Vino e lettura. L’abbinamento funziona

di Luciano Fiorani

La formula non era nuova. Qualcosa di simile era stato proposto nel 2010 alla tensostruttura, all’interno del programma di Orizzonti. E fu un successo. Poi inspiegablimente era stata accantonata.

Ieri sera nei locali dell’enoteca, gestita dai sommelier dell’Ais, vini insoliti e lettura si sono di nuovo incontrati, ed è stato decisamente un bell’abbinamento.

Simone Agostinelli, coadiuvato da Paolo Cortonesi, ha presentato quattro vini particolari, un timorasso, un dolcetto, un roero e un ghemme. Tutti fuoriclasse nelle loro categorie. Francesco Storelli ha letto un testo di Marco Lorenzoni che chiaramente faceva il verso alla Chiusi dei giorni nostri: La sagra del brodo di dado.

La piacevole serata è la dimostrazione che si è in grado di fare le cose “a verso”, senza grandi pretese ma certamente non banali. Il tormentone che ci accompagna da tempo su quali iniziative proporre forse avrebbe fine se si guardassero con maggiore attenzione e spirito critico le innumerecoli iniziative che si svolgono nel nostro comune.

L’ambiente, la capacità istrionica dei due intrattenitori, i calici e l’autoironia sono un mix che ormai possiamo considerare collaudato. Lavorandoci un po’ su, forse questo tipo di iniziativa potrebbe trasformarsi in un appuntamento costante e allargare il suo ambito di richiamo.

Per gli amanti del vino le proposte dell’enoteca di piazza del duomo sono di altissimo livello con “etichette” praticamente introvabili nelle nostre zone.

Una promozione mirata porebbe facilmente convogliare a Chiusi per l’occasione curiosi e operatori (almeno della zona). Certo, non siamo a Montalcino ma se si vogliono assaggiare le molte eccellenze della produzione vinicola nazionale presentate a Chiusi non basta neppure Montalcino. Bisogna andare all’Enoteca italiana di Siena o a Roma nel padiglione di Eataly.

Sembra quasi che non si riesca a riconoscere quanto di qualitativamente eccellente riusciamo a proporre. Che sia questo il nostro vero difetto?


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Una risposta a Vino e lettura. L’abbinamento funziona

  1. marco lorenzoni scrive:

    Serate non necessariamente per folle oceaniche, ma ugualmente piacevoli, rilassanti e low cost.
    Non sta a me giudicare il testo letto (benissimo) da Storelli… Ad altri il giudizio. Ma sicuramente l’abbinamento vino-lettura ha funzionato e può funzionare, così come ha funzionato in altre occasioni l’abbinamento arte-luoghi di lavoro (vedi la Mostra allestita per i Ruzzi in una ex officina o alcune iniziative proposte da Rossella Rosati al salone Ford di Po’ Bandino)… La crescita cuturale di un paese – o di una città, quale Chiusi è, per decreto mussoliniano – si costruisce anche con iniziaive del genere… Se solo i chiusini prestassero vi un po’ più attenzione…

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