Mettete un ministro nei vostri cannoni

prostitute-nogeriane-700x470di Paolo Scattoni

Sulla vicenda Seawatch ormai  si sente di tutto. Contro lo sbarco di 41 persone vengono addirittura invocati atti di guerra come il cannoneggiamento di questa nave che ha violato “i sacri confini della patria”. In subordine l’affondamento con l’arresto dell’equipaggio e la condanna a 15 anni per il capitano (una donna di 31 anni). Quando si dice parlare e scrivere a caso.

C’è una televisione ormai votata ai talk show stile pollaio. C’è poi un ministro degli interni che ha scambiato il suo ruolo con quello della propaganda 24 ore al giorno fra amore per i figli, bacio al rosario e sbandieramento del Vangelo.

In questo grande casino strumentale cerco di ragionare partendo da Chiusi. Nel nostro comune poco meno del 15% dei residenti sono stranieri. Quando camminiamo per strada in media su sette persone che incrociamo una è straniera. Se poi includiamo anche quelli che la cittadinanza italiana l’hanno acquisita anche meno. I problemi realmente percepiti sono rari e secondari.

C’è invece un problema serio come quello della prostituzione dove ragazze prevalentemente nigeriane esercitano il mestiere.

È noto che le prestazioni avvengano nei parcheggi poco frequentati.

Chi sono queste ragazze? Interessante sarebbe approfondire. Ci sono signore ex prostitute denominate in gergo “madam”. In molti casi sono loro a reclutare e organizzare il lavoro. Vanno (in aereo ovviamente) e trovano ragazze che fanno lavori umili, retribuiti una miseria, ma onesti. Convincono le ragazze a partire per la Libia. Là vengono avviate e formate alla prostituzione e dopo tante vessazioni affrontano il mare. Qui la solita madam organizza il tutto con casa a Roma per quelle che lavorano a Chiusi. L’incasso viene gestito dalla solita madam che lo distribuisce: una piccola parte alla ragazza, una parte alla famiglia e la maggior parte all’organizzazione.

Aiutamole a casa loro? Direi di aiutarle a casa nostra, stroncando il commercio. Questo è davvero il compito del Ministero degli interni. Ma è molto più facile blaterare sui porti chiusi, che non adoperarsi di eliminare lo schiavismo in Italia.

Come fare? Mi permetto un piccolo suggerimento. Sono sicuro che le madam sono conosciute dalle nostre forze dell’ordine. Partirei con eliminare il visto per le reclutatrici. Sono straniere e si può. Poi stroncare e offrire programmi di protezione. Ma si sa queste misure portano pochi voti.

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16 risposte a Mettete un ministro nei vostri cannoni

  1. pscattoni scrive:

    X Carlo Sacco. Lo hai scritto infinite volte: la colpa è del sistema capitalistico. Come ho già avuto modo di scriverti il tema se non può essere discusso spiegando i legami con la situazione locale, qui non interessa.
    Senza offesa ti comunico che è l’ultima volta che pubblico commenti diquesto tipo.
    Per quanto riguarda il tema in discussione io credo che alla luce della nostra esperienza locale si debbano giudicare le proposte che si stanno affrontando sul tema, a partire dall’abolizione della legge Bossi-Fini. Dall’altra ci sono i decreti sicurezza gialloverde che a mio avviso non aiutano ad intaccare la situazione di quelle ragazze che vedi in foto. Questo è quello che qui ptrebbe interessare. Per altro ci sono altri siti nel web dove potrai trovare interlocutori sicuramente più qualificati di noi.

  2. Carlo sacco scrive:

    “La strategia realistica” specialmente quella evocata da Paolo,ma non solo da lui e condivisa da tanti,guarda caso coincide sempre con l’utilizzo delle forze presenti in un ambito dove le regole fondamentali non si immaginano di cambiare e gli viene affibbiato il nome di “strategia dei piccoli passi” con i quali si immagina o si illudono gli altri di poter cambiare terreno, ben sapendo pero’ che nello stesso tempo la struttura del sistema ti recupera tutto quanto in certi momenti è costretta a concedere.L’illusione “liberistica” e non liberale nasce deliberatamente da tale concezione ed i più gli credono perché quando si dipana fornisce l’illusione a tutto il resto che ne produce il consenso che le cose piano piano possano cambiare.Oggi su tale schema abbiamo secondo me raggiunto la saturazione con il procedere dello sviluppo capitalistico e – mi ripeterò all’infinito-ma con la crescita fuori controllo della popolazione globale è proprio quello che a tutti i costi non si vuole considerare che è nominato come lo sviluppo capitalistico,che sottrae e nega le spinte di cambiamento lasciando i due terzi del mondo o a morire di fame o alla migrazione destabilizzante.Credo che dovremmo essere noi come mondo occidentale a rappresentare un ancora di salvezza per tutto quel mondo, ma prima dovremmo cambiare al nostro interno le concezioni dello sviluppo di come si è proceduto sin’ora,sennò non ne usciamo.Chi sono i partiti che lo vogliono questo?

  3. Roberto Pacchieri scrive:

    Caro Carlo non credo di essere in grado di riformare il capitalismo, ne di trovare pratiche soluzioni al problema che stiamo discutendo (anche volendo mancano informazioni, esperienze e capacità elaborative) ma da semplice cittadino credo di poter esprimere il quadro, i paletti entro cui i politici ed i tecnici dovrebbero muoversi e questo è un diritto/dovere di ogni persona. Il potere appartiene alle nazioni che dominano con la forza della violenza militare ed economica, sarò ingenuo, ma la mia mente si rifiuta di accettare questa strada. Le “belle parole” vanno in contrapposizione ad un clima di violenta ignominia e falsità regolate ad arte: sono delle briciole che non ti fanno perdere la strada maestra che adesso è un piccolo sentiero e che, con fatica, in molti cercano di tenerlo aperto, quindi non credo che lasciano il tempo che trovano. Non credo che il Pd poteva produrre un disegno di legge dignitoso (anche se parziale e non sufficiente) che Paolo definisce giustamente come “strategia realistica) senza i paletti delle “belle parole” che molti si ostinano a proferire come distinguo alla barbarie incipiente. È la rassegnazione che lascia il tempo che trova.

  4. pscattoni scrive:

    X Roberto Pacchieri. Purtroppo fra il dagli al nero ed è tutta cola del capitalismo, credo che bisogna partie da strategie realistiche. Il PD ad esempio ha proposto di abolire la Bossi-Fini e ripendere il discorso sulle quote della Turco-Napolitani che se con molti limiti aveva iniziato a strutturare il problema. In alcuni paesi come il Canada funziona bene l’istituto dellosponsor che permette di arrivare per un periodo limitato per la ricerca di un lavoro.
    La proposto PD prevede inoltre l’abolizione del reato di immigrazione clandestina che non è servita a niente. Favorire il rimpatrio volontario assistito.
    Infine un programma serio di cosione.
    Partecipo ad alcuni dibattiti in rete sul tema, ma purtroppo non riesco ancora a scorgere altre proposte che non siano versioni sempre più restrittive.

  5. Carlo sacco scrive:

    X Roberto Pacchieri.Molto polemicamente Roberto, ma se sei fra coloro che pensano di riformare il Capitalismo come lo pensano i nostri amici della sinistra moderna italiana penso che puoi già essere inscritto nel registro dei fallimenti.Le situazioni che evochi e la fotografia che fai sono l’esatta conseguenza di come il mondo ha funzionato fin qui,ma secondo me trascuri un fatto molto importante che è quello che chi ha il potere decisionale sugli interventi economici, li programma a seconda di come gli resta utile e se trova ostacoli procura anche la guerra.Una visione antiquata la mia ed in contrasto con la modernità di pensieri diversi che oggi appaiono nel mondo mediatico? Sinceramente se avessi tale lettura penso che ti possa sbagliare.Le belle parole non sono state mai osservate e realizzate dalla storia purtroppo ed i cambiamenti quando sono avvenuti sono avvenuti solo purtroppo in maniera violenta proprio per l’egoismo umano che muove gli uomini e le loro società costruite sul concetto di accumulo, potere e sulla forza,che oggi è diventata quella dirimente e penetrante dei mercati.A questi concetti si assoggetta tutto.O si ha la forza di imporre un cambiamento oppuresi soggiacervi a questo.Le belle parole lasciano il tempo che trovano.

  6. Roberto Pacchieri scrive:

    Sono d’accordo Paolo l’argomento è troppo importante per esaurirsi nel settarismo, le menti devono essere libere ed aperte: stiamo affrontando un argomento che deciderà dell’assetto sociale e politico di buona parte del Globo ed il nostro Paese è in prima linea.
    L’equilibrio con cui riusciremo a gestire i flussi migratori diventerà fondamentale sia per proteggere la stabiltà e la crescita del nostro Paese, sia per garantire uno sviluppo democratico dei Paesi Africani che non possono essere lasciati alla mercé di Cina, Russia e Stati Uniti i cui metodi purtroppo li conosciamo benissimo. Russia e USA dividono tutto in fazioni pro e contro guerreggiando continuamente sulla pelle delle inerti popolazioni, la Cina si sta comprando punti strategici (vedi i principali porti) messi a garanzia di prestiti concessi a Paesi che non potranno mai rimborsare. L’Africa è un continente ricco di risorse, investire su di esso è garantirsi un futuro per noi e per tutto il Continente Europeo. In tutto questo non possiamo non essere in grado di gestire emergenze umanitarie. Più che muri occorrono Ponti che permettano confronti e soluzioni, ne va della nostra stessa sopravvivenza.

  7. pscattoni scrive:

    Non credo che Roberto (Donatelli) si sia offeso. Comunque se volete posso provvedere ad eliminare uno dei due messaggi.
    Quello che importa è non lasciare cadere il dibattito. È importante discutere e non lasciarsi andare alla propaganda continua.
    Quello che mi piacerebbe succedesse a Chiusi è un confronto sul tema dei richiedenti asilo dove le varie forze politiche portassero le loro idee. Si potrebbero fare molte cose per il bene dei richiedenti asilo come della nostra comunità locale.

  8. Roberto Pacchieri scrive:

    Volevo scusarmi con Donatelli non volevo “accanirmi” contro di lui sono solo partiti tutti e due gli interventi per errore. Con questi “attrezzi elettronici” sono imbranato…..

  9. Roberto Pacchieri scrive:

    x Donatelli,
    Dal primo dell’anno ad oggi sono sbarcati migliaia di “clandestini” ( in realtà profughi che scappano da guerre,violenze, desertificazione, fame, miseria) sulle coste Italiane, anche via terra e via cielo. Hanno cercato in tutti i modi d’incastrare le navi OGM: dal governo ed i suoi rappresentanti, dalle forze dell’ordine capitanate dal nostro ministro degli interni, da giudici molto vicini a loro: niente non un capo d’imputazione ha trovato riscontro. Lo sà quanto è lo stipendio della Capitana della Seawatch: € 1.500 mensili.
    Ora: chi stà seminando “fuffa” e sfruttando i profughi?
    Ripeto è il caso di iniziare a parlare seriamente del fenomeno che non si fermerà con i muri di mattini e non.

  10. Roberto Pacchieri scrive:

    x Donatelli
    queste sono dichiarazioni che dovrebbero avere a supporto uno straccio di prove o punti di riferimento. C’è un fuoco di fila continuo contro le ONG prodotto non da politici qualunque, ma da ministri che hanno potere enorme su forze dell’ordine e magistratura (tutta gente fortemente motivata visto il tenore delle loro dichiarazioni e delle loro azioni) senza produrre uno straccio di prova o di seria incriminazione.
    E’ il momento di togliere la “fuffa” e parlare seriamente di un problema che determinerà nuovi equilibri non solo nel bacino del Mediterraneo ma nell’assetto Mondiale. Proviamo a guardarlo diversamente: da un problema può nascere un’opportunità.

  11. pscattoni scrive:

    x Roberto Pacchieri. Infatti ci sono 5 paesi che hanno dato la loro disponibilità ad ospitare i rifugiati e migranti della Seawatch. Insieme fanno più di 160 milioni di abitanti. Ora Salvini vuole sapere quanti per ogni dei cinque. La trovo una scusa ridicola. Il suo problema è la propaganda, patetici quelli che ci cascano.

    x Robrto Donatelli. Mi disaice ma considero la tua come la solita polemica non basata su dati e informazioni solide.

  12. roberto donatelli scrive:

    una nave che se frega delle motovette della Marina e se ne frega anche di tutto il resto. Quello che conta è aver un pò di poveracci a bordo che fruttano chissà quanti quettrini a coloro che ‘ salvano’ i disperati lasciati in mare. Salvare,secondo me, dovrebbe significare dare un valido contributo per salvaguardare le vite umane, non per farci soldi o propaganda ma semplicemente perchè sono vite. Mi sembra che nessuno dei protagonisti si attenga a questa sacrosanta regola tanto meno la ‘Sea Watch’.

  13. Roberto Pacchieri scrive:

    E’ veramente impressionante il linguaggio di certi rappresentanti, e non, del nostro governo. Stiamo parlando di circa 40 persone salvate in mezzo al Mare che vengono dagli orrori che oramai tutti noi conosciamo. Ma non interessa la loro storia, interessa solo l’uso che se ne può fare per impressionare e condizionare il “comune sentire”.
    Ricordo che dall’inizio dell’anno sono arrivati migliaia di migranti irregolari nel nostro territorio il cui traffico è controllato da organizzazioni malavitose, ma questa veemenza è riservate solo alle ONG.
    Forse è il caso di smetterla di usare il dolore delle persone per meschini tornaconti di consenso ed affrontare seriamente il problema

  14. pscattoni scrive:

    x Maria Spina. Verissimo, ma non dobbiamo arrenderci. Facciamo quello che sappiamo fare. Per esempio raccogliere queste storie. Pubblichiamole. Tu hai collaborato alla scrittura di un libro (non ancora pubblicato). Senza la tua professionalità di editor non sarebbe mai stato completato. Lo leggeranno in pochi? Pazienza, si fa quel che si può.

    x Gisella Zazzaretta. È un po’ lo stesso discorso. Cerchiamo almeno di rendere un po’ più difficile l’operato di questi criminali (grandi e piccoli).

  15. gisella zazzaretta scrive:

    Stroncare questo “commercio” è difficile, sia tra i neri che tra i bianchi. Questi sono pesci piccoli. Dietro ci sono, ben nascosti, insospettabili cittadini, neri e bianchi.

  16. maria spina scrive:

    Parole sante. grazie. Ma credo che nessun politico abbia voglia di sollevare e risolvere il problema

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