di Paolo Scattoni
Caro Claudio,
per te, “tornato alla casa del Padre” non è un semplice artificio retorico che si legge nei necrologi. La tua incrollabile fede è stata l’ispirazione continua per il tuo impegno umano, civile e anche politico. Fra le innumerevoli iniziative ricordo il tuo viaggio di tanti anni fa a Londonderry in piena “guerra di religione” che stava facendo tante vittime. Volevi capire come ci si poteva ammazzare fra popolazioni con la stessa ispirazione religiosa.
Ricordo le tue innumerevoli intuizioni. Nella pratica alcune hanno avuto successo ed altre meno. In ognuna però ti sei impegnato con tutto te stesso. Immagino che altri vorranno scrivere su questo.
Io voglio ricordare soltanto dell’ultima volta che ci siamo visti. Ero stato ad assistere ad un Consiglio Comunale. All’uscita ti ho incontrato. Eri in sedia a rotelle, insieme a Gisella e alle vostre nipotine. Mi ringraziasti per il lavoro svolto per un richiedente asilo che mi avevi “affidato”. Dicesti che se anche altre famiglie a Chiusi avessero svolto la stessa funzione il tanto discusso problema dei rifugiati da noi sarebbe stato facilmente risolto. Non ricordo cosa ti risposi. Forse quello che dico a tutti: quell’esperienza mi ha dato più di quanto abbia dato io alla persona che mi era stata affidata. Se non te l’ho detto te lo dico ora.
Grazie Claudio, riposa in pace.
Quella con Claudio è stata un’amicizia quarantennale, cominciata con una chiacchierata estiva in margine a un concorso di flauto – se non ricordo male -, fatta di tante cose grandi (alcune comuni passioni e l’attenzione agli ultimi) e piccole, tra cui l’ironia con cui ci si prendeva in giro a proposito di apparizioni delle rispettive divinità: Baffone (malgrado il mio dichiarato antistalinismo e il mio lavoro con i frati dei lebbrosari) contro la Madonna. Ultimamente, ci vedevamo di rado ma c’era sempre l’occasione di scambiarci il sorrisetto malizioso che ci ha accomunato.
Ho partecipato alla cerimonia funebre, commovente di suo conoscendo Claudio, la moglie Gisella ed i figli, ma la cosa che più mi ha colpito è stata la numerosa partecipazione, tra la tanta gente intervenuta, di molti giovani arrivati da varie parti della Toscana, insieme anche ad alcuni Francescani. I ragazzi in parte hanno formato, insieme ad altri locali, un bel coro di accompagnamento alla celebrazione e quindi hanno composto una lunga fila ininterrotta al momento della distribuzione dell’Eucaristia.
Si parla molto di aspetti negativi legati alla gioventù di oggi, troppo spesso generalizzando a vanvera, questi ragazzi, penso tutti legati alla “Gioventù Francescana”, come Tommaso e Giacomo, sono invece, per quello che conosco, uno degli esempi positivi anche se poco conosciuto e che merita sicuramente un plauso.
Ritengo che, se ha potuto vedere, Claudio sia rimasto contento del saluto di commiato che ha ricevuto, nonostante la tristezza evidente nei suoi familiari, soprattutto, e in chi lo ha conosciuto!
Grazie per il tuo messaggio, ho incontrato Claudio nel mio primo mese qui in Italia. aveva una personalità eccellente. Posso dire che ha avuto una mano del mio futuro qui e dico grazie. Riposa in pace.
Grazie da Gisella, Tommaso, Giacomo, Maria, Eva.