Locali Villetta, procedura legittima?

di Paolo Scattoni

L’altro giorno una docente della scuola di Chiusi si diceva preoccupata per la possibile perdita di serenità dell’ambiente a causa delle polemiche sulla vicenda Villetta. Non avrei questa preoccupazione. Nella scuola l’ambiente è sereno, c’è un corpo docente di qualità con ottimi risultati. La polemica non tocca i ragazzi, anche se non è escluso del tutto che i loro rappresentanti vogliano approfondire.

A che titolo ho chiesto lumi al Preside sulla vicenda? Semplice, perché mi sono interessato per anni della scuola.

Uno dei miei figli ha scelto la scuola anche quando andare al professionale era visto come una diminutio rispetto ai licei. Ero rappresentante di classe dei genitori.

Nel 2014/2015 ho monitorato un importante progetto di scienza di cittadinanza che la scuola aveva promosso con un finanziamento dell’Autorità Regionale per la Partecipazione di cui ero membro. Guardare da vicino lo sviluppo del progetto è stata un’esperienza indimenticabile. Ho visto all’opera livelli alti di intelligenza pratica.

Negli ultimi due anni ho prima consigliato e poi seguito un rifugiato politico biafrano che si è diplomato con 90 agli esami di maturità professionale. Da quest’anno ho un nipote che si è iscritto al nuovo corso di Informatica e Telecomunicazioni. Perché il Preside ha pensato che la mia richiesta di informazione fosse giustificata? Forse per questo mio impegno negli anni per la scuola? Si può chiedere a lui.

Oggi il problema è in un certo senso molto semplice. È legittima la procedura intentata dal Comune che contraddice un suo accordo di programma con la Provincia valido fino al 2060? Bisognerà capirlo. Chi sarà chiamato a decidere? Ci sarà pure un giudice a Berlino.

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3 risposte a Locali Villetta, procedura legittima?

  1. pscattoni scrive:

    Caro Giorgio (Cioncoloni) ti ringrazio. Condivido la tua analisi. Forse ho un’idea un po’ diversa sulla terapia. Cominciamo dal fondo. L’obiettivo a breve quello di mandare a casa i responsabili di questo disastro.
    Da semplice elettore mi muovo così, l’ho già detto pubblicamente: non voterò sicuramente quella lista che dovesse imbarcare Italia Viva dove vi si annidano i responsabili dei disastri degli ultimi dieci anni. Ora ho un altro filtro, quello della salvaguardia della scuola pubblica. Non posso votare chi dovesse difendere la cessione di un pezzo della nostra scuola.
    Di filtri da qui al voto ne verranno sicuramente fuori altri. Se non ci sarà una lista che li soddisfa, il giorno delle elezioni me ne starò a casa. Se invece se a superare le condizioni ce ne saranno più d’una e fra queste quella del mio partito la sceglierò.
    Ho invece un’idea sulla possibile terapia  per la deprimente situazione politica di Chiusi. A prescindere su come andranno le elezioni la cura sarà quella di far nascere molte iniziative come quella di Confronto pubblico. Da dieci anni amministro chiusiblog.it I costi vivi sono poche decine di euro all’anno che ancora mi posso permettere. Non c’è pubblicità e quindi non danneggio nessuno. Se oggi si parla pubblicamente di certi argomenti un piccolo contributo il blog l’ha dato. Se di piccoli contributi ce ne saranno tanti anche chi governa non potrà ignorarli.

  2. carlo sacco scrive:

    Condivido pienamente la risposta di Cioncoloni.Il problema che tutti dovrebbero capire è quello di dover essere esenti da visioni di benefici che si possano acquisire sia nel presente sia nel futuro, ed allora la cosa potrebbe piano piano affermarsi.Tanto per esser chiari a tale visione vediamo chi è che si oppone e vedremo che si oppongono tutti coloro che hanno qualcosa da perdere,dalle prebende al reputato ben figurare nei confronti dei propri simili e degli stessi gangli della politica: non c’è da scriverci un libro su tale questione.Perchè è incontestabile che la storia recente degli ultimi venti anni porta a scendere in basso e per risalire ci vorrà una scala che possa funzionare e funzionerà solo se la gente si impegna a cambiare modo di agire nei confronti della partecipazione soprattutto perchè tante cose sono passate sotto la noncuranza a causa della partecipazione che è mancata e la politica così deve rendere conto solo a se stessa.Questo è il danno che la gente occorre che capisca.Difatti non è la differenza di idee e dell’applicazione di quest’ultime alla realtà che vorrebbero farci passare in testa, ma l’interesse al confronto che non ci debba essere perchè se ci fosse
    metterebbe in risalto le dicisioni che provano a passare e che anche passano sulla testa della gente,la quale non ha sentore alcuno di ciò che possa produrre tale stato di cose. Ed è per questo che occorre trovare il verso per cambiare.Ne và di tutta Chiusi.

  3. Giorgio Cioncoloni scrive:

    Caro Paolo (Scattoni) penso che tu non abbia niente da rimproverarti né che nessuno possa rimproverarti di qualcosa.
    Purtroppo in questo paese non ci si deve meravigliare più di niente perché siamo giunti al punto che nessuno conosce più l’etica del ruolo che svolge e nessuno più si accorge e si indigna per questo.
    Gli amministratori pubblici fanno prevalere gli interessi privati, in nome di chissà quali benefici magici che ne verranno alla cittadinanza, non accorgendosi che il danno pubblico è immediato mentre i benefici non si sa se e quando arriveranno e in ogni caso potrebbero arrivare anche senza danneggiare il pubblico, basterebbe agire con buon senso e non per ripicche personali o in base al proprio delirio di onnipotenza.
    Gli organismi scolastici, che dovrebbero fare gli interessi della scuola, per i quali sono stati eletti, si piegano a interessi che alla scuola stessa creano un danno, in nome di mediazioni politiche che a loro non competono.
    Gran parte dell’informazione, che dovrebbe essere il “cane da guardia” del potere, si è trasformata nel “gregge” che ogni sera il pastore riporta all’ovile.
    L’unica speranza, molto flebile, purtroppo, è che si crei una nuova stagione politica che raccolga tutti coloro che sono stanchi di queste continue vessazioni e dica basta a questi pseudo-politici che ci hanno governato impunemente, trovando la forza di mandarli tutti a casa.

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