Per quanto riguarda le posizioni della “Lista Primavera di Chiusi”, sul Piano strutturale, non starò a ripetere quanto già detto dai consiglieri Cioncoloni e Bologni. E poi, del resto, erano già note e non dissimili da quelle presentate da ABC. Per la democrazia partecipata, invece, la maggioranza dovrebbe leggere quanto sta facendo il Comune di Capannori (Lu).
Ne è un esempio il bilancio socio-partecipativo: “Dire, fare, partecipare”. I cittadini di Capannori hanno scelto nel corso del 2011 quali opere pubbliche da realizzare. Come? In una prima fase 80 cittadini estratti a sorte e rappresentanti un campione omogeneo della popolazione (giovani, stranieri, donne, anziani, ecc.) si sono riuniti in 4 assemblee (world cafè) durante le quali hanno appreso come l’amministrazione comunale investe le proprie risorse, e hanno valutato le necessità del territorio.
Nella fase successiva i cittadini si sono suddivisi in quattro gruppi, uno per le diverse zone del territorio, e hanno progettato gli interventi grazie al supporto dei tecnici dell’amministrazione comunale. Le opere sono poi state messe al voto di tutti i cittadini, compresi gli stranieri e i ragazzi dai 16 anni in avanti, nel corso dell’election week.
Tenendo conto di un budget complessivo pari a 400 mila euro, sono state selezionate per essere realizzate le cinque opere che hanno ricevuto più voti. Si tratta di opere che prevedono interventi di miglioramento delle scuole, da quelle dell’infanzia alle secondarie, e i lavori saranno messi in cantiere dal Comune nel corso del 2012.
Per Chiusi sembra fantascienza.
5 risposte a Dove la partecipazione la fanno davvero