Fotovoltaico e quei 400.000 euro

di Paolo Scattoni

Qualche giorno fa il gruppo consiliare Possiamo ha depositato un’interrogazione su una querela annunciata in relazione alla mancata riscossione dei canoni derivanti da contratti con ditte che usufruiscono del diritto di superficie per impianti fotovoltaici.

Vista la determinazione del Responsabile del Servizio Affari Generali e Anagrafe N. 219 del 26/02/2021, avente oggetto: “Incarico legale conferito all’Avv. Laura Attanasi per denuncia – querela a difesa dell’onorabilità e reputazione dell’Amministrazione Comunale – Impegno di spesa – CIG Z3030CFF6B”,
i consiglieri comunali della lista “Possiamo Sinistra per Chiusi”, interrogano il Sig. Sindaco al fine di conoscere contro chi è rivolta la denuncia e nello specifico i fatti che portano a prefigurare la presunta lesione e onorabilità dell’Amministrazione Comunale.”

Che cosa era successo? Nella seduta del Consiglio del 23 dicembre il sindaco ha comunicato l’intenzione di querelare. L’iniziativa di Possiamo è quanto mai opportuna, ma potrebbe essere del tutto inutile perché sindaco e giunta potrebbero non dare queste informazioni motivando con la necessità del segreto istruttorio.

Personalmente credo che la diffida non andrà molto lontano. Il sindaco ha parlato di “alcuni blog”, non so quindi se si riferisse a chiusiblog e quali siano gli altri. Per quanto riguarda chiusiblog ho riletto tutto con attenzione e non ho trovato alcun fondamento per l’accusa di lesione dell’onorabilità dell’Amministrazione comunale. I tempi della querela saranno comunque lunghi.

Quello che invece appare urgente è capire se e come sia stato possibile non aver preso tempestive misure per la riscossione di circa 400.000 euro di canoni dovuti e non corrisposti.

In particolare rimane da capire se nel frattempo i concessionari abbiano disattivato gli impianti o invece abbiano continuato ad incassare i proventi dalla vendita dell’energia prodotta.

Per quale motivo a fronte di diverse annualità non corrisposte non si sia fatto ricorso alla risoluzione del contratto come prevede quello con SDM? (immagino che sia comunque analogo quello con le due imprese locali). Dopo un anno di mancato pagamento sarebbe bastata una raccomandata con ricevuta di ritorno. Se il concessionario non avesse provveduto, il diritto di superficie sarebbe tornato al Comune compresi gli impianti realizzati.

28 FEBBRAIO 2014 Contratto di cessione del diritto di superficie su aree di parcheggio di proprietà comunale ai fini della progettazione , realizzazione e gestione di pensiline di copertura con impianto fotovoltaico integrato parcheggio Multisala, località- parcheggio area sportiva Montallese.

(…)Articolo 15 (risoluzione del contratto) – Costituiscono cause di risoluzione del contratto di concessione del diritto di superficie il grave o reiterato inadempimento del Concessionario degli obblighi di legge e di contratto. Il Concedente in tal caso assegnerà al concessionario un termine non inferiore a quindici giorni per ripristinare le condizioni di corretto adempimento, decorso il quale persistendo le condizioni le condizioni di inadempimento il contratto dovrà intendersi senz’altro risolto.

Costituiscono altresì motivo di risoluzione ai sensi dell’art. 1456 del codice civile le seguenti ipotesi (…)”

SEGUE UN ELENCO DI 13 POSSIBILI IPOTESI DI RISOLUZIONE DELLE QUALI QUI INTERESSA LA 13°:

– il mancato pagamento nei termini previsti di n.1 annualità del corrispettivo previsto a favore dell’Amministrazione comunale per la cessione del diritto di superficie”

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2 risposte a Fotovoltaico e quei 400.000 euro

  1. ROSATI ROSSELLA scrive:

    Nello stesso periodo in cui è stato pubblicato l’articolo di Siena News sono usciti numerosi comunicati stampa, anche da parte dell’allora Assessore al Bilancio, tutti intitolati ” Chiusi città del fotovoltaico” . Non è però questo che ha attirato la mia attenzione quanto piuttosto che nelle dichiarazioni contenute su Siena News,datate 12 marzo 2013, si attesta che gli impianti al Paip della Biffe e della località Boncia sono pienamente operativi. Ciò è “incogruente” con quanto contenuto nella delibera di giunta per il recupero del credito ove per tali impianti si indica che il contratto di concessione del diritto di superficie tra Comune e concessionari è stato fatto il 24/07/2014 presso il Notaio Grillo di Siena, quindi un anno e tre mesi dopo l’avvio della loro operatività. Guarda caso anche io, quale Amministratore di società, quello stesso giorno, 24/07/2014, dovevo stipulare un contratto di vendita d’immobile , con uno dei concessionari , sempre dal Notaio Grillo di Siena. Il “mio” atto è però saltato perchè qualcuno si è divertito a “giocare” catastalmente e urbanisticamente con l’immobile della società da me amministrata, fino poi ad arrivare a distruggere circa 200.000 euro d’impianti “tecnologici” dichiarati dall’allora Direttore dei Lavori e dall’Ente Comunale quali “mancanti della sola installazione dei pannelli”. Già, chissà come ha girato questa circostanza. Di certo c’è chi è “fortunato” e chi no.

  2. pscattoni scrive:

    Un articolo che ci ricorda come sia iniziata la storia, sindaco Scaramelli assessore al bilancio Bettollini. https://www.sienanews.it/toscana/siena/chiusi-tre-nuovi-impianti-fotovoltaici/

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