustizia” indetta a Roma per il prossimo 27 maggio.

Si tratta di un gesto semplice, ma dal grandissimo valore simbolico; esporre una grande foto della ragazza scomparsa nel lontanissimo 1983 e mai più ritrovata, sulla facciata del Palazzo comunale, con la richiesta di adesione alla petizione indirizzata a papa Benedetto XVI.

Il sindaco di Roma, Alemanno e il presidente della Provincia di Firenze, Barducci hanno già dato il loro assenso. In Italia ci sono oltre 8 mila comuni e 100 province: più le istituzioni saranno presenti più la voce di Pietro Orlandi, che è anche la nostra, avrà la possibilità di farsi sentire, per risolvere un mistero che dura da 29 anni che vede coinvolti Stato, Chiesa e criminalità e liberare il nostro Paese da una delle più inquietanti ombre della sua storia recente.

Le chiedo di dare conferma direttamente a Pietro Orlandi, inviando una mail al suo indirizzo; pietro_1959@libero.it . Sarà lui a rispondere e a concordare i dettagli dell’iniziativa.

Grazie di cuore.

*L’appuntamento è per DOMENICA 27 MAGGIO alle 9.30 a ROMA in piazza del Campidoglio, da dove partirà una “Marcia per Emanuela” che si concluderà alle 12 in piazza San Pietro, in occasione dell’Angelus. Sono invitati anche gli amministratori locali (sindaci, assessori, presidenti di Provincia o Regione) con i loro gonfaloni.

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2 risposte a Un gesto per Emanuela

  1. luca scaramelli scrive:

    Sicuramente un’iniziativa lodevole, bene ha fatto il Sig. Alfio Rossi a presentare questa richiesta agli amministratori del Comune di Chiusi.
    Di solito ciò che viene scritto in questo blog, con riferimento all’amministrazione, non riceve risposta ma rimbalza sul famoso muro di gomma, speriamo che questa volta non sia così.

  2. carlo sacco scrive:

    L’iniziativa è positiva davvero. Ma anche se è destinata a mobilitare migliaia di persone non credo che possa ottenere qualche sorta di cambiamento o di inversione di tendenza della situazione che si è procurata da ormai molti anni. Dopo le schermaglie ed i contrasti fra Vaticano, Stato, Organi inquirenti ed anche altro, siamo giunti alla rimozione della tomba di De Pedis da Sant’Apollinare. Ma tutto il pubblico che si dichiara assetato di giustizia crede proprio di trovare dentro il feretro di De Pedis la soluzione del caso?
    Forse non ci si rende conto che si lotta con le clave contro chi dispone di missili…purtuttavia tutto questo è un segnale, una richiesta di pulizia ed anche di altro ancora agli organi del Clero, che fin’ora si sono frapposti buttando fumo su tali questioni.
    Gli incappucciati di cui è pieno il mondo (sette, congreghe, ordini, massonerie, servizi segreti e quant’altro) hanno prodotto tragedie immani nella storia… casi mai risolti ed anche stragi, eliminazione fisica di coloro che si opponevano o che potevano denunciare le malefatte e i delitti. Anche se non ci fosse stato Renatino dentro al feretro non creda l’opinione pubblica che sapremo la verità vera. Sapremo la verità che ci verrà raccontata. Mi ricorda tanto un film di Sordi,- mi sembra che si tratti di lui- quando dice: ”L’avete voluta la democrazia ? O pigliatevelo ner …”

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