La certezza della politica a Chiusi

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di Rita Fiorini Vagnetti

Prevedere, come sostiene Scattoni, non é facile ma é…prevedibile la previsione. Mi scuso per il gioco di parole. Se il quadro abruzzese fa storia anche per un quadro di “casa nostra ” non possiamo non avvalerci della facoltà di ricordare. A Chiusi, tanto per arrivare al dunque del mio pensiero, è facilmente prevedibile il risultato delle prossime elezioni a qualunque livello esse si muoveranno.
Voglio dire che, a mio parere e per le mie dirette esperienze, il centro destra non ha vinto soltanto quando, per bizzarri giochi di potere o circostanze varie, c é stata la spaccatura tra le diverse anime dei partiti. O quando per opportunità personali l’elettorato, zoccolo duro del centro destra, ha guardato a sinistra con un voto “snaturalizzato perché non puro “.
Le ultime elezioni amministrative a Chiusi possono essere un indizio.  La sinistra ha catturato, a mio oggettivo avviso , diversi,forse decisivi, voti di una parte della destra che ha privilegiato  allinearsi ad un probabile vincitore piuttosto  che seguire una linea di coerenza e di oggettiva appartenenza!
Ma si dice che il gioco é bello se dura poco, e non perché non sia lecito cambiare parere,  ma perché arriva sempre la resa dei conti.  Mi sembra, se quanto si legge su Primapagina è vero, che é arrivata prima del “previsto”.
Inoltre l’operazione allora  improvvisa e senza un’informazione preventiva al consiglio comunale, portò, ex abrupto, il cambio di guardia :  Bettolini al posto di Scaramelli, trascurando quello che istituzionalmente sarebbe dovuto essere eventualmente il successore naturale: il vice sindaco in carica Sonnini.
Io c’ero e quindi parlo con cognizione di causa e in linea con la mia posizione di centro destra che ho sempre coerentemente rivendicato.
Gli amici inseparabili Scaramelli  e Bettolini, renziani doc, hanno portato avanti di pari passo una politica” autoritaria”, superando, a parer mio, persino il  maestro.
Ora i tempi hanno fatto un giro di volta con il consenso degli elettori che hanno fatto a livello nazionale una scelta diversa. Quindi i buoni compagni potrebbero prendere strade diverse e assumere comportamenti diversificati. In base a cosa? verrebbe spontaneo chiedersi a Chiusi.
Ci saranno scossoni e anche l’amministrazione comunale nella sua gestione potrebbe subire qualche cambiamento nell impostazione gestionale?
Partecipare alla presentazione di un libro é un momento di oggettiva valutazione e dà un senso di partecipazione democratica ma non può fare la differenza. La differenza potrebbe essere quella di capire  dove sta andando la sinistra , se esiste,e sopratutto qual’è la sinistra nella quale Scaramelli e Bettolini credono!!!

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5 risposte a La certezza della politica a Chiusi

  1. pscattoni scrive:

    Non capisco il senso della discussione. La professoressa Fiorini ribadisce la sua appartenenza alle forze di centrodestra, ma allo stesso tempo la sua sensibilità verso gli emerginati. Può essere un punto di partenza per un confronto se veramente o si vuole fare.

  2. carlo sacco scrive:

    Gentile Sig.ra,a parte che la declinazione del verbo essere che ho usato è al congiuntivo imperfetto (il ”se fosse”)se ricordo bene la grammatica scolastica di tanti anni or sono,e quindi dal momento che lei sò bene ”che non lo è” non le ho appioppato un bel niente che la debba far sentire in comune col PD come suo partito.Detto questo,quando lei termina con le ultime tre righe del suo scritto,quella è una frase talmente generica che la sentirà pronunciare dall’estrema destra fino ad arrivare all’estrema sinistra, nel senso che sono tutti amorevolmente dalla parte dei diseredati.Ma in tutti i casi mi permetta di esprimerle un parere che riguarda il fatto che sono sostanzialmente con lei nella posizionatura che si dice che sia diversificata fra i due di cui si parla,anzi di cui parla Lorenzoni per la verità.Se cosi fosse come lui dice,la presentazione di un libro credo che possa dir poco sulla natura delle strade divergenti da battere.Qui mi sembra che si facciano mille congetture ma le si fanno tanto’pour parler”anzi per garantire una ulteriore firma sul lasciapassare di uno dei due.Allora visto che sia io che lei che come tanti altri non siamo proprio”ripresi dalla piena”credo che sia giusto che ci chiediamo: ”ma a quali cervelli si parla? ”.Io sarò tagliato con l’accetta ma alla fine lor signori per me sono stati del PD e del PD rimangono.E’come se si fosse fatta la finta separazione per non pagare la seconda casa.Sbaglio?

  3. Rita Fiorini Vagnetti scrive:

    Ringrazio per la pubblicazione. Riguardo al commento del sig.Sacco potrei solo dire:
    mi sembra che il mio messaggio abbia la stessa ratio espressa dal mio stile personale.
    Non potrei mai farmi la domanda a cui fa cenno sempre il sig.Sacco
    Con tutto il rispetto possibile non posso mettermi nei panni citati non essendo mai stata una militante del pd. Anzi sempre e comunque all’opposizione soprattutto
    di certe personalità
    É diverso se per sinistra intendiamo la vicinanza alle parti più deboli e alla convinzione della necessità di un buon governo nell interesse dei cittadini nel caso di amministrazioni pubbliche

  4. pscattoni scrive:

    La lettura è molto più semplice. Finché si tratta di militanza non ci sono grandi problemi. Quando invece si occupano cariche retribuite, queste possono diventare oggetto di manovre e posizionamenti. Occorre invece riportare il confronto sulle idee, le strategie e la partecipazione ai processi di decisione. A Chiusi occorre ritrovare la dimensione giusta. Il confronto può coinvolgere persone diverse alla sola condizione della buonafede.

  5. carlo sacco scrive:

    Se lo chiede a loro probabilmente le risponderanno che sia la sinistra democratica e che tiene dentro tutte le istanze della società. Codesto che ha sentito si chiama con un verbo solo: amministrare la diversità.In pratica il nulla. Il nulla per gli amministrati che ci credono e non proprio il nulla per gli amministratori, anzi , accanto alle direttive che s’incaricano di far filtrare verso il basso chiaramente è compresa la presenza mediatica di coloro che s’incaricano di divulgare attentamente quello che serve; a loro però.Bene ed allora cosa ne esce? Mi risponda a questa domanda signora: mentre ci si arrovella a trovare mille argomenti che certifichino il saltare sulla groppa del cavallo di sinistra ammesso che lo sia( per me non lo è ma c’è chi ci crede) si dice e si racconta che le due strade si dividano.Una piccola riflessione : ma siamo certi che dopo anni ed anni di collaborazione politica all’interno dello stesso partito e perdipiù all’interno della stessa corrente(renziana) fra i due ci sia differenza perchè uno dice di stare con il vecchio capo e l’altro dice-o fà dire-che ci sia bisogno di un po’ di azionariato di sinistra dentro al Partito? Ma se lei fosse un militante di quel partito non si sentirebbe presa per i fondelli? La questione signora è una sola: la manipolazione dei cervelli degli uomini e delle donne ha raggiunto i massimi livelli in questi ultimi mesi.A chi non lo sà distinguere dico: ” allora sò ca…tuoi…’

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