Casa Famiglia: Sulla pelle dei più deboli

di Emanuela Forconi e Luca Scaramelli

La Casa Famiglia di Chiusi verrà trasferita a Sinalunga e i motivi che guidano tale scelta poco hanno a che vedere con il progetto educativo e di rinserimento sociale dei minori che vi risiedono.
La comunità “Il Girotondo” nasce nel febbraio 1998 e accoglie minori residenti nei comuni della Valdichiana, che vivono situazioni di disagio familiare, inviati o dai Servizi Sociali o dal Tribunale.

Vi lavorano attualmente due educatori professionali e cinque assistenti di base. Può accogliere sei minori in regime residenziale più uno di pronta accoglienza e tre in regime diurno. Da tre anni la comunità ospita solo quattro bambini, infatti negli ultimi anni la richiesta di ospitalità è notevolmente diminuita, malgrado da un anno la struttura possa accogliere anche minori che risiedono nelle province limitrofe.

Poco dopo il 2000 venne fatto un progetto di ampliamento approvato e finanziato dalla Regione (circa 110.000 euro), ma per la struttura non è mai stato speso nulla.

In questi 15 anni, la Comunità “Il Girotondo” si è integrata perfettamente nel nostro territorio collaborando con le varie associazioni sia sportive che culturali e avvalendosi del supporto di alcune persone che volontariamente, aiutano gli operatori nella riuscita del progetto educativo dei minori. Con alcune di queste persone i piccoli ospiti hanno stretto relazioni affettive importanti. I bambini inoltre partecipano gratuitamente a tutte le attività sportive presenti a Chiusi, segno della collaborazione costruita in questi anni tra la Struttura e le varie associazioni. Anche nella scuola, che ormai frequentano da qualche tempo, hanno trovato un ambiente ricettivo alle loro esigenze e vi hanno creato all’interno rapporti di amicizia significativi.

Trasferire il servizio da un Comune all’altro vorrebbe dire recidere drasticamente i legami dei minori con la tanto sbandierata “Comunità educante” e per gli educatori vorrebbe dire ricominciare da zero a seminare e intessere relazioni con il tessuto sociale della nuova realtà. Per bambini che non hanno possibilità di rientro in famiglia questi legami non possono essere considerati accessori e le scelte politiche devono tenerne conto. Come è possibile che decisioni con una ricaduta così viva su bambini, già abbastanza provati dalle scelte di vita altrui, vengano prese con tanta leggerezza e con così poca trasparenza?

Non si conoscono tutte le motivazioni che hanno spinto la Asl insieme alla Conferenza dei Sindaci a chiudere la struttura. Si parla di ristrutturazione e ottimizzazione dei Servizi socio-assistenziali di tutta la Valdichiana, ma a Trequanda esiste già la Casa Famiglia Lorenzo Mori, quindi qual è il senso di farne un’altra a Sinalunga?

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