L’aperitivo della Politica

di Massimo Mercanti

Chi ha da obiettare che la Politica non si esercita con i discorsi fatti al bar dovrà ricredersi.

Sono andato ad assistere alla prima uscita del comitato pro Bersani a Chiusi Stazione in un ”aperobersani” allestito proprio in un bar. Ovviamente lo spazio a disposizione per l’incontro dei rappresentanti il Comitato con la “popolazione” (una saletta) ha registrato il “tutto esaurito”. Non poteva essere diversamente considerato che la leggenda vuole essere lo stesso luogo dove ha preso “vita” (in una riunione dallo spirito carbonaro) il Comitato pro Renzi.

A fare gli onori di casa alcuni giovani del PD, che non conosco personalmente, ma per l’enfasi dimostrata nei loro interventi direi credibili nell’impegno motivato a favore di Bersani. Se gli altri giovani presenti alla stessa ora nella sede del Comitato Pro Renzi (a pochi passi dal bar e intenti a proiettare il video della visita del loro leader a Chiusi ) avessero partecipato all’evento forse quell’auspicio proclamato dal coordinatore del Comitato Bersani in relazione alla “divisione interna al PD” sarebbe stato più credibile.

In realtà il PD si sta ufficialmente spaccando in due (comunque vada l’esito delle primarie) in un momento delicato in cui l’auspicio dovrebbe essere quello di presentarsi alle prossime elezioni, per il “dopo i tecnici”, più unito che mai. E si sta spaccando sul “leaderismo”. Sull’alternativa tra il politico con competenza tecnica e il politico che cavalca i sentimenti più diffusi nella popolazione.

Quello di vedere gente dello stesso partito in due diversi “ambienti” mi ha fatto riflettere sulla “coerenza” che in quel momento manifestavano gli uni e gli altri. Da un lato i giovani iscritti al PD “pro Renzi” che considerano quasi il “Partito” come una scoria di un passato che è necessario eliminare senza forse capire la differenza tra “rinnovamento e rottamazione”. Dall’altro lato giovani e anziani iscritti al PD che testimoniano una “Storia”, quella di un partito politico che nasce per attuare la politica dello stare insieme, dell’organizzazione.

Uno dei giovani coordinatori del Comitato Pro Bersani si è manifestato desideroso di fare tesoro dell’esperienza e di un consiglio dato dalla propria “nonna” mentre altri giovani, poco più là, professano la “Rottamazione” come “ginnastica che prescinde dalle esperienze, dalle competenze, dalle storie diverse che arricchiscono una comunità politica”.

Le due facce della stessa medaglia produrranno comunque un salto di “qualità” che per forza di cose dovrà passare per “il riconoscimento collettivo del merito acquisito nella lotta politica da giovani dirigenti, amministratori, militanti”.

Nella piccola saletta gremita ho visto le facce di un’età diversa ma quella più anziana, soddisfatta di non aver perso la memoria del proprio ruolo, resistendo alle derive plebiscitarie, populistiche e leaderistiche, lasciare la parola ai giovani protagonisti “del rinnovamento”. Ho anche visto i volti pensierosi di quei “leader” attuali che a un certo punto non sapevano se restare o defilarsi con la loro presenza.

E’ stata quest’ultima sfumatura durante l’aperobersani che mi è sembrata di buon auspicio…

 

 

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