Stazione, successo del flash mob

di Paolo Scattoni

Il flash mob di ieri sulla stazione di Chiusi è stato un successo.Già si sentiva nell’aria dal numero dei lenzuoli appesi con scritte che riassumono l’impegno degli ultimi mesi. Fin dall’inizio segnata dalle note della tromba di Francesco Poggioni già erano presenti circa duecento persone. C’erano ovviamente i volontari dell’associazione OpzioneZero (ex comitato), ma anche molti cittadini che avevano seguito la vicenda sui social e media locali.

Le 4.000 firme raccolte in meno di cinque mesi sono state simbolicamente consegnate ai cartonati dei presidenti delle regioni Toscana e Umbria.

Fra i partecipanti anche il sindaco di Città della Pieve Risini, mentre quello di Chiusi a flashmob concluso; “dopo i fochi” come si dice da queste parti. Ha partecipato anche il parroco di Chiusi Scalo che ha anche apposto la sua firma al documento.

C’è stato anche un altro importante risultato: l’esperienza maturata nell’organizzazione del Flash Mob che era una modalità sconosciuta dalle nostre parti.

Poco oggi possiamo dire quanto tutte le iniziative degli ultimi mesi potranno incidere alla riunione del tavolo tecnico convocato per il 16 novembre. Qualunque sarà il risultato l’attenzione al tema stazione si farà sentire.

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Una risposta a Stazione, successo del flash mob

  1. carlo sacco scrive:

    E’ importante continuare a seguire questa vicenda con i collegamenti avutisi con i Comuni circonvicini da parte proprio di persone comuni che si sono rimboccate le maniche ed hanno voluto essere presenti. Un segno questo di una vitalità e di una sensibilità a 360 gradi esistente e che attende solo di essere valorizzata ed instradata.Un grazie deciso a tutti ed anche soprattutto a loro.Indipendentemente dai risultati che ne conseguiranno, osservo che il Flash Mob sia una iniziativa ed una modalità per la fruizione di tematiche ”politico-sociali” che altrimenti non troverebbero soluzione nella sede di una rappresentatività istituzionale come siamo stati abituati a concepire nella nostra generazione di settantenni.E lo dice uno che quando scrive è prolisso e logorroico quanto basta….

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