Possiamo spiega i motivi del suo nuovo gruppo consiliare. Considerazioni a margine.

di Paolo Scattoni

Venerdì sera ho partecipato all‘iniziativa di Possiamo Sinistra per Chiusi, organizzata per spiegare i motivi della formazione di un gruppo idipendente in consiglio comunale. Ne ho ricavato due elementi sicuramente positivi. Il primo riguarda la partecipazione di giovani che è purtroppo del tutto assente nella politica a Chiusi. Da quei Quei giovani possono costituire un ponte per la comprensione del distacco della politica.

Il secondo motivo riguarda il riconoscimento da parte dei due consiglieri della necessità di trasparenza nel governo locale, senza però dare elementi per capire se per il resto della consigliatura se so questo aspetto le cose miglioreranno. Tutti sembrano condividere che il processo decisionale trasparente sia condizione necessaria per una partecipazione dei cittadini ai processi decisionale, il “conoscere per deliberare” come ci ha ricordato a suo tempo Luigi Einaudi.

Io credo che ci debba essere un minimo di metodo per la trasparenza, avendo ben presente che troppo spesso è volontà di chi governa di mantenere il processo in una zona d’ombra perché si eviti di disturbare il manovratore.

Mi è tornata in mente una mia proposta di cinque anni fa. L’idea era quella di creare una sorta di spazio indipendente in cui raccogliere non solo un elenco di problemi peri quali comunque si prospettano soluzioni diverse. Creai allora una sito chiamato chiusiaperta (www.chiusiaperta.it) in cui poter far confluire e rendere pubblica tutta la conoscenza disponibile. Creai allora un sito che doveva essere una sorta di enciclopedia dei problemi di Chiusi con software semplice e gratuito, quello su cui si basa Wikipedia.

Poi con un esercizio quasi solitario elencai i problemi di cui ero a conoscenza. Seguendo uno schema predeterminato ed omogeneo riuscii a mettere a punto la trattazione di una sessantina di problemi strutturati in diverse parti. La struttura permette di definire il problema “area di decisione: titolo, descrizione del problema, opzioni, collegamento con altre aree di decisione, possibili approfondimenti.

Il sistema doveva essere dinamico e cioè modificabile quando necessario. La funzione “discussione” avrebbe permesso di contribuire allo sviluppo di quella specifica area di decisione e con la funzione “cronologia” documentato i cambiamenti nel tempo dell’area di decisione.

Analizzare quelle aree di decisione si rimane sorpresi per la mancanza di partecipazione pubblica.

Mi sono riguardato l’area di decisione “Stazione in linea”. Il tema era già ben presente già cinque anni fa. Mi chiedo perché non si è sviluppato sin da allora un dibattito. Ci sono aree di decisione che non si sono proprio mosse. Per quale motivo non si è adeguatamente dibattuto sul centro intermodale costato quasi due milioni di euro e rimasto tema dormiente. Se oggi dovessi aggiungere un’area di decisione inserirei quella dell’impianto fotovoltaico della ditta di Angri (Salerno) SDM che oggi è in credito con il Comune per complessivi 520.000 euro. Cinque anni fa il progetto era già in corso, ma non c’era una conoscenza diffusa sullo specifico tema. Se già da allora ci fosse stato un dibattito, oggi forse la situazione sarebbe stata diversa.

Mi permetto oggi di rinnovare la proposta.

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