Come “calmierare” un mercato delle abitazioni già “calmo”? Il Piano non lo dice.

di Paolo Scattoni

Finalmente, dopo tredici anni, abbiamo la bozza di Piano strutturale, che verrà discussa il 21 novembre in un’iniziativa pubblica e verrà, qualche giorno dopo, portata in Consiglio per l’adozione.

Abbiamo perciò pochissimo tempo per valutare il lavoro di tredici anni. Immagino che in questi giorni saremo in tanti a studiare le carte. Sarebbe bene un coordinamento fra quelli che lo fanno. Io ad esempio non riesco a trovare la ricerca citata a pagina 24-25 della relazione generale. Sarei grato a chi mi segnalasse il link all’elaborato.

Mi piacerebbe sapere i criteri di scelta e la numerosità del campione. Perché, pur nella sua descrizione sintetica riportata in relazione, i risultati dell’indagine appaiono interessanti.

La tabella che riportiamo è infatti significativa:

Ancor più significativo il commento, in relazione, a questi dati (enfasi dell’autore):

“Nell’ambito di tale ricerca sul campo si è chiesto di esprimere una valutazione su alcuni aspetti della vita locale rispetto a una scala di preferenza (giudizio da: Pessimo a Ottimo). Alla domanda ‘Come valuta la situazione di Chiusi rispetto alla casa?’ (vedi fig. 5.2) la maggioranza si è dichiarata tutto sommato soddisfatta, con un dato molto positivo riguardo il costo degli affitti e delle abitazioni ed uno ugualmente positivo ma meno netto per quanto riguarda la disponibilità di alloggi, sia in affitto che popolari. Nel complesso dunque non sembrano presenti grosse tensioni nel mercato delle abitazioni, anche se traspare una certa domanda implicita di alloggi a basso prezzo di appartamenti in affitto.” (p.25).

Ma allora perché il nostro Sindaco si preoccupa tanto di calmierare il mercato se il problema pare non esserci? A parte il fatto che suoli per edilizia sociale possono essere recuperati attraverso meccanismi di perequazione che la legge regionale incoraggia. La si può riassumere così:

“Hai terreni per costruire per 5.000 metri cubi di residenze e vuoi realizzarli? Bene, devi cedere una parte di quei terreni (per esempio per la realizzazione di 500mc o anche più) a me Comune per l’edilizia sociale”. Ovviamente il meccanismo è più complesso, ma serve per esemplificare.

Allora, se tutta questa tensione di mercato non c’è, perché si dovrebbero sacrificare aree attualmente pubbliche come quella dell’attuale campo sportivo? Insomma l’azione è in chiara contraddizione con quanto dichiarato in relazione. Forse perché bisogna comunque fare cassa?

C’è poi il problema delle quantità. Ci dice sempre la relazione p.16) che nel decennio 1998-2008 i volumi autorizzati per residenze sono stati meno di 5.000 all’anno. E allora perché nel prossimo decennio debbono essere più di 5 volte tanto? Invece di 47.000 ben 271.000 e di questi ben 105.000 di nuova urbanizzazione?

Ma a chi giovano queste incredibili forzature?

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4 risposte a Come “calmierare” un mercato delle abitazioni già “calmo”? Il Piano non lo dice.

  1. pscattoni scrive:

    Le considerazioni di Maurizio (Patrizi) meritano qualche approfondimento. Il mutuo per la realizzazione di UNA PARTE del nuovo stadio pesa per circa 200.000 euro all’anno per vent’anni . I 6.000 metri cubi previsti nell’area del campo sprtivo possono al massimo “fruttare” 300.000 euro al possessore dei terreni, cioè al Comune. Permetterebbero di pagare un anno e mezzo di rata. Se fosse così saremmo davvero alla frutta. Ma poi se debbono “calmierare” si deve supporre che quei 300.000 euro dovranno essere molti meno. Non dico che sia del marcio in Danimarca, ma molto di opaco certamente si.

  2. Caro Paolo le considerazioni che svolgi sono talmente evidenti da non poter essere commentate. Un paio di osservazioni posso azzardarle: – la vendita dell’area occupata dal campo sportivo serve per finanziare i costi dello stadio in costruzione e non per calmierare i prezzi di vendita delle aree edificabili, – la bozza di Piano Strutturale che verrà adottata non deriverà dalla volontà dell’attuale Giunta se non per alcuni marginali particolari ma rifletterà la volontà della giunta precedente della quale, l’attuale é la naturale prosecuzione. La ragione per cui ad inizio di campagna elettorale, un partito poi scomparso predicava la “discontinuità”, é anche questa: oltre a tutto non bastavano 1.200.000 mc. da edificare quale residuo del vecchio P.R.G. !

  3. pscattoni scrive:

    Rigrazio Daria (Lottarini). Sì la tabella è tratta da un’analisi condotta intrervistando un panel di esperti intervistati per la redazione della relazione Giuliano Bianchi mia del territorio. I risultati della ricerca vengono presentati nel capitolo 7 (pp. 47-56)
    Anche analizzando le altri voci trattate i dubbi sulle previsioni edificatorie risultano ancor più misteriose.

  4. Daria Lottarini scrive:

    Ciao Paolo, i dati che trovi a pag 24 e 25 della relazione generale non sono quelli del quadro conoscitivo dello studio del prof. Bianchi, estrapolati ad uso e consumo del momento?

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