Comunicato stampa di Comitato ARIA – Chiusi, Associazione Gruppo Ecologista Il Riccio” – Città della Pieve, Associazione Il Bersaglio – Montepulciano, Comitato Spontaneo “Difesa del Territorio” – Cetona
Per un altro modello di sviluppo
Finalmente ci è stata
consegnata la lettera con cui ACEA Ambiente ha comunicato il ritiro
del progetto del carbonizzatore e così abbiamo potuto leggere anche
ciò che il Sindaco di Chiusi aveva taciuto nel suo annuncio roboante
sul ritiro del progetto. Dalla lettura della missiva se ne ricava che
ACEA non ha alcuna intenzione di rinunciare al carbonizzatore.
Tutt’altro: lo riproporrà sicuramente! Si prende una pausa di
riflessione per “(…) porre in essere ogni opportuna iniziativa
volta ad assicurare (…) un contesto territoriale di sostanziale
condivisione dell’intervento e delle relative finalità sollecitato
anche dall’Amministrazione Comunale di Chiusi.”
Il messaggio
è chiaro e coerente: non si tratta di rinunciare al carbonizzatore,
ma solo di attendere, che “le acque si calmino”, che passino le
elezioni regionali di maggio e le comunali a Chiusi dell’anno
prossimo e nel frattempo promuovere il consenso dei territori.
Ecco
cosa dobbiamo aspettarci: iniziative di “promozione” del progetto
a livello territoriale volte a convincere le popolazioni della sua
bontà. Conosciamo queste tecniche di imbonimento: dirette e
indirette. Convegni e tavole rotonde finanziate da ACEA con “propri”
esperti e scienziati, conditi da articoli di giornale per spiegare a
noi “poveri ignoranti” le incomprese meraviglie della
carbonizzazione.
E ancora iniziative, eventi e “giornate
informative” con il possibile patrocinio dell’Amministrazione
Comunale (magari anche nelle scuole), su temi più generali come
l’ambiente, l’economia circolare, il riciclo e il riuso dei
rifiuti, anche in questo caso con il supporto delle truppe cammellate
della stampa di regime. Tutto finalizzato a promuovere una graduale
“condivisione guidata” di un modello industrializzato, di larga
scala come unica via possibile per la gestione dei rifiuti. Il
modello ACEA.
Ormai conosciamo ACEA Ambiente srl: l’inchiesta
pubblica ha permesso a tutti di misurare l’approccio
propagandistico e allo stesso tempo elusivo con cui ha presentato il
carbonizzatore.
I Comitati e le Associazioni “ARIA”, “Il
Riccio”, “Il Bersaglio” e “Difesa del Territorio”, nel
riaffermare la propria assoluta e totale opposizione al
carbonizzatore denunciano il comportamento ambiguo e doppiogiochista
dell’Amministrazione Comunale di Chiusi che mai ha assunto
decisioni contrarie al progetto rifugiandosi dietro dichiarazioni
generiche, talvolta contraddittorie e prive di effetti concreti.
L’inchiesta pubblica ha permesso di capire a tutti che fin
dall’inizio il potere politico regionale e locale è sempre stato
favorevole alla costruzione del carbonizzatore e la vendita del
terreno ad ACEA è stata una decisione conseguente, consapevole,
libera e convinta che l’Amministrazione Comunale ha imposto ai
cittadini di Chiusi e di tutti i Comuni del comprensorio.
Non ci
potranno essere mediazioni di sorta o vie di mezzo: l’unica opzione
possibile è l’abbandono definitivo del progetto del carbonizzatore
e di qualsiasi altro impianto di trattamento di rifiuti. In questo
ambito il primo passo ineludibile è affrontare l’inquinamento da
metalli pesanti e nichel dell’area e la sua conseguente bonifica. E
ancora: la verifica e la compatibilità sia igienico-sanitaria che
ambientale dell’impianto per rifiuti speciali di Bioecologia.
I
cittadini di Chiusi hanno già dato e insieme a quelli degli altri
Comuni di questo territorio rivendicano il loro diritto di decidere
del proprio futuro e di quello delle prossime generazioni secondo
linee di sviluppo che mettano al primo posto la qualità della vita,
dell’ambiente e delle condizioni socio-economiche. Salvaguardia e
miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie delle popolazioni,
valorizzazione e promozione delle peculiarità
storico-agro-ambientali di questi territori sono le linee direttrici
su cui muoversi.
In altri termini, un modello antitetico a
quello che sottende la realizzazione del grande polo industriale
interregionale dei rifiuti promosso da Regione e Amministrazione
Comunale di Chiusi e che ACEA vorrebbe realizzare.
Il potere
politico e amministrativo locale e regionale, attuale e futuro, di
qualsiasi colore o bandiera, di qualsiasi provenienza e destinazione,
dovrà dare qui e ora risposte chiare, inequivocabili e vincolanti,
delle quali tenere conto alle prossime elezioni.
Queste sono le
condizioni per qualunque confronto sul riutilizzo e il recupero di
un’area sui destini destinata a condizionare un vasto territorio
ben oltre i confini del comune di Chiusi. Condizioni di confronto che
non potranno non coinvolgere ogni futura decisione sul nostro
territorio e conseguentemente sul futuro dei nostri figli.
Comitato ARIA –
Chiusi
Associazione Gruppo Ecologista Il Riccio” – Città
della Pieve
Associazione Il Bersaglio – Montepulciano
Comitato
Spontaneo “Difesa del Territorio” – Cetona
Concordo con Luca (Scaramelli). È stato un comportamento strumentale. Ancora non hanno capito che siamo gente avvertita tentando di prenderci per il naso. La documentazione da raccogliere aumenta e cercheremo di farlo. Ad esempio è ancora da capire come si sia potuto sottoscrivere il 16 settembre un “Accordo per l’innovazione” fra Regione Ministero e ACEA dando per scontato che quasi 10 milioni per la ricerca potessero essere impiegati potessero essere “applicati” al carbonizzatore quando era in procedura VIA e in attesa dell’Inchiesta Pubblica.Questo è un passaggio che DEVE essere spiegato.
Credo che la questione legata alla famosa lettera di Acea, indirizzata alla regione e ad altri 14 enti, rappresenti uno dei momenti più bui di tutta la vicenda.
Primo per i contenuti della lettera stessa, si capisce chiaramente quello che in molti ipotizzavamo, non si tratta assolutamente di una rinuncia definitiva ma di una sospensione in attesa che le acque si calmino e che le scadenze elettorali passino.
Peggio di tutto però, a mio avviso, è il silenzio assordante che intorno a questa lettera si è fatto e si fa da parte di chi dovrebbe fare informazione, si perché il contenuto è talmente chiaro e quindi è ormai scontato che ci riproveranno. Nessun organo di informazione, che aveva dato ampio spazio ai roboanti annunci dell’amministrazione comunale sulla “rinuncia” di Acea, oggi dedica gli stessi spazi per dire che quegli annunci erano fuori luogo. Si spiegano finalmente anche le difficoltà avute ad avere la disponibilità della lettera, su questo a breve racconterò la mia personale odissea per avere la lettera. A tutto questo dovranno pensare i cittadini quando tra non molto in campagna elettorale verrà raccontata la favoletta della trasparenza.