Lavorare con i piedi

di Paolo Scattoni

Chi va a fare la spesa di questi tempi deve constatare che i prezzi dei prodotti agricoli freschi sono notevolmente aumentati. È l’effetto della forte caduta della produzione. Una delle cause è la mancanza di manodopera dovuta, si dice, all’impossibilità di impiego di lavoratori stagionali provenienti dall’estero. D’altra parte tutti quelli che che accusano gli stranieri di rubare il lavoro agli italiani, non sembrano propensi ad offrirsi per sostituirli.

Ci sarebbero i richiedenti asilo, quelli che molti dicono (ancora!) essere ospitati in alberghi a cinque stelle con uso di piscina. Nonostante questa vita lussuosa e oziosa i richiedenti asilo sarebbero felici di lavorare in campagna come prima che il corona virus bloccasse tutto. Il problema principale è il trasporto. I pulmini dei caporali che prima ne caricavano sette alla volta non lo possono fare più.

Di questi tempi però è giusto raccogliere il pur minimo segnale positivo.

Da queste parti alcuni dei richiedenti asilo che hanno un permesso di soggiorno hanno aperto una partita IVA e offrono il loro lavoro in maniera regolare. Rimane il problema del trasporto che hanno risolto con scarpinate a piedi di qualche chilometro.

In attesa che chi i mezzi di trasporto li ha (automobile o motocicletta) arrivino a sostituirli (ne dubito) questi ragazzi meritano la nostra gratitudine.

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