A chi interessa davvero la stazione in linea per l’alta velocità?

di Paolo Scattoni

In questi giorni è stato pubblicizzato (anche in televisione) un’uscita del cosiddetto tavolo tecnico Umbria/Toscana per la costruzione di una stazione in linea ad Olmo. A quel tavolo hanno partecipato l’assessore ai trasporti della Toscana Ceccarelli e quello dell’Umbria Rometti. L’idea della realizzazione di una stazione in linea a Chiusi (area ex centro carni) è stata praticamente eliminata sul nascere.

La soluzione Olmo è strampalata come quella di Chiusi. Anche in questo caso occorre pensare a un collegamento con navetta (il vantaggio questa volta è che si fa in treno) fra la nuova e la vecchia stazione di Arezzo.

Forse il costo è minore perché la si costruisce in piano, ma le contrioindicazioni sono quelle riscontrate per Chiusi. Il risparmio sui tempi di percorrenza è il medesimo (5 minuti) fra un uso di treni ad alta velocità che utilizzano l’attuale stazione di Arezzo e quella ipotetica a Olmo. L’interscambio fra vecchia e nuova linea determina comunque una penalizzazione netta di 10 minuti. E’ inutile ritornare sulla questione, in questo blog sono stati portati dati difficilmente controvertibili ed infatti per ora nessuno li ha contestati.

Invece di gingillarsi su due ipotesi sbagliate l’interesse della stragrande maggioranza dei fruitori del servizio ferroviario è quella di un rafforzamento delle interconnessioni esistenti con fermate di alcuni eurostar.

Possibile che non si comprenda che l‘interesse delle ferrovie è quello di separare il più possibile le due strutture rendendo sempre più complesso il passaggio dall’una all’altra, mentre l‘interesse di tutti (di Chiusi, di Arezzo e di tutto il resto del territorio) è quello di una sempre maggiore interscambiabilità?

La Mediapadana, che comunque non è utilizzata se non da poche centinaia di utenti al giorno, è cosa diversa perché insiste in una linea che era stata pensata per collegare con una linea ex novo Firenze, Bologna e Milano, che ha poi visto la costruzione di un’ulteriore stazione intermedia. Qui si tratta invece di una linea direttissima già pensata in una forma assai moderna e funzionale con già cinque interconnessioni. 

Possibile che non si comprenda che le FS sono favorevoli ad Olmo perché questo è un passo ulteriore alla divisione definitiva delle due linee?

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7 risposte a A chi interessa davvero la stazione in linea per l’alta velocità?

  1. Romano Romanini scrive:

    Comunque il sito è quello di RFI pagina:Qualificazione e gare/gare/esiti/lavori e servizi

  2. pscattoni scrive:

    Romano il link non si apre.

  3. Romano Romanini scrive:

    “L’esproprio” è in corso. Il bando di gara di RFI si trova a questo link http://www.gare.rfi.it/cms/vindex.jsp?vgnextoid=f993aa319719f110VgnVCM10000080a3e90aRCRD&page=2
    Il Bando ha un importo di circa 160 milioni di € e questi sono i riferimenti:
    DAC1.2014.0068 Lavori AVVISO DI APPALTO AGGIUDICATO
    Progettazione ed esecuzione dell’Upgrade tecnologico a standard AV/AC della tratta Direttissima Roma- Firenze della linea AC/AV Torino – Milano – Napoli Direzione Acquisti – Appalti Tecnologie e TE NAZIONALE 10/11/2014

  4. Tutto vero, però mi sembra che quello che sta succedendo a Roma sia un pò lo specchio del perchè e come si fanno le cose in Italia, ora. Quanto cemento e altro ci vorrà per fare una nuova stazione perfettamente inutile?

  5. pscattoni scrive:

    Concordo con quanto detto da Luciano (Fiorani): il problema vero è lo scippo della direttissima soprattutto nelle tratte Figline- Firenze e Orte- Roma. Questa è la vera linea del Piave.
    Non sono invece d’accordo con Massimo (Mercanti). La stazione in linea è in conflitto anche con gli interessi di chi utilizza l’alta velocità.

  6. luciano fiorani scrive:

    Sulla stazione mi pare che ci sia poco da aggiungere. Costi, tempi di percorrenza, tempi di costruzione, soluzioni alternative sono stai sufficientemente chiariti. C’è solo da chiedere formalmente il dibattito pubblico.
    Invece sul fatto della direttissima concordo con quello che è stato scritto qui sopra: occhio a non farcela espropriare definitivamente, ad oggi è questo il rischio più immediato.

  7. Possibile che non si comprenda che in una società ammorbata dalla leggi di mercato il “cliente pendolare” non interessa a nessuno? Possibile che non si comprenda che l’Alta Velocità è in concorrenza con il trasporto aereo mentre le vecchie linee ferroviarie appartengono a un sistema dei trasporti anni ’50? Possibile che non si comprenda che i nostri “politici”, vecchi e nuovi, sono al servizio di una classe dirigente manageriale corrotta e menefreghista nei confronti della stragrante maggioranza di un sociale “povero” e lasciato in balia di se stesso? Possibile che non si comprenda che pagare profumatamente consiglieri e assessori regionali che continuano a non fare gli interessi di chi li ha eletti sta diventando un esercizio di inconsapevole connivenza e responsabilità?

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