Primapagina: Non solo Ruzzi

di Luciano Fiorani

Torna in edicola mantenendo l’accattivante formato estivo primapagina, il quindicinale diretto da Marco Lorenzoni. Inquesto numero ampio spazio viene dedicato a Chiusi; alla festa dei Ruzzi ma non solo.

Anche la sonnacchiosa politica e le ultime uscite del sindaco finiscono sotto la lente del periodico.

Se per la festa dello scalo si sottolinea il successo di pubblico e gli si è dedicato il paginone centrale ricco di belle foto a Scaramelli e alla sua giunta che hanno “sbottegato” è riservato un corsivo lungo e corrosivo.

Si segnalano anche i malumori che cominciano a serpeggiare all’interno del Pd. Sembra infatti che più di un iscritto, stanco dell’immobilismo del partito, non vedrebbe male un avvicinamento alla Primavera.

E alla Primavera è dedicato un pezzo in vista dell’assise organizzativa del movimento.

Il succo del giornale è nell’occhiello di apertura: “Una bella estate, piena di concerti ed eventi di qualità. Ma adesso i nodi vengono al pettine e l’autunno si annuncia caldo”.

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2 risposte a Primapagina: Non solo Ruzzi

  1. pmicciche scrive:

    Il cittadino non ha strumenti per agire e allora si comporta come quando – di fronte ad un’ingiustizia palese – ha come unica possibilità quella di fare causa. Allora si dice: “ma chi me lo fa fare? Spendo soldi nell’avvocato e chissà quando e se mai avrò riconosciuto il mio diritto” E lascia perdere. Oggi dovremmo agire su decine di fronti – sia privati che collettivi – e quindi ci sentiamo ancora più impotenti, come se dovessimo fermare il mare aprendo le braccia. Che fine avranno fatto i Referendum per cui si è votato con tanta partecipazione emotiva? Si ha paura che partecipare, alla fine, non serva a niente. Se non troviamo prima strumenti efficaci per canalizzare queste azioni, il Potere – sì, sempre lui – avrà sempre più vita facile.

  2. marco lorenzoni scrive:

    grazie. un po’ di pubblicità non guasta, anzi fa pure comodo…
    A proposito dei contenuti del giornale, un lettore oggi mi chiedeva se davvero il depuratore delle Biffe tratterà quella quantità di percolato di discarica che è citata in un articolo e soprattutto se non fosse una battura – e dunque una esagerazione – l’equazione “se fosse acqua, 18 mila tonnellate, sarebbero 18 mila metri cubi, praticamente una fila si scatoloni di un metro per un metro da piazza della Stazione a Castiglione del Lago”. Gli ho risposto che è tutto vero e che i numeri li ha forniti proprio Bioecologia (leggasi Primapagina dell’8 agosto). Purtroppo però – gli ho spiegato – il percolato di discarica non è acqua, ma liquido altamente inquinato e inquinante, molto spesso pericoloso… E questo lo dice la definizione scientifica e la normativa in materia…
    Il lettore ha strabuzzato gli occhi e ha mormorato: “e stanno tutti zitti? Come mai non ce le vengono a dire queste cose?” Bella domanda. Che poi è la stessa che si pone l’articolo in questione.

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