Le penne del pavone

pavonedi Rita Fiorini Vagnetti

Mi e’ capitato di leggere l’articolo della segretaria del pd di chiusi, pamela fatighenti, che mi ha fatto riflettere su qualche punto interessante anche per me che faccio ancora parte, nominalmente, del consiglio comunale ma non della maggioranza di centro sinistra.

La segretaria afferma di “dare pieno sostegno all’amministrazione comunale sul progetto di sviluppo della citta’”

Prima osservazione: la segretaria del pd fa parte, essendo, a suo tempo stata eletta, proprio della stessa maggioranza e , avendo votato sempre a favore delle decisioni assunte, non puo’ che essere d’accordo. Quindi… E’ soddisfatta di se stessa (l’autostima e’ un valore aggiunto!).

Sarebbe veramente imbarazzante e incoerente se fosse il contrario. Ma e’ un problema, una dinamica nella quale non posso e non voglio entrare.

Del resto, il sistema Renzi docet: nella stessa persona due cariche, quella di segretario di partito e quella di primo ministro. Ma questo e’ solo un particolare.

Aggiunge, sempre la segretaria del pd: “ho davvero apprezzato il lavoro fatto dagli amministratori…E Non posso non complimentarmi per quanto fatto in questi mesi (era Bettollini ) dalla giunta, da tutto il gruppo consigliare…”.

Quindi dell’era Scaramelli non ne può più parlare? Non e’ stata all’altezza? Ma non erano sempre gli stessi amministratori, “rimodellati” all’ultimo giro di valzer dal sindaco uscente?

“ho sempre condiviso e appoggiato il percorso intrapreso dall’amministrazione comunale in quanto coerente con l’idea che il pd ha sul modo di gestire il bene pubblico”.

E’ a mio modesto avviso, inquietante, in primis, lo sdoppiamento della personalità, con un guizzo veramente abile, del più preparato dei “prestigiatori”! In consiglio comunale si dovrebbe, nonostante l ‘apparternza politica, rappresentare tutti i cittadini e non solo quelli che sono iscritti o sono simpatizzanti del pd. E’ un errore tattico-amministrativo oltre che politico.

E per entrare nel vivo della riflessione: e’ proprio l’idea a cui fa riferimento la segretaria del” modus agendi piddino” che le opposizioni non hanno condiviso, cercando di stabilire un contatto con la maggioranza che potesse produrre un progetto più globale, più in sinergia con molti cittadini che non sono, per fortuna, solo pd.

La società civile e’ molto ampia ed articolata. A suo tempo, forse, vorrà fare qualche valutazione in più prima di decidere di continuare a seguire una linea che ha frantumato, mai accaduto prima, la componente consigliare, in un paese dove c’è sempre stata la contrapposizione delle forze politiche, ben distinte e separate, nel rispetto e nella condivisione di scelte opportune per il paese.

Certo da soli si decide meglio e prima. E’ un dato di fatto ma e’ pericoloso perché non rispetta la cittadinanza nel suo insieme.

“un grande passo avanti-prosegue la segretaria del pd-e’ sicuramente quello riguardante il recupero della fornace che ad oggi sembra essere vicino ad una soluzione…”

Ennesimo annuncio nel quale le parole sono pietre, nonostante le slides. Il termine usato “sembra”, apre un ventaglio di possibilità compresa quella di non poter essere realizzata. Dulcis in fundo; ritorna il problema dello stadio Pania con una variante al piano iniziale, tanto per mettere una toppa. Sembra cosa fatta. Ma non e’ cosi’ e non si parla, ancora una volta, dello sperpero di denaro pubblico che l’amministrazione deve affrontare ancora per diverso tempo.

Non e’ pertanto la città che molti di noi vogliono, quella proposta dal pd e dall’amministrazione comunale, che ha un programma di sviluppo poggiato sulla sabbia. Forse questo per il pd, e gli amministratori di chiusi, e’ solo un dettaglio!

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2 risposte a Le penne del pavone

  1. roberto donatelli scrive:

    Non entro nella questione ‘politica’ P.D. o altro, ma mi sembra che l’articolo della Sig. Fiorini Vagnetti rispecchi in pieno l’andazzo della G.C. , aimè.

  2. luciano fiorani scrive:

    Certe prese di posizione sappiamo benissimo a cosa servono: sono messaggi inviati in varie direzioni.
    Ma se fatte incautamente è chiaro che ci si espone a figuriccie. E bene ha fatto la consigliera Fiorini a sottolinearlo.
    Un altro, diversi anni fa, pubblicò un articolo che rendeva conto di un’assemblea di partito in cui scrisse (cito a memoria): poi sono intervenuto io (e mise pure il nome!) con un intervento breve ma interessante.
    Le pessime usanze sono le più dure a morire.

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