Yes man e uomini liberi

di Luciano Fiorani

Nella Primavera si discute (anche aspramente) e nessuno pare aver peli sulla lingua. Se c’è qualcosa che non va lo si dice, anche pubblicamente, come sta avvenendo sul blog e primapagina. Tra persone che sono abituate da sempre a dire chiaramente come la pensano tutto questo è normale. Non ci sono yes man in quei paraggi. E chi trova scandaloso tutto ciò forse ha scambiato un’aggregazione di persone libere per l’arma, dove si usa “ubbidir tacendo”.

Di cosa si discute è chiaro a tutti. Del tipo di opposizione che va fatta ad un’amministrazione del nulla.

C’è chi vorrebbe un’opposizione intransigente, che metta in opera anche gesti eclatanti. E chi invece pensa che debba comunque prevalere il senso di responsabilità (attenendosi al programma elettorale), adoperarsi nel fare proposte e contribuire a migliorare il più possibile i provvedimenti presentati dalla maggioranza.

Questa discussione avrà il suo esito conclusivo nell’assemblea pubblica che si terrà i primi di ottobre. Tutti quelli che, a vario titolo, si rifanno alla Primavera discuteranno, probabilmente si conteranno e decideranno la strategia da seguire.

Per chi fa difficoltà ad arrivarci da solo è bene spiegare che la situazione attuale è figlia di uno sbilanciamento naturale che vede oggi nei tre consiglieri eletti i soli rappresentanti della Primavera, non essendo stato ancora (complice l’estate) costituito il gruppo dirigente.

In questa situazione è chiaro che sui tre (Cioncoloni, Bologni e Barni) si riversino tutte le attese, le speranze e anche gli strali (quando votano in modo difforme da come uno si aspetta).

L’impegno serio e scrupoloso dimostrato dai tre in Consiglio comunale in questi mesi è fuori discussione. C’è chi (e io sono tra questi) al loro posto talvolta avrebbe votato in maniera diversa, ma ciò non modifica un giudizio decisamente positivo. Insomma, si discute alla luce del sole e le diverse opinioni non hanno difficoltà a manifestarsi perchè nessuno ha nulla da nascondere.

Altrove invece pare che si proceda a suon di risciacquate.

Gira infatti da giorni la voce di una sonora reprimenda di chi comanda realmente al facente funzioni. Argomento? Pare il Piano strutturale. Il paese è piccolo e, si sa, la gente mormora. Forse è tutto inventato (chissa?). Ma il solo fatto che l’episodio sia plausibile la dice lunga su quanti modi esistano di far politica.

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