5Stelle: il bubbone dei rifiuti da discutere nei consigli comunali

BandieraM5Sda Bonella Martinozzi  per il Movimento5Stella

La magistratura fiorentina, con l’operazione definita “ Clean City” , ha decapitato in un sol colpo la parte pubblica e la parte “ privata” del sistema rifiuti del sud della Toscana. Il direttore dell’Ato Toscana sud Andrea Corti è finito agli arresti domiciliari mentre il commercialista Eros Organni amministratore delegato di Sei Toscana (la società che si  aggiudicata l’appalto) è stato interdetto.

I 5Stelle sono da anni impegnati a smascherare un sistema inefficiente messo in piedi dal Pd con una gara d’appalto particolarmente discutibile che presentava aspetti di forte criticità quanto a regolarità. Teniamo a precisare che l’ indagine è partita in seguito ad una nostra segnalazione alla Corte dei Conti.

I nostri consiglieri hanno presentato in tutti i Consigli comunali mozioni e interrogazioni proprio sulla gara e il Contratto che ne è seguito, chiedendone l’ annullamento. Abbiamo raccolto, nel migliore dei casi, il diniego di tutti i sindaci, di destra e di sinistra, a volerci vedere chiaro in tutta la questione.

Ora che il bubbone è scoppiato tutti le amministrazioni che fino ad oggi hanno voluto mettere la testa sotto la sabbia e che hanno avallato questo sistema dovranno spiegare molte cose. Ai cittadini prima di tutto, perché fino ad ora non hanno certo fatto gli interessi di chi li ha eletti. Perché la magistratura accerterà, se ci sono, le responsabilità penali ma quelle politiche sono già ben evidenti da un bel pezzo. E’ chiaro infatti che non si tratti di qualche mela marcia, ad essere finita sotto inchiesta, ma un intero sistema. A tal proposito riteniamo che convocare sull’argomento Consigli comunali straordinari e aperti sia un atto dovuto.

Movimento 5 Stelle Toscana

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4 risposte a 5Stelle: il bubbone dei rifiuti da discutere nei consigli comunali

  1. carlo sacco scrive:

    … E’ come tante volte si dice ”sparare sulla Croce Rossa. Parecchie ” anime candide” che non si accorgono di nulla, fanno parte di quell’associazione che cerca di recuperare i tagli al finanziamento dei partiti………oggi va di moda come si dice a Napoli ” chiagnere e futtere ”….ed il risultato questo è.Sembra strano che un Movimento come quello dei 5 Stelle sia parecchio tempo che dica e parli di tale problema e che tutto il resto è risultato muto. Ed è per questo che è sbagliato che la gente entri in cabina, voti, poi avendo delegato si disinteressi totalmente di quello che viene fatto in seguito, poi se ne riparla dopo 5 o 6 anni…..Il risultato questo è.Se la gente partecipasse, non dico che queste cose non avverrebbero, ma sarebbero molte di meno.Ora mi domando, se è vero che i soldi confluivano nell’ingrasso delle bollette, chi restituirà i soldi che i cittadini hanno pagato in più, se così è stato? Non credo che sia sufficiente che i vertici vengano decapitati ed al loro posto mettercene altri.Mi sembrerebbe rischioso, ma dalla politica ci sarebbe da aspettarselo come fatto normale.E’ per questo che a Napoli dicono che ”o’ pesce feta da a capa”…populismo il mio? ” Manco pe’ gnente….”.

  2. Romano Romanini scrive:

    E’ difficile pensare che i Sindaci non si fossero accorti di nulla dal momento che erano arbitri della gara attraverso ATO Toscana SUD e contemporaneamente partecipavano alla gara tramite l’ATI SEI Toscana costituita da tutte le Società pubbliche che avevano gestito fino a quel momento il Servizio. Mi è altrettanto difficile pensare che i responsabili dell’ATI Toscana SEI non informassero la proprietà (I Comuni) su ciò che stavano facendo prima e durante la gara. Personalmente non mi interessano le eventuali responsabilità penali, viceversa mi interessano e tantissimo le responsabilità politiche di amministratori che hanno fatto scelte così contrastanti con gli interessi dei cittadini. Utilissima la lettura dei Verbali delle Assemblee pubbliche di ATO che invito a fare (sono atti pubblici disponibili a tutti), in particolare quella del 30 giugno 2014.

  3. luciano fiorani scrive:

    Sotto inchiesta della magistratura è finito tutto il sistema dei rifiuti delle tre provincie (Siena, Arezzo e Grosseto). Quindi non si tratta di qualche mela marcia.
    Il comandante della guardia di Finanza di Firenze sottolinea che “I costi della corruzione finivano nella bolletta”.
    Tutti i sindaci (101, se non sbaglio) membri dell’assemblea dell’ATO non si erano accorti di niente?
    Com’è che solo i 5Stelle, dopo aver studiato le carte dell’appalto e della gestione, avevano denunciato ripetutamente questo sistema?
    Le cose non sono complicate, basta volerle vedere.

  4. Bonella Martinozzi scrive:

    Il comunicato è dei portavoce nei Consigli Comunali delle province di Siena Arezzo e Grosseto

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