Oggi è una bella giornata

di Luciano Fiorani

Con i ballottagi di Parma, Palermo e Genova cala il sipario sulla seconda repubblica e su partiti che hanno saputo solo eprimere il peggio della politica.

Il segnale è inequivocabile: un’era è finita, bisogna cambiar pagina.

I giochini di corridoio le nomine fatte col bilancino, i privilegi della casta, l’incapacità conclamata a governare in nome dei cittadini non poteva che portare a questo clamoroso risultato.

A Siena, Ceccuzzi, che deve aver fiutato l’aria ha avuto il buon gusto di dimettersi per tempo.

A Roma come a Chiusi i partiti, ridotti a circoletti privati, il cui unico interesse è quello di saccheggiare quel che rimane di uno stato ridotto sull’orlo della bancarotta ora sanno cosa chiede la gente: che se ne vadano.

E visto che di cambiare uomini e metodi non hanno avuto nessuna intenzione forse ora capiranno che aria tira.

Nessuno è in grado di dire se il futuro sarà roseo, quello che è importante è che una classe politica che ha fallito miseramente vada mandata a casa.

E tra quanti hanno disertato le urne e quelli che hanno rifiutato di votare per gli uomini degli apparati abbiamo sotto gli occhi i risultati di un plebiscito contro gli autori di un saccheggio che gli italiani sono ora chiamati a pagare.

Oggi è una bella giornata.

Questa voce è stata pubblicata in POLITICA. Contrassegna il permalink.

22 risposte a Oggi è una bella giornata

  1. Come sapete non so molto di politica italiana, e di conseguenza non conosco i vari nomi fatti. Mi sembra che il Sig. Farnetani abbia colto nel segno. Dopo tutto l’Italia che ci ritroviamo fra le mani è vero che è stata opera dei politici (tutti), ma i cittadini per chi hanno votato?
    Con il se non si fa mai nulla ma, se ci fosse una macchina del tempo vorrei che tornasse indietro e cambiasse il ruolo della famiglia in Italia che ha sopperito alla totale mancanza di una politica negli ultimi decenni.
    Non sarei cosi sicuro che gli Italiani avessero continuato a votare per questo o quel partito quando era ed è evidente che tutti pensano soltanto alle loro poltrone. Forse avrebbero domandato una politica che fosse prima POLIS e poi individuale.

  2. lucianofiorani scrive:

    XFarnetani. Non sono d’accordo con la sua impostazione per il semplice motivo che i danni di un banchiere messo lì a fare i comodi di qualche potente politico non sono lontanamente commisurabili a quelli che può compiere un artigiano senza senso civico.
    Quanto al votare anch’io una volta ho votato radicale (Taradasch) ma che significa?
    Continuo a pensare che prima di destra e sinistra o altro viene il senso dello stato e del vivere civile e l’attuale classe politica è il primo dei problemi per cui grilli o chiunque altro sia utile a spazzar via questa insopportabile cappa per me è il benvenuto.
    Poi ci divideremo sul da fare, ma senza quelli che hanno sgovernato fino ad oggi.

  3. carlo sacco scrive:

    Sig.Farnetani, perchè definisce questo clima ”di caccia alle streghe” e bolla come sottocultura le sparate di Grillo e giustizialismo quello dell’IDV? Forse per Lei è cultura quella del compromesso del tipo che ha portato avanti il PD, sulla non decisione, sul sistema Siena che è imploso nel nostro teritorio, sui Sindaci (e Chiusi ne è stato un esempio) che si sono aperti strade applicando il contrario della meritocrazia?
    Che le persone oneste e capaci vi siano in tutti i partiti è esatto, ma il clima che dice lei ”di caccia alle streghe” è un clima reattivo al fatto che di questa casta non se ne può più. Se poi Lei definisce giustizialismo la politica dell’IDV allora smettiamo di discutere già da ora. La critica che posso accettare rivolta all’IDV è quella che spesso si è trovata a candidare nelle sue file soggetti che avrebbero dovuto militare in altri partiti e che non ha un controllo del territorio e delle candidature come invece ha mostrato di avere la scuola del PD, alla quale nessuno insegna nulla in fatto di patti spartitori (degni dei più vergognosi momenti di un Italia di democristiana memoria), ma almeno quelli erano più furbi poichè davano agli altri partiti (PSI-PRI ed altri, molto più spazio del loro peso elettorale in fatto di potere e clientele) e che spesso quel metodo è proprio l’antipolitica a cui si riferisce Grillo nelle sue declamazioni.
    Ma lo si voglia o no quella è una richiesta di politica e non è l’antipolitica alla Giannini. Almeno per ora. Ora sono tutti in fribillazione. Ci potevano pensare prima, lei non crede ?

  4. luca scaramelli scrive:

    credo che la ventata di novità portata da queste elezioni amministrative faccia bene e possa essere un bel colpo per le cricche tipo il sistema siena. l’unico dubbio che ho sul movimento 5 stelle è grillo stesso, primo perché non credo ai guru fomentatori di sette con la verità sempre pronta in tasca, secondo perché negli ultimi tempi ha sparato un sacco di cazzate. grillo era molto più credibile negli spettacoli denuncia di qualche tempo fa, se saprà rendersi autonomo da lui il movimento 5 stelle in futuro potrà essere più credibile.

  5. pmicciche scrive:

    …più che altro signor Farnetani lei è in grado di indicare un Partito in cui si faccia davvero attività politica di base, che la trasmetta al vertice e, soprattutto, tenga conto di quanto elaborato in quelle sedi? Vogliamo partire, nel nostro piccolo, dai questionari estivi del PD e soprattutto dalla presenza di quest’ultimo rispetto al governo della città come cinghia di trasmissione tra la gente e l’Amministrazione? Io credo molto nella Politica ma se viene declinata in questo modo – vedi l’imbarazzante situazione senese – allora non c’è da sorprendersi se i grilli cominciano a saltare….

  6. marco farnetani scrive:

    Si figuri Fiorani, io ho sempre votato radicale, e ho smesso quando non continuando a rifiutarsi di costituirsi in un vero partito anche i radicali hanno finito per produrre politici eroi del trasformismi. E lasciamo stare l’ipocrisia di radio radicale. Ma non sopporto le semplificazioni e i purismi. E soprattutto non sopporto i qualunquismi. Spostiamo per un attimo l’attenzione dai partiti a noi cittadini no? Anche noi poveracci. Piccoli artigiani che fanno mezza fattura l’anno, barbieri che ti sgozzano pur di non fare lo scontrino, piccoli borghesi che non disdegnano mai le raccomandazioni per infilare figli in banca, in ferrovia, alla asl, pensionati che non rinuncerebbero nemmeno ad un euro per dare un futuro ai propri nipoti. E cosa dire delle forze sociali? Sindacalisti di professione a iosa. E poi il problema é la “casta”? Siamo una societá ipocrita e familista altro che casta

  7. lucianofiorani scrive:

    Caro Farnetani le riconosco il coraggio di difendere gli impresentabili ma se non capisce che l’aria è cambiata e che la politica del magna magna non è più sopportabile credo che molto presto dovrà farsene una ragione.

  8. marco farnetani scrive:

    Io invece sono molto preoccupato, perché penso che in questo clima da caccia alle streghe, in cui l’alternativa è tra il fare politica in un partito ed essere additato a prescindere come un porco parassita, o farla fuori dai partiti ed allinearsi alle stupidaggini sottoculturali di grillo, o peggio ancora al giustizialismo-populismo dell’italia dei valori (nel qual partito milita orlando se non sbaglio), le migliori intelligenze di questo paese si dedicheranno ad altro nella vita, e non ci entreranno nemmeno in politica. Lasciandola magari a vecchi nostalgici ben sistemati o ben pensionati, sicuri sicuri dietro il loro lavoro statal-ferroviario-USLesco o la loro ben protetta pensione, a fare i savonarola o come diceva De André a dare buoni consigli quando non si puó più dare il cattivo esempio

  9. lucianofiorani scrive:

    La questione che oggi è balzata (finalmente) all’attenzione di tutti è il crollo di una classe dirigente che ha perso da molti anni qualsiasi legame con la popolazione e che passerà alla storia per il disastro in cui ha cacciato questo paese.
    E’ ovvio che anche nella “casta” ci sono brave persone, oneste e capaci ma quelli che hanno segnato la rotta sono sempre i soliti e soprattutto imposto le loro regole che oggi (di nuovo finalmente) la maggior parte dei votanti ha rifiutato esplicitamente.
    Un solo esempio: il tracollo del sistema Siena lo vogliamo imputare ad un manipolo di “traditori” o a quella cricca che ha fatto il bello e cattivo tempo?
    Si può pensare di voltare pagina con gli stessi che hanno prodotto il disastro?
    Vedremo cosa decideranno i senesi.

  10. pmicciche scrive:

    Se è possibile cerchiamo di non spaccare il capello in troppi pezzetti. L’Italia sta franando da tempo sia nei numeri che nella qualità della vita. Quindi, se è innegabile che singolarmente vi siano persone preparate in tutti gli schieramenti politici, è un dato di fatto che la classe dirigente, nel suo complesso, abbia fallito e che si sia creata una Casta autoreferenziale e auto-nominante. Di sicuro un’epoca nuova sta cominciando e se fossi nella vecchia classe politica comincerei a preoccuparmi.

  11. pscattoni scrive:

    C’è forse una differenza: Orlando concorre per una carica “meno prestigiosa” attualmente e soprattutto in prospettiva. Evidentemente questo gli elettori di Palermo l’hanno capito. Quelli di Palermo non hanno avuto la stessa sensazione.
    D’altra parte la storia politica di Orlando da questo punto di vista sembra assai solida.

  12. marco farnetani scrive:

    Ah non mi risultava che invece Orlando si fosse preventivamente dimesso da parlamentare

  13. pscattoni scrive:

    Beh presentarsi per essere eletto sindaco senza dimettersi dalla presidenza della provincia di Parma, denota la preoccupazione di conservarsi comunque una poltrona anche in caso di insuccesso. Un po’ di puzzo di casta sembra esserci.

  14. marco farnetani scrive:

    Chiedo scusa: Musso è tornato in politica nel 2007 non nel 97

  15. enzo sorbera scrive:

    Parma non è proprio tutto oro. Per quel che potrà contare sul destino del vincitore, ha pesato – e parecchio – il voto di destra. Questo, almeno dal mio punto di vista, non cambia di una virgola il giudizio positivo: ha vinto una formazione politica capace di fare attrazione anche per chi non ci si riconosce(rebbe). Vedremo già da domani quanto slogan si tradurrà in pratica vera e quanto sarà “piagnisteo” da impedimento e caccia all’untore. Quanto a Ceccuzzi, non aveva i numeri per ripresentarsi in consiglio e quindi ha scelto la via obbligata. Vedremo, anche qui, chi si (ri)presenterà e quanto stomaco peloso avranno i senesi.

  16. marco farnetani scrive:

    Ma allora qualcuno mi spieghi: perché Enrico Musso, professore universitario stimato in tutto il mondo, consigliere comunale a genova dal 90 al 93 insieme a Doria, e fuori dalla politica fino al 97, dovrebbe essere casta? xché è stato parlamentare? Oppure Vincenzo Bernazzoli, uscito vincente dalle primarie come Doria, persona stimata e perbene, perché sarebbe casta? Xché ha fatto il presidente della provincia. Boh… Ma xchè non esprimiamo semplicemente preferenze politiche, invece di fare i savonarola?

  17. pscattoni scrive:

    @ Marco Farnetani. Non credo che Luciano (Fiorani) consideri anti casta chiunque basta che non siano PD o PdL.
    Io credo che nei partiti di “governo” ci siano persone degne e capaci. Quello che evidentemente non funziona è il sistema di selezione della dirigenza politica e dei candidati.

  18. lucianofiorani scrive:

    XMarco Farnetani. Tanto per capirci, se fossi un cittadino di Verona molto probabilmente avrei votato per Tosi, a Palermo per Orlando, a Parma per Pizzarotti, a Genova per Doria, a Belluno per l’ex capogruppo del pd.
    Confondere Orlando e Doria con la casta è davvero un bel modo di ragionare.

  19. anna duchini scrive:

    Questa volta non sono d’accordo con Sacco. Qulcosa si è rotto davvero nel sistema dei partiti. Solo qualche spunto da questa giornata:
    a Parma ha vinto uno che ha speso meno di 10.000 euro per la sua campagna elettorale
    a reti unificate la Bindi sta cercando di convincere i telespettatori che il suo partito ha vinto queste elezioni. Auguri per cento vittorie come questa!
    certo che non molleranno facilmente ma intanto qualcuno abituato a campare con la politica da oggi dovrà cominciare a mettere in conto di lavorare.
    Sono proprio contenta per Orlando che ha strapazzato due giovani candidati di plastica.
    A Siena è scoppiato il bubbone, staremo avedere se i senesi ricompreranno l’usato sicuro.
    Infine era dal ’75 che non ascoltavo i risultati elettorali con tanta contentezza.

  20. marco farnetani scrive:

    Mi chiedo: ma per meritarsi il bollino di anti-casta é sufficiente non essere un politico del PD (soprattutto) o del PDL? No perché Marco Doria è professore universitario (immagino solo lui immune dai metodi che regolano i concorsi nelle università) nonché iscritto alla fgci e al pci fino all’89, poi in rifondazione, poi in sel nonché consigliere comunale dal 90 al 93 a genova. Su leoluca orlando nemmeno mi pronuncio, in politica da decenni e passato da movimenti come la rete all’idv. Dunque basta chiarirci, fiorani propende per chiunque purché non sia PD o PDL Legittimo. Ma é un giudizio intra-casta

  21. carlo sacco scrive:

    Certamente diverse cose non sono tornate al loro posto, dove le desiderava questa politica che ha fallito miseramente. Nel prosieguo del tempo assisteremo a tentativi di sostituzione, di riciclarsi.
    In pratica cambiare tutto per non cambiare nulla. Sono maestri per questo e non gaudiamo più di tanto perchè tranne poche situazioni che prima non esistevano e che non avevano dato i segnali, l’opinione pubblica si va orientando al discostamento dalla partecipazione.Ci sono forze avvezze a fare questo da anni, e sono lì ad aspettare: Termino con una battura: Mao Tse Tung diceva che ”se il nemico te lo mette sotto la coda, non muoverti, potresti fare il suo giuoco”. Adesso sono tutti fermi a ragionare sugli eventi, quindi c’è da aspettarselo. Ma nello stesso tempo c’è da stare con gli occhi ben aperti.

  22. fulvio barni scrive:

    Scrive Fiorani: “A Siena, Ceccuzzi, che deve aver fiutato l’aria ha avuto il buon gusto di dimettersi per tempo”.
    Secondo me non ha avuto il coraggio di subire la sfiducia nella sala del consiglio.

I commenti sono chiusi.