Nel sito di Primapagina si trova un lungo articolo che raccoglie la posizione dell’ingegner Giovanna Gallo sul quale sarà opportuno ritornare per approfondire il tema dell’assoggetabilità a Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) dell’impianto Cascina Pulita ai Quattropoderi. Qui vorrei commentare l’incipit dell’articolo, che così recita:
“L’ing. Giovanna Gallo, “referente unico” della ditta Cascina Pulita Srl, cioè la ditta che gestisce il capannone in cui vengono lavorati e stoccati rifiuti più o meno pericolosi, in località Quattro Poderi a Chiusi, con una nota inviata al nostro giornale dice la sua sulla questione.
L’ing Gallo si lamenta per i toni di una campagna di stampa che “non solo lede l’immagine di una società che ha sempre operato in totale trasparenza e con modalità giudicate lodevoli da tanti esponenti pubblici e privati (anche, recentemente in occasione del terremoto in Emilia), ma rischia di fare più disinformazione che informazione”. Non è il caso di primapagina però, che la stessa ing. Gallo “ringrazia dei toni dei propri articoli che, diversamente da altri, hanno sempre mantenuto la prerogativa propria di quel buon giornalismo fatto per fare informazione, far riflettere semmai, e non per mistificare e strumentalizzare con l’intento di perseguire altri fini che con l’informazione hanno poco a che vedere”. Valutazioni sulle quali non intendiamo entrare”.
Siccome della questione si è occupato esclusivamente questo blog e successivamente primapagina. Visto che la seconda viene ringraziata dall’ingegner Gallo, rimaniamo solo noi a fare disinformazione. Visto anche che alcuni dei post li ho scritti io, vorrei rivolgermi direttamente alla stessa signora Gallo.
Invece di accuse inconsistenti mi sarei aspettato da lei ingegner Gallo le scuse a nome dell’azienda che rappresenta. Il sottoscritto insieme a Luciano Fiorani abbiamo perso una mattinata per recarci in Comune e chiedere la documentazione annunciata in una pubblicazione all’albo pretorio firmata Vergero presso la sede comunale in modo da consentire eventuali osservazioni di chiunque interessato e quindi anche dei cittadini.
Quella documentazione non c’era.
Abbiamo poi dovuto perdere tempo per segnalare questa mancanza al Difensore Civico della Toscana. Questa nostra azione ha finalmente determinato la pubblicazione della documentazione, sulla cui qualità sorvolo.
Quindi gentile signora prima di lamentarsi di questo blog su giornali più o meno compiacenti veda di fare un po’ di autocritica.
Bene allora siamo d’accordo.
Certo, paolo, che anche la ditta deve dare risposte e spiegare. Chi lo nega? L’ho sempre scritto. Ma le risposte della ditta da sole non sono sufficienti. Per me almeno.
Visto il titolo dell’atto dell’albo pretorio al quale si fa riferimento, vorrei far notare come l’atteggiamento pubblico tenuto dall’Ing Giovanna Gallo, leda a mio parere l’immagine di tutti gli appartenenti all’Ordine.
Vediamo se tra l’ordine degli ingegneri e quello dei giornalisti c’é qualche differenza…
Scusa Marco (Lorenzoni), a me il tutto sembra molto chiaro. Ci sono tre livelli di discussione:
1) perché a seguito di una pubblicazione all’albo pretorio non è poi seguito il deposito degli atti indicati come consultabili? Chi deve rispondere? Il comune afferma: “Si procede a nuova pubblicazione in quanto la ditta non aveva depositato la documentazione tecnica”. La ditta come risponde?
2) La fase attuale è semplicemente quella di “assoggettabilità a VIA” per la quale tutti possono presentare osservazioni. Allora questo progetto preliminare qual’è? Si tratta di allargare un piazzale per i camion o vengono aggiunti tipi di rifiuti da trattare? Questo ci deve essere chiaramente detto da chi fa domanda.
3) Secondo quali procedure e perché nel 2010 è stata autorizzata questa attività? Su questo punti sono in molti a dover dare una risposta.
Giusto Carlo, ma oltre alle risposte che l’azienda potrebbe fornire, mancano anche le risposte delle autorità competenti (sono queste ultime che devono certificare che tutto è regolare e devono spiegare che cosa arriva, da dove, come viene trattato, dove va a finre dopo il trattamento, se il capannone è a norma ecc…). Ribadisco: non si può chiedere all’oste se il vino è buono …La sua risposta sarebbe scontata.
Dal momento che nessuno, nei giorni scorsi, ha fatto sapere nulla di preciso relativamente a questa attività di intermediazione e commercio di rifiuti, dopo quanto si legge e si vede nei vari servizi giornalistici (non locali) ogni supposizione può essere lecita. Proprio ieri si è visto alla RAI di rifiuti che partiti come speciali dal nord arrivavano al sud come normali. L’azienda Cascina Pulita non può pretendere che la gente, pur con tutta la buona volontà, si fidi a “scatola chiusa”, soprattutto quando le cose, anche se involontariamente, sono poco chiare come in questo caso.
L’ing. Giovanna Gallo, come referente della ditta Cascina Pulita, vista la disponibilità, probabilmente riuscirebbe a chiarire vari interrogativi che sono emersi nel corso del dibattito, magari qualcuno più bravo di me potrebbe riassumerli.
Per esempio è possibile sapere di quali quantità e tipologie si tratta, da dove provengono e che fine fanno questi rifiuti, speciali e non, una volta rimossi dal capannone?
Se le risposte fossero arrivate prima e fossero state esaurienti, non dico che anche qui l’azienda sarebbe stata “lodata”, ma verosimilmente non ci sarebbe stata quella che la referente definisce “..campagna di stampa che “non solo lede l’immagine…”!?
Anche l’ILVA era stata giudicata, lodata ed approvata da parecchi esponenti pubblici e, presubmibilmente, anche da esponenti privati.
Ho scritto domani, giovedì c’è un consiglio Comunale. Errore. Dopodomani, giovedì, c’è il consiglio Comunale, Mi scuso.
Se ci sono interrogazioni o interpellanze qualche risposta dovrà esserci per forza. Quello a cui però la nota dell’ingegner Gallo non dà risposta è il mancato deposito della documentazione. La pubblicazione del tersto del titolare della ditta all’albo pretorio informava che gli atti potevano essere visionati in Comune e dava anche gli orari. La documentazione non c’era. Il comune dice che era la ditta a doverla fornire. Insomma è come essere invitati a cena, tu ci vai ma non trovi nessuno. Forse un minimo di spiegazione è dovuta.
Una cosa è certa: su questa vicenda l’informazione e la chiarezza non sono state sufficienti. E anche le procedure hanno evidenziao qualche crepa e qualche lacuna… E non solo adesso (cioè da quando Cascina Pulita Srl ha chiesto la VIA per alcune modifiche all’impianto), ma anche ai tempi in cui quell’attività fu autorizzata, quando ci sono stati i passaggi di consegne tra una ditta e l’altra… tanto più che come conferma l’ing. Gallo nella zona si sono verificati episodi spiacevoli, come un persistente odore nauseabondo originato da non si sa cosa… E a mio parere più che la ditta, a dover dare spiegazioni sono le autorità competenti per autorizzazioni e controlli: il Comune, la Provincia, l’Arpat, la Asl… Non può essere l’azienda a dire se quel capannone di lamiera, ad esempio, è idoneo oppure no… Domani, giovedì, ci sarà un Consiglio Comunale: in quella sede qualche risposta arriverà?
…se rattoppare fosse un’arte parecchie opere sarebbero esposte nei musei…
Questa sera, al termine della serata in enoteca, ho avuto una discussione con degli amici sulla questione Cascina pulita.
C’era chi sosteneva che la ditta ha fatto tutto il dovuto e la mancanza di documentazione era responsabilità degli uffici che dovevano trasmetterla.
Non mi sembrava che fosse così ma non ho insistito più di tanto perchè magari i ripetuti assaggi potevano giocarmi un brutto scherzo.
Poi tornato a casa ho ri-controllato l’albo pretorio sul sito del comune ed ecco quanto c’è scritto:
numero 2012/001071, NUOVA PUBBLICAZIONE DELLA VERIFICA DI ASSOGGETTIBILITA’ A VIA DELLA DITTA CASCINA PULITA SRL. (Si procede a nuova pubblicazione in quanto la ditta non aveva depositato la documentazione tecnica).
Ora siccome, come dice giustamente Lorenzoni, anche l’italiano (oltre alla matematica) non può essere un’opinione vorrei che mi si spiegasse cosa si capisce da quello che è scritto all’albo pretorio del comune.
E’ la ditta a non aver depositato la documentazione o gli uffici a non averla trasmessa?
O un povero cristo deve ricorrere ad un esperto di diritto amministrativo per farsi interpretare ciò che scrivono quelli del comune?