Sondaggi archeologici a Pania. Chiedere è lecito e una risposta tempestiva è dovuta

di Paolo Scattoni


Negli ultimi giorni si è dibattuto su un cartello in località Pania che annunciava la esecuzione di “sondaggi archeologici” nel periodo dal 21 al 29 maggio. Il pomeriggio dello stesso 21 maggio il cartello è stato tolto. Scavi di qualche consistenza sono stati però eseguiti secondo alcuni testimoni.
Pania è una località di interesse archeologico e i sondaggi debbono essere autorizzati dalla Soprintendenza a seguito di una domanda corredata da relazione e da un rilievo del terreno interessato con l’indicazione precisa dei punti da scavare. Alle operazioni deve essere presente un archeologo. Nel cartello non c’era l’indicazione dell’autorizzazione e non c’era l’indicazione della cosiddetta CILA (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata) da inviare al Comun

Le domande sull’operazione sono molte. Eccone alcune.
C’è stata un’autorizzazione della Soprintendenza? C’è stata una Comunicazione di Inizio Lavori al Comune nei tempi prescritti? C’è stato una verifica da parte del Comune sui lavori eseguiti? C’è stato il controllo dell‘archeologo sull’esecuzione?
È  stato scritto che non spetta ai cittadini fare i “poliziotti”. Per carità nessuno vuole fare un lavoro che non è il suo. Ai cittadini che però hanno a cuore paesaggio e beni culturali spetta il compito di chiedere. Rispondere e compito delle autorità competenti e non come al solito attraverso la stampa amica.

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