A proposito de La Primavera

di Anna Duchini

La vivace discussione sul blog, e non solo, sull’attività della Primavera in questo primo anno è indice della fame di ricerca per trovare la via più efficace per arrivare ad un cambiamento nel modo di fare politica a Chiusi.

Non si può pensare che la situazione nazionale e l’esplosione del fenomeno Grillo non pesi in questa discussione, ma nel nostro piccolo, mi preme fare alcune considerazioni.

L’attività che ha svolto la Primavera, prima che essere giudicata positivamente o insufficiente, è stata un modo diverso di fare politica creando relazioni e legami interpersonali positivi assolutamente privi di qualsiasi forma di interesse materiale.

Chi ha fatto parte della compagnia era ben conscio, fin dall’inizio, che non c’era nulla da guadagnarci ma solo da spendere tempo e qualche euro.

Nei partiti non funziona così!

E mi pare già questo un discrime fondamentale. I nostri volantini, gli affitti delle sale per le assemblee e le spese di relatori esterni, non li paga la cassa del partito che non c’è ma ognuno di noi mettendo mano al portafoglio.

In questo periodo non c’è stata nessuna volontà ad escludere perchè è chiaro che più siamo e meglio stiamo. I problemi sono stati altri.

Primo far tutti un paese che non mette in discussione le decisioni di chi comanda perchè abituato a raccogliere le briciole attraverso i mille modi del clientelismo e dell’assistenzailismo.

Sul Piano strutturale abbiamo fatto sentire la nostra voce forte e chiara impegnandoci anche ad un eventuale ricorso al Tar (che non costerà poco). E’ un tema di scarso interesse? Penso semplicemente che di più non si poteva fare e che chi avesse voluto dire la sua o dare una mano aveva il modo di farlo liberamente senza alcun vincolo di appartenenza o limite di critica.

Così come su altri temi fino alla crisi economica e occupazionale del nostro comune.

Servono altri strumenti e altre iniziative? Probabilmente si, ma quello che non è stato fatto e si riteneva opportuno fare nessuno lo ha impedito. Tanto meno la Primavera.

Ben vengano iniziative pubbliche che vanno nella direzione di una maggiore partecipazione dei cittadini alla gestione della cosa pubblica: l’iniziativa di Abc con il sindaco Finiguerra l’abbiamo vatutata positivamente e abbiamo partecipato molto volentieri. E’ stata una ricchezza per tutti.

Non pensiamo di avere l’esclusiva dell’iniziativa per il nuovo e il cambiamento. Chi ha altre cartucce le spari e la Primavera farà la sua parte senza la preoccupazione di sentirsi scavalcata o sminuita.

Questa voce è stata pubblicata in POLITICA. Contrassegna il permalink.

4 risposte a A proposito de La Primavera

  1. marco lorenzoni scrive:

    Un’oposizione che abbia come obiettivo la trasparenza della decisione sarebbe ed è preziosa. la primavera credo che in questo senso abbia fatto la sua parte. Come altri soggetti in passato e anche nel presente. Ma sarebbe ancora più preziosa e più efficace una opposizione che avesse come obiettivo principale quello di rappresentare e offrire ai cittadini una alternativa di governo della città, rspetto a chi la governa attualmente. Solo un obviettivo del genere può, secondo me, “scaldare i cuori”, come si dice… ricreare fermento e voglia di dire la propria e innescare un meccanismo virtuoso che faccia emergere idee, sensibilità e capacità che altrimenti sono destinate a rimanere sottotraccia… Qando dico alternativa pensao ad una alternativa nei valori ideali, nei comportamenti, nei rapporti con i poteri forti e con le classi deboli, con i poteri sovracomunali e con i comuni limitrofi, penso ad un governo che non abbia l’obiettivo di accontentare tutti, ma di fare le cose più giuste, soprattutto per chi ha più bisogno. E queste cose – per quanto mi riguarda – le ho sempre dette anche all’interno della Primavera…

  2. pmicciche scrive:

    Suvvia Luca Scaramelli….è come radunare in piazza delle persone per fare una gita, dicendo che stare insieme è un valore positivo e che però non ci devono essere pregiudiziali. La gente verrà e poi qualcuno vorrà andare al lago, qualcuno al mare, altri in montagna, uno penserà che bisogna tornare a metà pomeriggio e un altro a notte inoltrata. Il rischio è che dopo due ore tutto sia ancora fermo e anzi che molti nel frattempo se ne siano andati, benchè inizialmente tutti fossero d’accordo nel fare una gita. Dicendo: “domani alle 10 partenza per il lago con pranzo al sacco e ritorno alle 16” forse in piazza verrà meno gente ma la gita si farà. D’altronde questo è successo. Perché ci sono persone che non riescono a fare un lavoro serio e concreto senza averlo prima inquadrato in una teoria, condivisa pienamente con altri e quindi rinforzata e motivata nella concretezza operativa. Se poi io fossi l’unico a pensarla così, sarebbe davvero un danno da poco.

  3. luca scaramelli scrive:

    Il vero scopo con cui è nata la Primavera, al di là della contingente fase elettorale che affrontavamo un anno fa circa, era quello di ridare valore alla politica, quella vera, quella dell’impegno senza nessun secondo fine. La strada per giungere a quell’obiettivo era e rimane il coinvolgimento del più alto numero possibile di persone, con le loro idee e le loro qualità. Quello che abbiamo fatto in questo primo anno, a partire dall’ottimo risultato elettorale, passando dal prezioso lavoro dei tre consiglieri eletti, fino alla grande mole di lavoro svolta riguardo al piano strutturale, non sono elementi da sottovalutare, certo rispetto agli obiettivi iniziali rimane da percorrere un cammino lungo e pieno di ostacoli, soprattutto in una realtà come la nostra con un sistema di potere ormai stratificato e profondamente infiltrato in tutti i settori. Per questo ogni contributo non solo è ben accetto e auspicabile ma è vitale per il futuro della nostra aggregazione. Mi permetto però di aggiungere che non abbiamo bisogno di teorie ma di lavoro serio e concreto.

  4. pscattoni scrive:

    Non è la prima volta. Già nel 1988 (se ho fatto bene i conti) ci fu un tentativo andato a vuoto di portare una rappresentanza in consiglio diversa dall’antico equilibrio politico. Nel 1994 il tentativo riuscì per un soffio,. Per la prima volta entrava in consiglio un’espressione politica diversa da quella dei partiti. L’obiettivo era quello di esercitare un controllo sulloa maggioranza, si sapeva che non avremmo vinto. La cosa riuscì solo in parte perché, fra l’altro, l’unico sbocco per la comunicazione era allora Primapagina (insomma in età pre web). Se qualcuno avesse la pazienza di analizzare le annate 94-98 di Primapagina può avere un’idea sull’efficacia di quell’esperimento. L’anno passato al Primavera ha tentato di proporsi come alternativa di governo. Non è riuscita. Non ho alcun titolo a parlare della Primavera, credo però che un’opposizione che abbia come obiettivo fondamentale quella della trasparenza delle decisione sarebbe preziosa. Poi fra poco meno di quattro anni si vedrà se ci sarà un’alternativa credibile.

I commenti sono chiusi.