di Rossella Rosati
Vi sono alcuni elementi da sottolineare meritevoli di approfondimento. Ne evidenzio solamente due, dei più numerosi presenti.
- Riesco è una società non equiparabile ad Intesa s.p.a . Intesa s.p.a è un’intercomunale Telecomunicazioni Servizi Energia ed Acqua. Riesco da leggersi come Ri-Esco è una Esco cioè Energy Service Company, società di facilitazione dei rapporti tra piccole imprese e quella finanza costituita dai “certificati bianchi” . Tutto è ben spiegato nella loro pagina web https://www.ri-esco.it/guida-certificati-bianchi/, tra l’altro trattandosi di una società che si è sempre esposta contro le truffe in materia. Considerato che sul nostro territorio ha operato la società Energitek s.p.a, associata di Federesco , ed operativa dal 2009, con 56.000.000,00 di euro di capitale conferito in beni, e fallita nel 2014 forse è giusto porre attenzione a cosa si vuole far riferimento, come sarebbe corretto, cosa che non so , esser certi che quando si parla d’Intesa ci si voglia riferire ad Intesa s.p.a quale intercomunale piuttosto che a BAnca Intesa.
- altra cosa interessante è la storia della SP146 , oggi SS146 strada di congiunzione tra la Regione Umbria e la Regione Toscana che, dal lato Umbro trae origine della SS71, https://it.wikipedia.org/wiki/Strada_statale_146_di_Chianciano. Non molto tempo fa, al Po’ Bandino, hanno posto il cartello indicante il punto d’innesto della SS71 nella SS146 (ex SP 146) . Le pensiline ex area Binaglia, possono identificarsi proprio come “una storia di confine” posto che la strada SP 146 era proprio quella che attraversava il famoso passaggio a livello. Le strade provinciali/statali assumono diversa denominazione al momento in cui entrano nel centro abitato. Dal 2001 al 2018 la gestione del tratto Toscano è passata alla Regione che l’ha resa al demanio della Provincia di Siena. E’ una storia di confine perché l’immobile ex concessionaria Ford del Po’ Bandino , sempre stato in SS71 (ed il cartello adesso lo chiarisce definitivamente) veniva considerato nella SP 146 secondo le necessità (altrui) mentre il Comune di Città della Pieve desiderava avere delle pensiline fotovoltaiche uguali a quelle dell’area ex Binaglia di Chiusi attestando il loro valore ad € 3.300.000,00 (vedasi il piano europeo The Covenant of MAjors sottoscritto tanto dal Comune di Città della Pieve che dal Comune di Chiusi) . Quando Romano Romanini dice che la cosa è partita da lontano …..io aggiungerei che ” è l’ora di farla finita!”
Che sia l’ora di farla finita lo penso anch’io. Francesca Capuccini ha affermato che non c’è un contratto SDM Comune perl’area ex Binaglia. È possibile avere una conferma o una smentita?