di Paolo Scattoni
Aleggia una critica nei miei confronti e di alcuni che hanno scritto e commentato sulla vicenda della Villetta. Siamo criticati per aver ridotto quel tema ad esclusivo del dibattito politico. Non pretendo certo che chi lo dice abbia letto chiusiblog dalle dimissioni di Bettollini dal partito (agosto dell’anno passato) ad oggi, ma è una critica che non accetto.
Riporto qui (per i pochi interessati) il contenuto del mio intervento nella riunione del circolo del PD di ieri sera. Poi chi si lamenta che io sia monotematico spero che finalmente ne prenda atto. Poi sul merito delle molte questioni ognuno la potrà pensare come vuole.
Contributo di Paolo Scattoni alla riunione del Circolo PD di Chiusi Scalo del 9 novembre 2021
Io do un giudizio diverso sulla campagna elettorale, sui risultati e sulle strategie presentate per i due voti, suppletive e comunale.
Ho molto apprezzato la posizione del candidato Enrico Letta. Non ha avuto timore ad affrontare temi importanti sui quali ci poteva essere il rischio di mettere in forse il risultato come ius soli, legge Zan, tassazione della successione per grandi patrimoni e soprattutto la posizione su MPS. La sua proposta di fare di Siena una sorta di centro di eccellenza nazionale per la ricerca sulle scienze della vita l’ha onorato sin dal primo giorno del suo rientro in Parlamento con la presentazione di un disegno di legge.
La sua posizione sui collegamenti ferroviari sembra dare un’alternativa alla proposta della nuova pista dell’aeroporto di Firenze, che inspiegabilmente è stata riconfermata in un ordine del giorno del consiglio regionale.
Diverso il mio giudizio sulla mancanza di un programma di coalizione chiaro.
Personalmente avevo fatto presente sin dalle dimissioni di Bettollini dal PD che era necessario un confronto largo e soprattutto la valutazione di questioni controverse che comunque ci saremmo trovati di fronte ad elezioni avvenute.
Si è preferito fare diversamente rinviando continuamente il dibattito. La coalizione ora si trova senza un programma concordato e offre l’immagine di un coacervo di forze in cerca di posti piuttosto che di contenuti e decisioni da prendere. Il Sindaco ha dichiarato che ci sarà un assessore “di alto profilo”. Non si capisce per fare cosa. L’aver rinviato la nomina rafforza ancora di più la sensazione che per la coalizione contano i posti e assai meno le cose da fare.
Non aver voluto studiare per tempo la questione dei locali della Villetta oggi pone il Comune in una posizione ambigua e di debolezza.
Anche la mancata presa di posizione sulle richieste degli ambientalisti e del comitato ARIA è stato un errore. La proposta fatta di un tavolo a tre Comune, Regione e ACEA è a mio avviso improprio e molto rischioso. Sarebbe come mettere a discutere due elefanti (Regione e ACEA) e una formica (Comune). Fra l’altro i due elefanti hanno già siglato un “accordo per l’innovazione” che già prevede Chiusi come uno dei punti per il trattamento dei rifiuti. D’altra parte la incapacità di controllo di legalità da parte della Regione Toscana sono testimoniate dai recenti sviluppi del trattamento rifiuti del comprensorio del cuoio.
Si dovrebbe invece partire da un punto su cui non si deve fare confusione. Se la richiesta di ACEA è per un impianto di trattamento rifiuti allora la decisione è in capo alla Regione e il comune potrà intervenire soltanto i un eventuale accordo di programma dove però le decisioni sono prese a maggioranza. In quel caso sarà da studiare la proposta e in caso di dissenso si dovrà pensare ad una iniziativa politica di mobilitazione.
Se invece la richiesta di ACEA non riguarderà il trattamento di rifiuti si dovrà attenere alle previsione degli strumenti urbanistici comunali.
Su un programma condiviso invece si dovrebbe ripartire da un giudizio sulle questioni lasciate aperte che sono molte e molto gravi.
Basterebbe metterle in fila e approfondirle: ACEA depuratore, ACEA utilizzo area, Fondazione Orizzonti, demanio comunale (compreso Villetta e palazzo delle logge), fotovoltaico rapporti con gli istituti scolastici, traffico pesante a Chiusi Scalo e polo logistico, posizione sui collegamenti con Siena e Perugia, rapporti con FS (fermate per Roma, Firenze), censimento e recupero del patrimonio edilizio non utilizzato (p.e. vecchi macelli).
È un elenco del tutto personale. Una cosa comunque per me è certa: un programma strategico non deve partire da principi generali, ma dal trattazione dei problemi le cui soluzioni sono il più delle volte fra loro interconnesse. Il tutto dovrebbe passare dalla valorizzazione delle conoscenze e competenze diffuse nel territorio.