di Daniele Fiaschi
Invio la risposta della segreteria Ceccarelli ad un mio messaggio prodotto durante un viaggio kafkiano sul RV3168 Chiusi-FI SMN. Mi sento quantomeno sbalordito, per usare un eufemismo… addirittura pare siano stati talmente impotenti (dicono che la linea era già carica di frecce ma a inizio anno ce ne hanno buttate altre). …LORO non meglio precisati…, e che ora sperano addirittura in Toninelli … altro dirti non vo’…
Saluti, buona lettura Daniele Fiaschi
PS – comunque siccome pare (sbaglio??) che la mozione in consiglio di Possiamo sia stata forse nemmeno capita, potrebbe mai essere questa una via più diretta per andare un briciolo più in alto… (anche se i risultati dei consiglieri regionali più o meno locali che abbiamo dato negli ultimi 10 anni mi suggerirebbero di stare parecchio fermo…).
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Gent.le sig. Fiaschi,
proprio ieri ho a incontrato i comitati pendolari, fra cui anche quelli del Valdarno, di Arezzo e della Valdichiana, insieme a Trenitalia.
Ho chiesto ai gestori del servizio un grande impegno per il 2019, perché la Toscana ha scommesso fortemente sul ferro e si attende risposte in linea con le aspettative degli utenti.
Siamo, infatti, coscienti che il 2018 è stato un anno difficile, ben evidenziato dal dato della puntualità reale, quella percepita dall’utente, che tiene conto di tutte le cause senza esclusioni, che è stato pari al 89,3% (nel 2017 era nel 90,8%). Alcuni eventi meteorologici hanno sicuramente penalizzato i risultati dell’andamento generale del servizio. Basti citare il gelicidio di marzo, (puntualità reale 85,8%) o i recenti eventi del mese di ottobre (ottobre 86,7%). Ma ci sono problemi che non attengono al maltempo, bensì a scelte che si sono fatte a livello nazionale e su queste l’assessore ha voluto esprimere tutto il dissenso della regione. Il riferimento, in particolare, è alla linea Aretina, per la quale da mesi ci stiamo battendo (la media puntualità reale linea aretina 2018: 85,2%, – 3,93% rispetto al 2017 mentre la media regionale ha avuto un calo del 1,56 %) abbiamo più volte denunciato l’eccessivo affollamento di treni Av, peraltro assai irregolari nell’andamento e penalizzanti per i treni regionali.
Già da dicembre 2017 c’è stata una crescita del tutto sproporzionata del traffico Av che ha saturato la linea e creato crescenti disagi ad alcuni treni regionali, particolarmente importanti per i pendolari, che percorrono la direttissima. Abbiamo scritto anche alle Autorithy. Abbiamo fatto incontri con i pendolari e con i gestori evidenziando l’esigenza di correttivi anche a livello di revisione profonda degli orari dei treni Av. Ci erano stati garantiti interventi significativi sull’orario che non sono stati realizzati, mentre si sono inseriti ulteriori treni Av. Questo ci ha indotto a scrivere di nuovo a tutti i soggetti competenti, Autorithy, Fs e anche al ministro Toninelli. Proprio il Ministro ha più volte affermato di voler mettere al centro il tema dei pendolari e quindi ci attendiamo scelte coerenti con questa proponimento.
Cordiali saluti,
Vincenzo Ceccarelli
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a: “Daniele Fiaschi” <daniele.fiaschi@unifi.it>
A: “vincenzo ceccarelli vincenzo ceccarelli” <vincenzo.ceccarelli@regione.>
Inviato: Venerdì, 30 novembre 2018 9:51:30
Oggetto: I treni della Valdichiana
Gentile Assessore.
le scrivo in diretta mentre butto con calma molti altri minuti del mio poco valevole tempo dietro all’ennesimo ritardo del treno 3168, il cui percorso lei dovrebbe conoscere abbastanza bene, per le sue origini.
Oggi pare che ci sia un problema all’infrastruttura… non meglio precisato. Ma poco interessa. Molto più interessante è vedere come il “gestore dell’infrastruttura” ha gestito il problema: Dopo essere stati quasi mezz’ora fermi ad Arezzo, ci hanno inizialmente deviato sulla direttissima, da Arezzo stessa (cosa che sarebbe buona e giusta e che sarebbe la MAMMA di tutti i problemi e di tutte le soluzioni, per i treni che non fermano in Valdarno). Ci siamo detti: bene, recupereremo un po’! Illusi! Era chiaramente un abbocco, in quanto ci hanno subito dopo rideviato all’uscita Valdarno, perché c’era evidentemente qualche freccia dietro che incalzava…! Non solo: dopo averci piantato un altro quarto d’ora all’uscita Valdarno sud, di lì a poco un annuncio ha informato che oggi il treno si sarebbe fermato anche a Montevarchi, San Giovanni e Figline. Chiaramente aggiungendo un altro quarto d’ora buono al ritardo e sfruttando il 3168 in rimpiazzo di qualche altro regionale soppresso…
Questo è solo uno sfogo momentaneo… diciamo per passare il tempo. Oggi c’è il guasto e può anche accadere (ma il rimedio adottato è di quelli che ti sbattono in faccia l’evidenza che siamo passeggeri di serie B e che, anche in situazioni di emergenza, non possiamo in alcun modo pensare di disturbare la marcia dei passeggeri di SERIE A sulla direttissima…!).
Ciò che deprime è piuttosto lo stillicidio di ritardicchi che QUOTIDIANAMENTE affligge i treni della Valdichiana, sia regionali che intercity, fondamentalmente causati dalla SUBORDINAZIONE TOTALE CHE DEVONO ai treni AV sulla direttissima: prima di usarne l’ultimo quasi trascurabile pezzettino, da Figline, devono attendere il passaggio delle frecce in orario e anche di quelle in ritardo. Oltre ad aver passato inutilmente 20 minuti in più per arrivarci, con un treno che, non avendo
da fermarsi nel Valdarno, potrebbe aver DIRITTO ad un pezzetto di traccia direttissima già da Arezzo! Lo stesso dicasi per il regionale VELOCE 11680: quello addirittura si ferma a perdere 10 minuti di tempo ad Arezzo, per far transitare non si sa cosa e poi riprendere TRANQUILLAMENTE per la LENTA, arrivando con calma a Figline dove poi si ferma sempre per ossequiare il DOVUTO passaggio delle frecce.
Ora io dico: pensa che sia umano che un pendolare ad un certo punto s’incazzi? Non tanto dicevo, appunto, per la giornata di disagio dovuta a qualche guasto che può far giustamente parte del manage di qualsiasi sistema mobile, quanto per la constatazione (sbattuta quotidianamente maleducatamente in faccia) di essere passeggeri ed utenti di SERIE B (e
non uso altri termini ben più efficaci per descrivere la considerazione) che dobbiamo subire e zitti, anzi essere anche contenti per avere ancora qualche servizio.
Possibile che le istituzioni territoriali siano così impotenti verso queste politiche a dir poco antipopolari ormai istituzionalizzate da Trenitalia/RFI in nome di una liberalizzazione di NOANTRI all’italiana che a suo comodo privatizza strutture e macchine acquistate da tutti i contribuenti, almeno in larga parte, visto che lo Stato resta l’azionista di maggioranza del sistema?
E il problema delle linee della Valdichiana non lo sollevo io ora, ma è ormai noto da 10 anni, da quando i tempi di percorrenza per Firenze sono aumentati mediamente di 20 minuti. Possibile che, almeno in fascia pendolari, non si possano ritagliare 4 spaziettini da 10 minuti di occupazione direttissima da Arezzo? Lei, per provenienza, dovrebbe anche
conoscere ed essere sensibile a quelle zone, per quanto giustamente assessore di tutta la Regione. Possibile che una Regione con giunta di sinistra possa soccombere così nel trovare un modesto spazio erogaticìvo di un servizio “popolare” per molti rispetto ad uno “d’elite” per molti meno?
Sono già stato abbastanza lungo e non vado oltre (potremmo parlare degli intercity, dell’UNICO treno, QUESTO, che è in grado di portarti da Chiusi a Firenze arrivando prima delle 9 ecc…), ma volendo sono aperto…
Mentre concludo la mail sono le 8,50, arrivo con 50 minuti di ritardo a FI SMN e mi appresto a scendere per andare a rincorrere una “coincidenza” per Rifredi, dove arriverò comodamente per le 9, 15, con 15 minuti di ritardo su un impegno. Peccato, credevo che ce l’avrei potuta fare essendo partito da Chiusi alle 6,28…
La saluto cordialmente e la ringrazio per l’attenzione che vorrà darmi.
Giusto così per dovere di cronaca, sempre in diretta scrivo della soppressione, per la 2a settimana consecutiva sempre di venerdì (…) del RV 11658 (mi trovo infatti sulla sua brutta copia 2304 Roma-FI). Mi pare che le risposte siano proprio del tono che prospettavo: avete ancora qualche servizio, che minchia volete?? Accontentatevi sennò come vedete, a nostra discrezione, siamo in grado di darvi anche meno….!! Questi sono i messaggi quotidianamente deprimenti di cui parlavo prima. Il problema è che le istituzioni, purtroppo di qualsiasi livello, NON CONOSCONO MINIMAMENTE il problema…
Per essere pratici e puntare dritto ad una richiesta RAGIONEVOLE (su Firenze, chi conosce meglio Roma proponga, anche se la vedo già migliore , per esempio con l’IC 581 e altri IC A/R….):
dato che PARE (conferme o smentite please da eventuali addetti ai lavori, possibilmente documentate) che i nuovi sistemi di alimentazione andranno anche sugli IC, perché non SOSTITUIRE il 2304 con un IC che raccolga TUTTA la Valdichiana aretina (soddisfacendo i criteri di riempimento, necessari!) e da Arezzo vada direttamente in DIRETTISSIMA?? Tra le 7 e le 8 transito a Chiusi. Eventualmente l’11658 trasformato in super locale. Il tutto armonizzato anche con il 3168, stessa modalità, versione IC. Risultato: 2 tracce “veloci”, ragionevoli e accettabili per pendolari ma anche per turisti. Andando a prendere le frecce eventualmente a FI. Questa sarebbe l’AV UTILE per i ns territori!!!
Come fare? dice Enzo (Sorbera). Cercare di acceditarsi in qualche modo come interlocutori. Ai tempi della costruzione della direttissima questo territorio ha dato molto, basti soltanto pensare alle cave. Quello che dovremmo chiedere non sono privilegi quanto piuttosto una politica basata sulla coesione territoriale. Si tratterebbe di “ricondizionare” una parte del materiale rotabile con il doppio voltaggio e il doppio sistema di segnalamento per gli intercity, anche soltanto per due tratte (Rovezzano-Figline e Orte-Settebagni). La velocità degli intercity permette l’uso di queste due tratte non farebbe da “tappo” nei cnfronti dei treni ad alta velocità”. Poi ci sono anche le elezioni e il voto è ancora libero.
Quanto scritto da Daniele, e quel che leggo in risposta dall’assessore regionale, mi rafforza nell’idea che la politica locale possa fare poco o nulla rispetto a questo sopruso che vede l’infrastruttura pubblica, pagata con i soldi di tutti, a disposizione del profitto di pochi soggetti privati. E questo non vale solo per la ferrovia (fonia di larghissima banda, comunicazioni elettroniche, ecc.) Si profila un’ulteriore beffa con i cambi di voltaggio che impediranno il transito dei convogli “lenti” sulle tratte AV. Questo blog ne ha parlato a sfinimento. Quello che non è chiaro è il come un’azione politica locale possa incidere sulle scelte strategiche dell’azienda che gestisce la rete. Al di là della possibile “pressione” o suasion che possa essere esercitata sull’eventuale ministro (e abbiamo visto restare lettera morta gli impegni più altisonanti presi dal ministro in transito a Chiusi a bordo di non so più qual trenino propagandistico), è possibile un’azione politica concreta per poter rendere conveniente – economicamente, politicamente, socialmente e quant’altri …mente possano venire in mente – l’uso della av da parte di pendolari e utenti “declassati” di questo tipo?
L’assessore riconosce che la linea direttissima è satuta. Chiede una revisione degli orari. Nessuno se lo fila. Dei futuri problemi posti dal cambiamento dei sistemi di segnalamento e del voltaggio nessun cenno. Possibile che l’assessore non li sappia? Concordo sulla proposta di sentire più in alto rispetto al Consiglio comunale che il problena non sembra vogia affrontarlo.