Start up: speriamo che non sia la solita promessa elettorale

di Paolo Scattoni

start-up-400x371Si legge sui giornali online la solita velina comunale. C’è una buona (almeno si spera) notizia. Con risorse comunali (50.000 euro), di Banca Valdichiana (30.000 euro) e Regione Toscana (40.000) euro si ristruttureranno 250 metri quadrati della ex Casa del leggere e dello scrivere  a San Francesco per ospitare start up. Che cos’è una start up? Si tratta dell’avvio di un’impresa che sviluppi idee innovative.

Direi che in qualche modo la ex Casa del leggere e dello scrivere è un luogo adatto anche per le sue origini storiche. Fu fondata alla fine del Settecento dal vescovo Pannilini che per la sua ispirazione giansenista, considerava l’alfabetizzazione universale (diremmo oggi di massa) un mezzo utile per avvicinarsi alle sacre scritture. Innovazione allora, così sarebbe innovazione oggi.

Due considerazioni. Partiamo da quella negativa. Disturba che l’annuncio venga dato proprio quando siamo praticamente in campagna elettorale. Prima in questo periodo la visibilità era garantita dalle opere di manutenzione stradale, oggi lo si fa con le start up. Un progresso non c’è dubbio, ma non vorremmo che poi agli annunci non seguissero rapidamente le attuazioni (lavori di ristrutturazione e concorso di assegnazione degli spazi).

Fatta questa doverosa premessa occorre capire se c’è un ambiente che faccia innovazione e possa esprimere proposte adeguate. La mia opinione è che al momento queste potenzialità esistono. Come abbiamo più volte documentato su questo blog e nel sito regionale del progetto Laboratorio Ambiente  in appena un anno e mezzo e con risorse iniziali non eccezionali si sono viste maturare dal nulla idee importanti. Si tratta allora di mantenere alto il ruolo della scuola superiore di Chiusi dove queste idee si sono potute sviluppare. Fra qualche giorno sarà possibile documentare gli ultimi “lavori in corso” che sono davvero interessanti.

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5 risposte a Start up: speriamo che non sia la solita promessa elettorale

  1. pscattoni scrive:

    Si Carlo (Giulietti) sono stati raggiunti risultati impensabili all’inizio. Sono anche d’accordo che si è camminato contro vento. Il passaggio successivo non è un centro per start up, ma la creazione di un FabLab. Si tratta di un piccolo centro servizi con poche ma significative attrezzature: stampante 3D, fresa e tornio automatici, laser cutter e poco altro. Certamente uno spazio ideale sarebbe stato quello di attrezzare i vecchi laboratori che invece sono stati trasformati in un’inutile sala convegni, utile certamente per un albergo, ma non per una scuola che vuole oltre alla buona formazione dei propri allievi creare un ambiente per nuove tecnologie. Il grande lavoro che avete fatto ha rappresentato la prova di tutto questo. Ma in attesa della realizzazione dei grandi progetti, per i quali abbiamo a diffidare, si può proseguire.Se son rose fioriranno, al momento ci accontentiamo con piacere dei fiori di campo.

  2. Carlo Giulietti scrive:

    Sicuramente una buona iniziativa, sarebbe importante sapere se è frutto di manifestazioni interesse da parte di giovani neo imprenditori o ci si attende che, trovato il luogo per insediarsi, ci siano poi degli interessati alla formazione di qualche nuova impresa innovativa.
    Non sarebbe stato male se allo scopo di formare nuovi imprenditori si fossero incoraggiati anche gli studenti dell’Istituto Valdichiana mettendogli a disposizione spazi adeguati per espandere e aggiornare i laboratori, anziché dedicarli a una quasi superflua sala convegni (a proposito, chissà perché la sua inaugurazione tarda e i lavori di rifinitura languono, mica si avvicinerà il periodo elettorale?…) .
    In pochi mesi di attività di Laboratorio Ambiente(http://open.toscana.it/web/laboratorio-ambiente) (https://www.facebook.com/#) pur con pochi mezzi, abbiamo visto risultati impensabili , quest’anno molti dei partecipanti interni (il laboratorio era aperto a tutti) ai corsi sono divenuti esperti maker e tra l’altro, stanno preparando degli oggetti automatizzati da presentare agli esami di maturità : bracci robotici controllati tramite Arduino (https://www.facebook.com/letsarduino/?ref=ts&fref=ts), droni, ragno con zampe e ruote e altri piccoli robot. Se fossimo riusciti ad attrezzare una sorta di fablab nello spazio di via della Villetta, forse, ci sarebbe stata anche maggiore possibilità di start up

  3. Corrado Giancaspro scrive:

    Paolo Scattoni, la notizia è molto interessante e sono rimasto piacevolmente colpito da questo passo che gli amministratori di Chiusi intendono fare. Sicuramente è una bella iniziativa e per questo motivo mi auguro che vadano fino in fondo al progetto. Ma per adesso sono solo “voci di corridoio” oppure l’intenzione della realizzazione di questo spazio per ospitare start up è stata messa anche nero su bianco? Lo stesso vale per le donazioni da parte della banca Valdichiana e della Regione Toscana, sono promesse verbali oppure esistono dei documenti dove i due soggetti si dichiarano disponibili a mettere a disposizione quelle risorse che tu hai citato? Spero che non sia la solita storia che da anni si ripete quando c’è la campagna elettorale dove fioccano bellissime promesse e poi …..

  4. pscattoni scrive:

    Come si distribuiscono le risorse disponibili è questione strategica generale. Se effettivamente fossero investiti sulla struttura ipotizzata e se il tutto fosse gestito in maniera adeguata secondo me sarebbero ben spesi. Molto meglio di come sono stati spesi per il festival Orizzonti solo per fare un esempio. Nel post ho voluto evidenziare un primo elemento: quanto l’annuncio è fondato su atti ufficiali e quanto invece influenzato dal momento elettorale.
    Quello che invece è importante è creare le condizioni perché le start up emergano. L’Istituto Valdichiana ha maturato un’esperienza importante in tal senso.

  5. Niccolò Martinozzi scrive:

    Ma questi 50.000 € del comune da dove vengono dalle multe, che subito dopo le elezioni,faranno con i nuovi gabbiotti blu disseminati in tutto il comune ? Speriamo di no !!

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