Un confronto importante sui trasporti locali e alta velocità

di Carlo Giulietti

Un incontro molto importante e partecipato quello di ieri, sala completamente piena e le ragioni del potenziamento delle stazioni esistenti di Chiusi e Arezzo, della necessità di migliorare i trasporti locali, i servizi pendolari, le infrastrutture di interconnessione delle aree interne di Val di Chiana e Umbria sono state ampiamente dimostrate.

I numerosi interventi (forse un po’ troppi in scaletta e qualcuno troppo lungo, ma tutti interessantissimi), di significativi rappresentanti politici e tecnici, si sono susseguiti in una ottica di coesione di intenti e territoriale.

Unica voce contraria quella della consigliera regionale Anna Paris, intervenuta a sostegno della localizzazione di una nuova infrastruttura a Creti, coerente con la sua visione della questione, alla quale il pubblico ha risposto rumoreggiando, forse fin troppo e facendo mancare l’applauso finale.

Tutti gli interventi sarebbero da proporre a simbolo della serata, compreso quello di un pendolare ultraventennale, ma a mio parere, quello che più ha reso importante il nostro lavoro di preparazione e senza prescindere dal quale occorre proseguire, si ritrova nelle parole del sindaco che è intervenuto come portavoce dell’unione dei comuni del Trasimeno.

Il sindaco Cherubini ha richiamato e sollecitato l’importanza della coesione dei comuni dell’area vasta, che è rappresentata anche nel Patto 2000- VATO del quale è vicepresidente (presente in sala anche il presidente del Patto) che va dall’Orvietano alla Val di Chiana, alla Val Nestore, al Trasimeno, all’Amiata-Val d’Orcia, per quaranta territori (comuni, associazioni di categoria, banche ecc.).

In sostanza, il sindaco di Panicale ha sottolineato la necessità di operare per far sì che risorse destinate alle aree interne vengano fatte indirizzare per infrastrutturare i territori che ne sono destinatari, muovendosi in accordo tra territori con uno scopo di utilità comune. A questo fine ha proposto di realizzare un “piano di comunità condiviso, strategico, che è già in parte esistente nei documenti del patto 2000-VATO e in parte si ritrova nelle indicazioni del documento strategico dell’unione dei comuni della Val di Chiana”

In particolare, come esempio, ha ricordato che le opere più necessarie per far uscire dall’isolamento ed evitare lo spopolamento delle zone interne del comprensorio in cui ha sede anche il suo comune, e utili anche per la Val Di Chiana e altre aree, per la direttrice su Chiusi, sede più logica del trasporto ferroviario anche ad Alta Velocità sono soprattutto:

l’ammodernamento della strada 309 Moianese e la bretella di Solomeo verso la E 345, che così collegherebbe Chiusi ferroviaria e quindi i territori del circondario e l’autostrada, con l’aeroporto internazionale e viceversa. – (opere peraltro già citate anche in altri interventi, sindaco di Città della Pieve compreso)

Per questo ci sono già progetti esistenti in possesso dell’ANAS

Aggiungo, che i collegamenti citati sarebbero estremamente utili anche per il rilancio ed il completamento del vecchio progetto di centro merci intermodale chiusino, iniziato e mai completato, ma questo è un altro capitolo su cui speriamo di ritornare.

Tutta la serata è visibile sul canale YouTube del comune di Chiusi, la pagina Facebook Città della Pieve Viva e sulla pagina dell’associazione.

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2 risposte a Un confronto importante sui trasporti locali e alta velocità

  1. carlo sacco scrive:

    X Paolo.Sono d’accordo anch’io sul giudizio dell’intervento della Paris ma sul fatto che sia ”senza speranza” ci andrei piuttosto cauto.E questo lo dico per una ragione che si basa sull’osservazione del pregresso e senza andare ad elencare i fatti singoli ritengo che essendo oggi le cosiddette”grandi opere”il menù da dove venga la scelta del pasto più appetitoso per la politica,quest’ultima investita dal basso col voto ai partiti si riservi una grande fetta decisionale non tenendo conto delle necessità vere ma solo di quelle che interessano ad oleare il meccanismo fornitore dell’ossigeno che serve all’immersione nel mare generale della precarietà dalla quale siamo contornati. Tutto questo si chiama con una parola aggettivata: tentativo di sopravvivenza degli apparati e chi pensa che se ne possa fare a meno oggi si illude e si illude perchè diversamente si sarebbe assistito a scelte che avrebbero perorato fin dall’inizio le istanze dei cittadini anche quando queste non ci siano state in maniera evidente-ma l’interesse loro c’era e non era davvero difficile scorgerlo- ed anche quello dei Comitati nati appositamente subito che è stato odorato da quale parte avrebbe tirato il vento.E difatti non si sono smentiti nè i dirigenti regionali nè certi sindaci che oggi vediamo col sorrisetto sulle labbra dire alla guardia forestale che ha sorpreso il cacciatore di frodo col cervo sulle spalle:”scusi ma di quale cervo parla ?”

  2. pscattoni scrive:

    Non sono riuscito a seguire tutto il dibattito via youtube. l’audio era carente. Ho però capito l’essenziale dell’intervento della consigliera regionale PD Anna Paris. A questo punto mi è chiaro il tentativo di arrampicarsi sugli specchi. Vorrebbe dimostrare che la stazione in linea a Creti darebbe un contributo alla coesione territoriale. Il motivo? Controllare i fondi su questo capitolo. Il silenzio e il mormorio di disapprovazione su alcuni passaggi dell’intervento della Paris stanno a dimostrare che il suo è un tentativo senza speranza.

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