Il solipsismo della politica chiusina

solipsismodi Paolo Scattoni

A me pare che la politica a Chiusi sia ammalata di solipsismo.Così definisce il termine il dizionario Treccani:

1. In filosofia, atteggiamento di chi risolve ogni realtà in sé medesimo, o dal punto di vista pratico (ponendo a metro delle azioni il proprio interesse personale) o da quello gnoseologico-metafisico (considerando l’universo come semplice rappresentazione della propria, particolare coscienza).

2. Per estensione, nell’uso letterario o elevato, soggettivismo, individualismo estremo, per cui ogni interesse è accentrato su di sé, ignorando o trascurando i problemi e gli interessi degli altri.” (l’enfasi è mia).

La seconda accezione si applica alla politica chiusina.

Il 6 giugno scorso in questo blog è stato pubblicato un post dal titolo: Un invito a dibattitoconfrontarci sui problemi”. Se ne elencavano una quindicina. Si avvertiva che era unanalisi del tutto provvisoria e quindi modificabile. E’ sempre così per i problemi aperti, qualche volta si riesce a chiuderli. Così per esempio è stato in questo breve lasso di tempo con la costruzione dell’impianto di sollevamento in prossimità del sottopasso ferroviario. Buon dibattito, ma nessuna forza politica che abbia scritto: “Si ci sto” oppurenon ci sto e vi spiego il perché”. Non era un invito a dibattere su questo blog, lo sappiamo che le forze di maggioranza non se ne giovano, ma non c’è stata nessuna proposta sul dove e come farlo se non da parte di alcuni un generico invito a farlo “dal vivo”.

Successivamente sono usciti tre post in cui si delineavano alcune aree di decisione. Si è stadio di paniaparlato dello stadio o palasport a Pania . Sono state indicate quattro diverse alternative:

(1) L’opera non viene terminata e lasciata allo stato attuale; (2) Viene attuato il progetto originario per lo stadio; (3) Trasformazione Palazzetto con gestione del progetto da parte del privato (ipotesi Emma Villas); (4) Trasformazione in Palazzetto da parte del Comune

Fra le forze politiche ha risposto soltanto la Lista Primavera con Giorgio Cioncoloni. Posso riassumere: “Noi eravamo per l’opzione numero tre, una volta tramontata saremmo per la quattro, ma a una condizione, che insieme al progetto si indichino le modalità di gestione”. Insomma Cioncoloni ha proposto una quinta opzione che può essere così riassunta: “(5) Come quattro con indicazione precisa delle modalità di gestione”. Posizione onesta, più o meno condivisibile (p.e. da me non condivisa), ma nessuno delle altre forze politiche ne ha voluto dibattere. Il Movimento 5S ci ha fatto sapere che non gradisce l’opzione 3 “Un palazzetto in regalo”, ma poi non prende posizione sulle altre.

Andiamo avanti. Il 9 luglio viene pubblicato un post “Quali scelte per l’alta velocità”. Qui il compito in teoria è un po’ diverso perché non è il Comune a decidere, può solo decidere sul come inflenzare la decisione. Queste le opzioni in prima approssimazione:

(1) Situazione attuale senza interventi; (2) Fermate di alcuni eurostar nell’attuale stazione-nuovastazione. È stato infatti calcolato che il ritardo rispetto ad una fermata di stazione in linea è di circa 5 minuti; (3) Come 2 chiedendo però un collegamento ferroviario veloce con Perugia; (4) Stazione in linea in zona ex frigomacello; (5) Stazione in linea Montallese; (6) Stazione in linea Ponticelli: (7) Accettare ipotesi regioni Umbria Toscana per Rugutino; (8) Richiesta di sospensione per consentire un Dibattito Pubblico (Legge Regionale n.46/2013).

In questo caso nessun politico è intervenuto. In precedenza la consigliera Fiorini aveva fatto intravedere la sua propensione per la soluzione (2), ma poi ha abbandonato la partita. È probabile che i partiti della maggioranza propendano per la (4), ma dopo la poco convincente iniziativa al teatro tutto tace anche da quella sponda.

Infine qualche giorno fa un post su Orizzonti e la politica culturale (https://www.chiusiblog.it/?p=30556): “Orizzonti: per favore aiutate un povero elettore”. Qui addirttura sono state individuate non una singola ma ben 6 aree di decisione:

bislacchi1) Pubblico. Bisogna scegliere il tipo di pubblico che vogliamo andare a trovare: a) Specializzato; b) Turistico stagionale; c) Locale; d) una ragionevole combinazione fra (b) e (c).

2) Fondazione: a) Mantenimento; b) Chiusura e sostituzione con organizzazione più semplice e trasparente;

3) Calendario inziative: a) Concentrate come ora (quello che nel dibattito è stato definito “formato Spoleto”; b) Spalmate su tempi più lunghi;

4) Soglie di costo (quanto l’Amministrazione è disposta a spendere): qui si possono ipotizzare tutte le soglie che vogliamo: a) 50.000; b) 80.000; c) 100.000; etc.

5) Trasparenza: pubblicazione tempestiva dei bilanci (p.e. entro ogni marzo dell’anno successivo): a) No; b) Si.

6) Uso del teatro. Maggiore flessibilità e disponibilità anche per altre inziative: a) No; b) Si.

In questo caso il dibattito sul tema è stato vivace e qualificato. Le sei aree di decisione ne sono una sintesi. Non c’è stata alcuna reazione e lo spazio dei commenti desolatamente vuoto. Con molto sforzo si potrebbe interpretare un precedente intervento di Giorgio Cioncoloni come un sì relativo all’area di decisione 5 (pubblicazione tempestiva dei bilanci della Fondazione Orizzonti).

Molti si lamentano (secondo me a ragione) della propaganda di regime che l’Amministrazione comunale ci propina con i soldi nostri. Sarebbe però opportuno che si prendessero posizioni in maniera puntuale sulle alternative alle “opere” di regime.

Personalmente già da ora annuncio che se non avrò risposte soddisfacenti non andrò a votare. Già mi immagino i commenti: “E chi se ne f…”. Certo è soltanto un voto, ma di più non posso fare.

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10 risposte a Il solipsismo della politica chiusina

  1. pscattoni scrive:

    “Chiusiblog è uno spazio libero per il dibattito e il confronto sui fatti della nostra città” dal documento di rifondazione del blog dopo la fine forzata di chiusinews.

  2. carlo sacco scrive:

    Purtroppo è un film già visto.Già visto perchè ci si appella al confronto,alla decisione condivisa quando si sa benissimo e si finge di non sapere che la decisione condivisa non esiste più proprio perchè gli stessi partiti si fa finta che esistano mentre invece è il contrario,non esiste più il dibattito, non esiste nessuna forma che si rapporti alla democrazia.Ciò che almeno esisteva una volta-anche se dava l’illusione che la linea venisse tracciata dal basso-oggi l’imput è solo da parte delle dirigenze e gli ordini emanati da chi dirige,che tracciano la linea senza sentire nessuno su cosa debba pensare la base.Quale possibilità ha la base d’incidere sul processo decisionale?
    Evidentemente nessuna.Ci si prende per i fondelli.Certamente con tale procedura il processo democratico o la parvenza di questo è messo fortemente in dubbio.Ed in periferia si vorrebbe sotto tale sistema fare il dibattito se la gente debba decidere o meno se una stazione debba essere fatta a Chiusi oppure ad Arezzo? Fumo,solo fumo e quindi illusionismo ad effetto MIRATO.Mi ripeto,poi tolgo il disturbo e la pianto davvero:credo che non possa esistere altro che il fatto che vadano spazzati via senza remissione con la forza del voto.Poi dopo si ragiona perchè ragionarne prima inficia nei termini che abbiamo sentito anche la probabile ricostruzione.Come appare da queste righe.

  3. pscattoni scrive:

    Sarebbe sufficiente che qualcuno dei principali “attori politici” prendesse posizione, poi chi non vuole partecipare a un confronto si qualifica da solo. Ricordo che nel piccolo di questo blog le alternative sono state identificate. Una di queste era anche la possibilità di richiedere un dibattito pubblico che la legge regionale 46 del 2013 consente e forse obbliga anche, a seconda come si calcolano i costi.
    Il silenzio non aiuta nessuno perché bene o male il processo decisionale sembra procedere:
    http://www.umbria24.it/medioetruria-a-breve-la-scelta-del-sito-dove-costruirla-chianella-farneta-luogo-piu-adeguato/368107.html

  4. pscattoni scrive:

    Rispondo a Enzo (Sorbera). I vecchi partiti erano più cose. C’era il confronto e la discussione. C’erano anche altre cose meno commendevoli come ad esempio “aiutare” a trovare lavoro. Quelli della mia generazione che a Chiusi hanno visto la corsa al posto in banca lo sanno bene. Con la crisi, quella funzione è molto ridimensionata anche se ci sono alcuni che si attardano a credere a promesse in quel senso. Diciamo che oggi funziona ancor più “meno siamo e meglio stiamo”.
    Ma cosa costa comunque prendere posizioni sui problemi? Chi danneggia un’arena dove si confrontano le posizioni? Personalmente non credo che meriti il mio voto chi rifugge da questo confronto.

  5. carlo sacco scrive:

    Fine dei partiti,fine delle aggregazioni,fine degli ideali e quindi fine dell’idea,con immensa gioia di chi una idea non ce l’ha e quindi trionfo ed affermazione del sistema al quale conviene che gli uomini idee non abbiano ma solo quella della ricerca profitto,della carriera per pienare lo stomaco e dell’acriticità a quanto si trovi fuori della porta di casa propria.Distruzione valoriale e di qualsiasi spinta a cambiare il mondo.In pratica la fine dell’uomo e la fine dell’umanità veicolata dalla guerra,che per imporsi è sufficiente la distruzione di quel terreno ideale e cognitivo che è la forza vitale a resistere.Bene ed allora?C’entrano i ”massimi sistemi” oppure non c’entrano?
    Scavalcarli più che demenziale è una azione fatta con interesse,perchè poi si finisce e si arriva a questo.Allora se lo” sviluppo di Chiusi” passa attraverso l’eliminazione dei gangli e DELLE MACCHINE DEL FUMO che hanno impedito in questi anni di funzionare per le persone ed il fondo del barile come in Italia ed anche a Chiusi è stato raggiunto,non vi sembra normale e logico che la gente nel proprio interesse debba fare quella pulizia TOTALE, eliminando quei vincoli e condizionamenti profondi che hanno costituito la gabbia?La gabbia c’è perchè ci sono persone ed un modo di pensare interessato di queste.Lo dico a tutti ma soprattutto anche all’opposizione!

  6. enzo sorbera scrive:

    Devo dire che non mi sorprende il silenzio generale che ha accolto anche quest’ultimo appello. Di fatto, l’appello si rivolge a un modo/mondo politico che ormai non c’è più. Fine dei partiti come centri di elaborazione e discussione, non resta che l’appiattimento sull’amministrazione del giorno per giorno. E l’agenda la detta il quadro normativo vigente. Questo è un processo che non riguarda solo Chiusi, ma l’intera realtà nazionale ed europea (si vedano, ad es., le recenti dichiarazioni di Pablo Iglesias Turròn): la trasformazione dei partiti in aggregazioni di (pochi) notabili svuota di fatto ogni possibilità di rappresentanza e partecipazione. Con tutti i rischi per la democrazia che questa trasformazione porta in sé.

  7. carlo sacco scrive:

    Nella mio modesto percorso di vita caro Paolo,con tutte le negatività che ho,credo anch’io di sapere da che parte stare e questo tenuto anche conto soprattutto che nessuno abbia la verità in mano.E’ nella necessità di venire allo scoperto capendo la natura del peggio e del probabile meglio di cui tu parli,ormai alla nostra età credo che la negatività fondamentale,si possa capire anche senza molto sforzo intellettuale,proprio vedendo l’effetto che il sistema che crea il modo di pensare,quale influenza PROFONDA abbia sugli uomini e come riesca a condizionarli nel pensiero e nelle azioni.In un blog che parla di fatti locali-permettimelo-tu sei quasi trascinato per i capelli a ricordare sempre che” i massimi sistemi”non facciano parte di tale discussione e mi sembra che con strumenti che appaiono razionali rispetto ai problemi che AUSPICHI voler risolvere,continui a grattare in superficie senza curarti che quella superficie non è altro che quanto affiora da quanto c’è sotto la scorza.Evidentemente,volutamente EVITI quello che potrebbe essere definito l’antibiotico e finisci per curare il malato con l’acqua.Di antibiotico si può anche morire?Vero,ma la cosa certa è che si continua a bere l’acqua si muore prima.perchè se siamo arrivati fin qui lo si deve proprio a quell’acqua che non caso CON INTERESSE il sistema fa assumere alle persone.

  8. pscattoni scrive:

    Forse a Chianciano sono cambiate le cose dopo che è stato mandato a casa, il partito al potere per 68 anni? Può darsi che qualcosa sia cambiato, ma non è questo quello che ci voleva. Quello che secondo me ci sarebbe voluto avrebbe dovuto essere un disegno largamente condiviso di cambiamento. Se disegno di cambiamento deve essere costruito deve essere fatto in forma condivisa e con un po’ di fatica. A scatolo chiusa io non compro nemmeno i pelati (pubblicità televisiva che sfuggirà ai giovani 🙂 ) Se vogliamo distruggere le conventicole e le logge dominanti è necessario costruire uno stile diverso: trasparenza e criteri di tracciabilità della decisione sin dalla progettazione dell’alternativa. Ma davvero chi è stato eletto (all’opposizione perché ha preso meno voti) ha svolto fino in fondo un ruolo di rinnovamento? Si ma gli altri sono molto peggio si dice. E allora veniamo allo scoperto e capiamo fino in fondo la natura del peggio e quella del meglio, quella cioè che vuole il mutamento.

  9. luciano fiorani scrive:

    Questo ragionamento che da tempo si sta sviluppando sul blog non mi convince.
    Perfetto in astratto inutile nella realtà che viviamo.
    Dovremo convincerci prima o poi (meglio subito) che non viviamo in un paese normale.
    E non solo assolutamente d’accordo nel fare parti uguali tra diseguali. Non si possono mettere sullo stesso piano chi ha sgovernato questa città negli ultimi decenni con chi si è opposto in qualsiasi forma a un andazzo che ha favorito cricche e conventicole riducendo la città in uno sgradevole dormitorio per i più.
    A votare ci andrò e ho già deciso perché quello che ho visto in questi anni mi basta e avanza per capire da che parte stare.
    Le soluzioni ai problemi? Certo che sono importanti ma vengono dopo. Prioritario è però mandare a casa chi governa oggi, questo e solo questo, secondo me, può essere il terreno di confronto. Con chi ci sta.

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