Programma sull’ambiente: c’è anche il controllo dell’inquinamento a basso costo

di Paolo Scattoni

Un giornale locale on line si diletta di questi tempi sui numeri di ipotetiche liste per le amministrative del 2021. L’esercizio è quasi del tutto inutile e forse strumentale.

Un esercizio utile è quello chiesto da molti, espressioni politiche, civiche e singoli: sui contenuti e le cose da fare. Uno dei temi è stato qui trattato quello della istituzione del “question time” come una misura senza costi che può cintribuire insieme ad altre misure alla trasparenza dei processi decisionali che interessano il Comune.

Uno dei temi che oggi interessano la nostra comunità c’è il rispetto dell’ambiente. Negli ultimi anni alcuni temi importanti hanno riguardato grandi impianti come quelli progettati o gestiti da  ACEA come il carbonizzatore e il depuratore. Un altro più recente è il paventato trasferimento di Cascina Pulita da Montallese alle Biffe. Sono tutti temi che dovranno entrare il prima possibile a far parte del confronto sui contenuti.

Sulla linea dei piiccoli passi qui riproponiamo un progetto di scienza di cittadinanza, argomento anch’esso a costi trascurabili. Dal 2015 a Chiusi si sono svolti due progetti partecipativi finanziati dall’Autorità Regionale per la Partecipazione. Il primo denominato Laboratorio Ambiente è stato gestito dall’Istituto Valdichiana ed ha maturato esperienza e formazione su attrezzature comlesse a basso costo come il microcontrollore Arduino. Il secondo progetto gestito invece da un’associazione locale denominato “Air Self Control” che ha riguardato l’uso di centraline a basso costo capaci di monitorare le emissioni di particolati PM10 e PM2.50 pericolosi oltre certe soglie per la nostra salute.

I due progetti sono stati fra più seguiti fra gli oltre 100 progetti finanziati.

In quei due progetti sono state sviluppate competenze tecniche specifiche che oggi potrebbeo far pensare ad un progetto utile per il controllo del nostro ambiente. Il costo di una ventina di centraline sarebbe di circa 3000 euro. L’inchiesta pubblica sul carbonizzatore ha domostrato che con l’aiuto volontario di esperti che nel nostro territorio si possono ottenere risultati di alto livello. Perché allora non coinvolgere esperti che aiutino ad interpretare il flusso dei dati che deriverebbero dalla rete delle centaline.

Il ruolo importante del Comune sarebbe quello del patrocinio che darebbe maggiore credibilità all’operazione. Potrebbe anche contribuire ad integrare con qualche centinaia di euro se la raccolta via crowd funding non risultasse sufficiente.

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