Cascina pulita: la collaborazione con la comunità locale l’hanno vista solo loro

di Gisella Zazzaretta

E’ del 3 settembre l’articolo del Sole 24 ore in cui si ufficializza, da parte del Presidente del Gruppo piemontese Vergero, l’insediamento, a ottobre, a Chiusi, di un grande impianto”di raccolta e gestione dei rifiuti pericolosi e non pericolosi derivanti dalle attività agricole e di allevamento”.

Cosa siano i rifiuti pericolosi non è dato sapere, in questo articolo.

Il Presidente, Marco Vergero, afferma che “…dopo anni di collaborazione proficua con le istituzioni e la comunità locale, siamo felici di contribuire alla riqualificazione di un’area industriale in declino”.

L’investimento per la realizzazione del nuovo impianto sarà di 4 milioni di euro.

A Chiusi, nessuno ne sapeva niente?

E, quando, la comunità locale avrebbe collaborato al progetto?

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9 risposte a Cascina pulita: la collaborazione con la comunità locale l’hanno vista solo loro

  1. pscattoni scrive:

    X Gisella Zazzaretta.
    Non so da dove vorranno ricominciare i nuovi amministratori. Su molti temi ancora non ce l’hanno detto. Vale la pena, però, ricordare quello che successe nel 2011/12. All’epoca quelli che si occupavano delle “carte ufficiali” erano ancora meno di oggi. Con Luciano Fiorani lo facevamo in ambito chiusiblog. Ci capitò di trovare all’albo pretorio una voce che prendeva atto del progetto Cascina pulita perché all’epoca la competenza era della Provincia (oggi della Regione) e il risultato doveva essere acquisito. In quella comunicazione si faceva riferimento al progetto allegato in copia. Il progetto però non lo trovammo. Sollecitammo senza successo e così dovemmo ricorrere al Difensore civico regionale e alla fine l’allegato emerse.
    Se si dovesse ricominciare da qui, il sommesso consiglio a tutte le forze politiche che aspirano a governare questa città di:
    1) Trovare il progetto (qualcuno dubita che esista);
    (2) Se il progetto non c’è capire se le dimensioni, l’allargamento della tipologia di rifiuti e una nuova localizzazione collocata a chilometri di distanza dell’attuale lo richiedano
    Se il nuovo progetto non ci fosse occorre ribadire che quello che è stato descritto nella stampa un nuovo progetto ed una completa procedura sono obbligatori. Poi non si ricomincia da li (2011) perché la legislazione è cambiata ed è indispensabile la partecipazione.

  2. Gisella Zazzaretta scrive:

    Gli articoli ai quali si fa riferimento nei commenti a questo articolo risalgono al 2012.
    In quel periodo erano sindaco Stefano Scaramelli e vice sindaco Gianluca Sonnini.
    Si riparte da quì?

  3. Paolo Scattoni scrive:

    In 20 ore dalla pubblicazione questo articolo di Gisella (Zazzaretta) ha avuto più di 200 letture. Sarà per questo che un bravo giornalista si sia degnato di commentare su facebook.
    Talvolta una domanda “ingenua” come quella di Gisella mostra che il re è nudo. Non c’è stato alcun dibattito. Un progetto da 4 milioni complessivi non si realizza in pochi giorni. Allora c’è che si pone come alcuni del comitato ARIA si chiedono c’è un’autorizzazione per questi lavori?

  4. Gaetano Gliatta scrive:

    Grande Gisella!

  5. Gaetano Gliatta scrive:

    Sottoscrivo il pensiero di Rossella.

  6. Carlo Giulietti scrive:

    Questa di “Cascina Pulita” è sempre stata un’attività un po’ “misteriosa”, penso, per gran parte dei chiusini.
    Non mi risulta, ma posso benissimo aver perso qualche passaggio, che sia mai stata chiarita neppure la prima concessione di installazione ai Quattro Poderi in quel capannone che si direbbe fatiscente
    Apparentemente, come ho avuto modo di scrivere più volte nei vari post che si sono succeduti su Chiusiblog, leggendo sul suo sito, sembrerebbe svolgere un’attività meritoria: … “Vogliamo, con il nostro lavoro e il nostro impegno, contribuire al raggiungimento dell’impatto zero in agricoltura”… … “mettendo in campo da anni, per salvaguardare la nostra terra e restituire alle generazioni future il mondo migliore che si meritano”…
    Il problema è che manca chiarezza sulle lavorazioni che fanno, sulla tipologia e provenienza dei rifiuti, se e quali vengono trattati in loco, sulla destinazione finale, cosa di non poco conto.
    Se, visto che non producono biscotti, almeno queste cose venissero rese note, con adeguate garanzie di controllo la popolazione potrebbe anche valutare positivamente un nuovo spostamento dell’azienda, che di recente si era insediata nella nuova sede di Dolcianello (vedi https://www.chiusiblog.it/?p=36813) Diversamente, visto anche il periodo elettorale e quindi che anche le varie liste cercheranno di cavalcare il “problema”, mi sa che si possano prevedere tempi duri per la Cascina del nord a Chiusi…

  7. Rossella Rosati scrive:
  8. pscattoni scrive:

    Segnalo un mio articolo di 9 anni fa (nove anni!!!) che consiglio di rileggere: https://www.chiusiblog.it/?p=22048

  9. Rossella Rosati scrive:

    Purtroppo rappresenta l’epilogo di una serie di vicende iniziate dieci anni fa dove piuttosto che sostenere un’economia locale si è preferito abbatterla per far posto ad altro. Il problema potrebbe ampliarsi , basti pensare quali potranno essere i possibili acquirenti dei capannoni e dei terreni confinanti . Nei giorni scorsi ero in Val Padana e gli odori provenienti dai campi rendevano tali luoghi invivibili ( gli stessi odori erano presenti anche questa mattina presto a Chiusi sentiero bonifica ed abitazioni sottostanti). Pertanto che vi sia l’esigenza di determinate tipologie di attività di smaltimento ( salvo osservare il principio della miglior tecnologia possibile) nessuno lo nega , ma, da qui a concentrare determinate attività all’interno del centro abitato per “l’opportunità” di pochi ed il malessere di molti ce ne vuole.

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