Rifiuti zero. Sono sempre più i comuni che puntano a questo obiettivo realistico

di Anna Duchini

Pochi giorni fa è nata a Capannori (Lu) l’associazione nazionale delle “Comunità rifiuti zero”. http://www.ciaccimagazine.org/?p=10436

Si tratta in sostanza di 107 comuni italiani ed altre associazioni che si coordinano per ridurre, fino a zero, la produzione dei rifiuti. Troppi materiali ancora finiscono in discarica e negli inceneritori anche nelle zone dove si pratica la raccolta differenziata.

A Chiusi da più di un anno siamo passati alla raccolta “porta a porta” e dicono che c’è stato un incremento notevole della frazione differenziata. Evidentemente, i cittadini hanno risposto in maniera positiva a questo nuovo sistema di raccolta (anche se più laborioso).

Quello che potrebbe essere fatto, e non lo si è voluto fare, è il coinvolgimento dei cittadini in maniera puntuale. Il sistema “porta a porta” è più costoso ma permette di differenziare in maniera ancora più massiccia se c’è la partecipazione dei cittadini. E alla lunga i vantaggi (non solo ambientali ma anche economici) diventano consistenti.

L’obiettivo di non mandare nulla (o quasi) in discarica o nell’inceneritore è possibile anche da noi. Basta organizzarsi. Una buona pratica come quella di rifornirsi alla casina dell’acqua, che il comune ha installato in piazza XXVI giugno, sta facendo risparmiare tantissime bottiglie di plastica. Con altri piccoli accorgimenti si riuscirebbe a far diminuire sensibilmente il volume dei rifiuti.

La raccolta degli oli vegetali usati (quelli della frittura…) oggi viene fatta da Sienambiente presso l’oasi ecologia. Quasi nessuno utilizza questa possibilità perchè è, essenzialmente, poco pratica.

L’associazione giovanile Uidù aveva fatto un progetto di raccolta di questi oli insieme ad un Consorzio fiorentino da effettuarsi presso la coop di Chiusi scalo. Non se ne è fatto nulla, nonostante l’entusiasmo dei ragazzi.

L’impressione è che certe buone pratiche vanno bene ma non devono andare in rotta di collisione con gli interessi dell’azienda che gestisce i rifiuti. Cetamente per Sienambiente più rifiuti produciamo e meglio è, perchè il busines aumenta.

La subalternità a queste logiche chiama in causa ovviamente le amministrazioni comunali. Se tanti comuni, come abbiamo visto, puntano decisamente verso i rifiuti zero, i comportamenti della nostra amministrazione comunale sono ancora timidi e contraddittori. Serve un cambio di passo anche sulla monnezza che Chiusi produce.

 

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