Comunicato ASSOCIAZIONE BENE COMUNE (ABC)
Le osservazioni al Piano Strutturale del Comune di Chiusi presentate dalla Regione Toscana confermano quanto la nostra associazione ha pubblicamente sostenuto ed espresso con le proprie osservazioni presentate al Consiglio comunale.
La Regione ha espresso elementi di giudizio negativi, in relazione alla coerenza con gli strumenti di programmazione e pianificazione territoriale regionale. E’ evidente che i rilievi tecnici assumono un forte valore politico, in quanto vanno ad incidere sui cardini che stanno alla base delle fondamentali scelte strategiche contenute nel PS.
Nella sostanza la Regione giudica negativamente:
- 1. le previsioni dimensionali rispetto alle nuove urbanizzazioni, evidenziando “come tale strategia disincentivi l’interesse ad operazioni di recupero edilizio ed urbanistico a favore dell’urbanizzazione di aree a caratterizzazione agricola”;
- la ricucitura urbana tra Chiusi Città e Chiusi Scalo, in quanto “non coerente rispetto alla disciplina delle invarianti strutturali del Piano e non sostenibile sotto il profilo paesaggistico, infrastrutturale e orografico”;
- la nuova urbanizzazione a Montallese , che “non risulta supportata dagli esiti degli studi conoscitivi di Piano Strutturale , né sembra relazionarsi alla strategia generale dello stesso”;
- l’assenza di uno studio che avvalori le previsioni di aumento degli abitanti per i prossimi anni, pari ad oltre 2.000 unità (+ 24%).
Emergono, inoltre, rilevanti carenze valutative in merito alla sostenibilità nel consumo delle risorse essenziali, a cominciare dalla risorsa idrica.
Tutti questi rilievi, che sono stati elementi centrali del dibattito locale e oggetto di valutazioni critiche da parte di componenti politiche, associative e di singoli cittadini, trovano oggi piena sintonia e coerenza con le osservazioni della Regione Toscana e probabilmente di altri Enti.
Le osservazioni al Piano, rendono chiare le errate valutazioni che sono alla base della stesura del Piano stesso e i limiti di un’idea di città e di pianificazione, basata su una visione vecchia e ormai superata, che i partiti di maggioranza e l’Amministrazione Comunale hanno voluto portare avanti nell’incoerenza politica e programmatica e che ora è “certificata” da una istituzione, la Regione Toscana, dello stesso colore politico.
La realtà cittadina, al pari del contesto più generale, sta vivendo una pesante crisi economica e sociale. L’urgenza di definire scelte innovative, in grado di creare sviluppo economico ed occupazionale, in termini sostenibili dal punto di vista ambientale e sociale, richiede uno strumento capace di esprimere un progetto di città, che consenta l’affermazione di nuovi scenari per migliorare la qualità della vita, salvaguardare il valore dei nostri beni comuni e guardare al futuro con meno preoccupazione e maggiori opportunità.
Auspichiamo che l’Amministrazione Comunale e i partiti non si chiudano in difesa di scelte sbagliate, limitandosi magari a formulare solo risposte tecnicistiche, ma ridefiniscano le strategie fondamentali del Piano, aprendosi finalmente ad un vero confronto ed ai tanti contributi che possono provenire dal tessuto sociale locale.
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