Museo della cattedrale: la gran parte dei visitatori sono turisti stranieri

di Luciano Fiorani

Il Museo della Cattedrale è uno dei “gioielli” di cui dispone il nostro paese. Il complesso museale comprende anche il labirinto sotterraneo e le catacombe di santa Mustiola e santa Caterina.

Dalla sua istituzione, che risale ai primi degli anni ’80, l’apertura del museo è assicurata dal lavoro volontario di alcuni appassionati e ultimamente si avvale anche di guide multilingue per le visite esterne.

Tutti ricordano il furto dei codici miniati avvenuto nell’87, e risolto positivamente con il recupero proprio mentre la preziosa collezione stava per prendere la via della Germania, ma ora i dispositivi di sicurezza sono stati rafforzati e si spera che sorprese di quel genere non ce ne siano più.

Augusto Soci, l’attuale deus ex machina, ci spiega che grazie ad internet cominciano ad arrivare diverse prenotazioni anche dall’estero. Ad oggi i visitatori sono stati circa 8.000, in linea con quelli dello scorso anno quando fu toccata la buona cifra delle 12.000 visite.

Certo se si guarda a Pienza, dove ogni anno le presenze si contano a centinaia di migliaia, pare poca cosa ma qualcosa si sta facendo e il trend è in crescita anche per Chiusi. Soci sottolinea il fatto che Chiusi è rimasto tagliato fuori dal sistema promozione e la promozione costa, ma è chiaro che il problema va affrontato, con professionalità e costanza.

La visita (museo+labirinto) richiede circa un’ora, costa 4 euro ed è molto apprezzata, soprattutto dai turisti stranieri che infatti sono la netta maggioranza (circa il 65%) dei visitatori. Buona e in crescita è pure l’affluenza di scolaresche dai comuni della provincia e dalle regioni vicine.

Non entusiasmante invece il numero di visitatori dai comuni vicini, e anche i chiusini non brillano per presenze e attenzione.

La questione del biglietto unico (per tutto il sistema museale di Chiusi) andrebbe ripresa in considerazione, anche se le obiezioni della Soprintendenza sembrano tuttora forti.

C’è poi la buona notizia che riguarda l’opera di Vasco Nasorri che finalmente ha trovato la sua collocazione. Verrà sistemata nello spazio del giardinetto tra la torre campanaria e il lato sinistro della cattedrale. Manca solo la definizione del progetto del basamento che dovrà sostenere la massiccia scultura bronzea.

L’annosa vicenda volge finalmente al termine e Chiusi si potrà fregiare di un nuovo capolavoro.

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4 risposte a Museo della cattedrale: la gran parte dei visitatori sono turisti stranieri

  1. Sono anch’io molto contento che l’opera di Nasorri abbia trovto un a collocazione. Ma qualcuno si è posto il problema anche della manutenzione ed una più seria collocazione, dell’opera ,sempre di Vasco, dedicata ai parrtigiani caduti e ad una più seria collocazione dell’unico monumento che abbiamo?

  2. Mi fa veramente piacere sapere che finalmente è stata trovata una collocazione per l’opera di Vasco Nasorri.
    Ricordo che Vasco Nasorri ha realizzato la pavimentazione davanti al Santuario delle Beatitudini,sulle rive del lago di Tiberiade in Israele,migliaia di tessere di gres tagliate e colorate a mano.Io ho avuto modo di visitare questo luogo nel 2008 e posso confermare che è veramente una grande gioia, vedere che l’opera di un chiusino è posta in uno dei luoghi più sacri e visitati al mondo come il Santuario delle Beatitudini.Mi sembra quindi giusto aver trovato uno spazio idoneo per esporre questa sua opera perchè veramente sia lasciata memoria,nel centro di Chiusi,nel tempo e nello spazio di un artista che in molti considerano scultore dell’anima.

  3. Assolutamente d’accordo con il Sig. Nenci.

  4. Nicola Nenci scrive:

    Affrontare il problema del Museo della Cattedrale in un circuito di promozione integrata è un affare assai complesso e difficilmente affrontabile a mezzo blog.
    Per quel che riguarda l’affaire Biglietto Unico ci sarebbero da scrivere fiumi d’inchiostro. Esso nacque come una “sperimentazione” per la fruizione integrata del sistema museale cittadino, ma il metodo adottato era temporaneo e abbisognava di ristrutturazioni amministrative che gli consentissero una durata più stabile. Purtroppo in tutti questi anni nessuno dei soggetti coinvolti si è preso la briga di trasformarlo in uno strumento stabile, solido e inattaccabile. La mancanza di uno “organon” per la visita integrata delle strutture museali implica, de facto, la totale assenza di un sistema coordinato di musei (che peraltro oggi costituisce la maggiore offerta turistica reale del territorio) lasciando le singole strutture in mano a loro stesse.
    Se il Biglietto Unico non è stato ancora reintegrato, a mio avviso, è dovuto a due fattori: all’attenzione di ognuno nel tutelare la propria micro-realtà piuttosto che nel rinunciare a un po’ del proprio in virtù di eventuali benefici generali e dall’indolenza di chi avrebbe dovuto e dovrebbe forzare i padroni degli orticelli a curare meno le proprie aiuole di casa e spendere più tempo a lavorare nel terreno di tutti.
    Insisto fortemente nel dire che è inutile investire in…

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