di Marta Cioncoloni, Tommaso Provvedi e Alice Romanini
“Novità assoluta: videoregistrazione della seduta del Consiglio comunale che ha adottato il Piano strutturale disponibile direttamente dal sito internet del comune della città di Chiusi…”
Così recita la presentazione della nuova iniziativa comunale, quella di rendere consultabili sul web le sedute del Consiglio.
Premesso, onde evitare fraintendimenti, che ne siamo più che felici, vorremmo però comunicare (chiaramente consapevoli che le risposte che verranno date a noi saranno le stesse che sono state date a chi prima di noi ha provato a fare le stesse osservazioni) che, presenti alla prima riunione del Consiglio in cui i rappresentanti della Primavera proposero una soluzione di questo tipo alla manifesta difficoltà di organizzare le riunioni in orari più accessibili ai lavoratori, le resistenze e lo scetticismo da parte della maggioranza non furono poche.
Avremmo accolto con ancora maggiore entusiasmo la decisione se fosse stata presentata come “accettazione di una proposta dell’opposizione”. Non è minor merito o segno di minor intelligenza quello di saper riconoscere le buone intuizioni anche quando siano altri ad averle avute. E’ invece segno di disonestà intellettuale farle proprie. Anche perché se si è convinti di aver già fatto molto e di avere molto altro da fare allora tanto vale riconoscere a ciascuno i propri meriti (che ribadiamo, potevano essere in questo caso dell’opposizione per aver presentato la proposta e per la maggioranza l’averne riconosciuto il valore e aver fatto sì che potesse realizzarsi).
«Date a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio» (Vangelo secondo Marco 12,17. Passo per altro interpretato variamente e considerato un insegnamento sul laicismo). Detto tutto ciò, la forma è sicuramente meno importante della sostanza e non cambia il fatto che sia stata presa una decisione a nostro avviso importante, quello su cui ci sarebbe qualcosa da discutere è l’etica dietro al gesto -“etica” dal greco antico εθος, o ήθος, èthos, “carattere”, “comportamento”, “costume”, “consuetudine“; è un ramo della filosofia che studia i fondamenti oggettivi e razionali che permettono di assegnare ai comportamenti umani uno status deontologico ovvero distinguerli in buoni, giusti, o moralmente leciti, rispetto ai comportamenti ritenuti cattivi o moralmente inappropriati– vista la propaganda in nome di novità, trasparenza, integrità.
Questa ultima precisazione nasce dal fatto che ci sono altri temi sui quali si dovrebbe dibattere (qui c’è ben poco da dibattere, ottima iniziativa). Il problema è che a volte i presupposti che stanno dietro ad un qualunque tipo di confronto sono basilari e non trascurabili per il valore finale che avrà avuto tale dibattere.
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