L’ULTIMA MOSTRA DI THE FACE OF ASIA ALL ISTITUTO GEOGRAFICO MILITARE

 IGM del 2019-10-18 17-16-05di Carlo Sacco

Non avrei mai voluto scrivere un titolo simile ma dopo 10 anni di indefesso lavoro di ricostruzione archivistica lavorando fra lastre fotografiche,stampe,e diverso materiale storico fotografico ed oggettistico, sono stato costretto a fare la scelta di porre fine all’attività di questa Onlus da me stesso diretta.

Le motivazioni non sono solo economiche,di carattere pratico o di collocazione in spazi appositi del materiale fotografico che si degrada ulteriormente,ma sono anche quelle-forse le principali- della sordità delle istituzioni dei territori non solo di Chiusi ma anche di quelli confinanti.

La Onlus è nata per mia iniziativa di recuperare materiale fotografico, archivistico-storico del territorio di proprietà mia e della mia famiglia, ma anche di quello fotografico concernente l’Asia e quello librario relativo alle esplorazioni dal 700 ai giorni nostri del continente asiatico.Volumi spesso introvabili anche nelle biblioteche importanti del mondo;volumi per la maggior parte ” in lingua”. Tutto questo complesso di materiale è stato ceduto in comodato gratuito all’Associazione che si legge in calce e sarebbe stato nel tempo anche oggetto di interventi da concertare con le istituzioni del territorio e spesso pur sforzandomi a farlo ho constatato il più grande disinteresse: tutti bravi a proporre iniziative a parole ma nei fatti l’unica persona che si è frugata in tasca per il mantenimento,la scannerizzazione e tutto il resto sono stato io personalmente.

Adesso ho deciso di terminare tale modalità con immenso dispiacere poiché non posso più permettermi di organizzare esposizioni da solo e perdipiù frugamdomi in tasca. E’ impensabile ! Quindi anche rispetto a questo fatto,quando si parla di ”cultura” e di possibilità di utilizzo di questa nei paesi specialmente, si veicolano messaggi spesso totalmente risibili. Le istituzioni al massimo mettono a disposizione i locali che hanno (quindi si basano solo esclusivamente gli assessorati sull’interesse e l’iniziativa di coloro che interesse personal-culturale hanno per loro conto, ma nulla in più, anzi spesso nemmeno con quelli).

E questa non è la politica che i partiti si affrettano sempre a declamare ma l’esatto contrario.Si sà che non hanno soldi e che per averli li debbono togliere ad altri cespiti senz’altro più di immediata importanza sulla funzionalità della cosa pubblica, ma l’investimento in cultura ritengo che possa essere quello che possa cambiare le cose in questo paese e cambiarle in maniera notevole.

Chiudendo quindi tale Onlus rientrerò in possesso del materiale ceduto in comodato gratuito e chi vorrà fare iniziative con l’utilizzo di detto materiale deve sapere che ne dovrà sostenere i costi. Punto. Un ultima annotazione che per me è degna di rilievo: l’ultima iniziativa prima della chiusura sarà quella seguente alla richiesta da parte dell’Istituto Geografico Militare di Firenze di realizzare una mostra fotografica sul tema dell’esplorazione del Karakorum e del Tibet da parte di Luigi Amedeo di Savoia Duca degli Abruzzi che è stato uno dei più grandi esploratori italiani a cavallo del XIX e XX secolo.

Nel 1909 egli compì la prima esplorazione della regione del Karakorum ma non riuscì a conquistare il K2 che sarà conquistato ben quasi mezzo secolo più tardi da Ardito Desio, Compagnoni, Lacedelli e Walter Bonatti nel 1954. Di tutto quel territorio sconfinato ed inesplortato, la mia Onlus è riuscita a recuperare le prime cartine geografiche di esplorazione di spedizioni precedenti (fra l’altro bellissime) a quella del Duca degli Abruzzi che facevano parte del materiale in possesso della Royal Geographic Society di Londra facenti parte del loro Geographic Journal. Le ho scannerizzate e stampate.

Non tutte chiaramente fanno parte di detta mostra ma qualcuna certamente si, insieme ad una ventina di fotografie fatte stampare dalla mia Onlus di lastre provenienti da un acquisto casuale e fortunato fatto anni or sono su ebay concernenti la Birmania dell’800 nonché una decina di Foto di della Prima Guerra Mondiale( immagini molto crude fra l’altro e di fruibilità consigliata solo da parte di un pubblico adulto,da dove si può capire cosa è stata quell’immane tragedia della guerra ).

Tutto questo sarà esposto per una settimana a partire dal 25 Ottobre nei locali dell’IGM a Firenze in Via Cesare Battisti n.10, dopodichè rientrerà a far parte del mio archivio personale.E’ stata tutta questa per me una grande soddisfazione il fatto di aver polarizzato l’attenzione da parte uno storico istituto italiano di fama mondiale come l’IGM sul materiale in possesso del mio Archivio.Vorrei chiarire che non rappresenta un vanto per me tutto questo ma bensì un tentativo di chiarire l’impotenza della politica a valorizzare le risorse esistenti,certamente non solo quelle ”fotografiche” ma di ogni genere.E tutto questo purtroppo è l’anticamera della decadenza,venga chi venga, e finchè la gente non cambierà il modo di pensare e di agire si toglieranno speranze al futuro. Non c’è uscita se si continua di questo passo ma come si vede si pensa solo agli impianti sul territorio, allo sviluppo perverso che non serve alla gente. Perchè quello avuto fino ad adesso è stato più perverso che utile a tutti.

Le previsioni sono solo quelle che tutto continuerà di tale passo. Ma è la gente che dovrebbe dare l’alt a tutto questo per la semplice ragione che il prezzo più gravoso lo paga lei.Se non interessa la salute futura dei propri figli vuol dire che la gente accetta supinamente ciò che viene deciso da altri.Non mi sembra che questo possa essere un segnale di civiltà.

Carlo Sacco

IGM 2 2019-10-18 17-22-04

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3 risposte a L’ULTIMA MOSTRA DI THE FACE OF ASIA ALL ISTITUTO GEOGRAFICO MILITARE

  1. Carlo sacco scrive:

    Una semplice annotazione non importante ma doverosa solo per senso di correttezza.Nell’invito dell’Istituto Geografico Militare figura il mio nome preceduto dal titolo di “Dottore”.Tengo a precisare che non fruisco di tale titolo poiché nel mio corso di studi non ho conseguito la laurea bensì diploma.Questa è stata solamente una iniziativa del resto non concordata da parte dell’IGM che forse per senso di attenzione per il lavoro svolto oppure per comune senso di deferenza mi ha fatto fregiare impropriamente di tale titolo e quindi non per falsa modestia , ma per correttezza dovuta,ho creduto opportuno per coloro che mi conoscono ma anche per tutti gli altri fare tale precisazione.

  2. roberto donatelli scrive:

    Ho avuto la fortuna di vedere due delle mostre allestite dal Sig. Sacco a Chiusi. Sono rimasto affascinato dal materiale esposto, molto interessante ed educativo. Ma, oggi, si sa che la cultura si basa su panini con la porchetta e varie altre iniziative di dubbio valore.
    Grazie Sig. Sacco per avermi fatto conoscere realtà di cui non sapevo.

  3. pscattoni scrive:

    È sempre triste quando una valida attività culturale chiude. Vediamola in positivo: questo del convegno all’Istituto Geografico Militare è un importante riconoscimento.
    Quello che mi sento di raccomandare a Carlo (Sacco) è di continuare a lavorare sul catalogo, pubblicandolo di tanto in tanto senza aspettare la conclusione del lavoro. Gli studiosi potranno così mettersi in contatto e consultare le parti dell’archivio che interessano.

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