Palazzetto a Pania e i tempi del pallottoliere

lavatoi-post-300x184di Paolo Scattoni

Le procedure della pubblica amministrazione saranno pure criticabili, ma per ora sono quelle. Su Primapagina è uscito un articolo in cui in un’intervista il sindaco di Chiusi avrebbe parlato del Palazzetto a Pania come un’opera in dirittura d’arrivo. Delibera di Giunta alla mano (n.140 del maggio 2017)  in cui si indicavano le opere di urbanizzazione ancora mancanti in 850.000 euro il consigliere Luca Scaramelli ha contestato l’annuncio. Senza quelle opere l’uso intensivo programmato e spesso sbandierato non è possibile. Gli 850.000 non ci sono. Ci sarebbero 250.000 euro di cui 205.000 proveniente da un fondo CONI. Quei fondi non riguardano però le opere previste nel progetto degli 850.000 euro della delibera che abbiamo ricordato.

Quando si fanno annunci e si creano attese si dovrebbe responsabilmente cnsiderare l’esperienza pregressa.

Il 3 gennaio 2018 Primapagina pubblicava un articolo, di cui vale la pena citare almeno un breve stralcio:

Quando il 24 novembre scorso Matteo Renzi con il suo codazzo di ministri e deputati sbarcò a Chiusi con il treno “Destinazione Italia”, il sindaco Bettollini si prese pure del salame dalle opposizioni locali che non fecero mancare la loro piccola manifestazione di dissenso. Renzi c’era abituato, aveva già preso fischi e improperi ovunque. Lo stesso Bettolini l’aveva forse messa nel conto quella contestazione. Ma poco più di un mese dopo, il 27 dicembre, il salame si è trasformato in un succulento regalo di Natale che il sindaco di Chiusi si è visto recapitare per posta elettronica certificata proprio dal  ministro Luca Lotti, uno  di quelli che erano sul treno di Renzi il giorno della tappa chiusina.”

E conclueva:

(…) ci sta che certi rapporti abbiano avuto il loro peso, ma ufficialmente il finanziamento del recupero dei lavatoi di Chiusi da parte del Cipe è arrivato grazie alla possibilità di utilizzare risorse non spese nei termini previsti per altri progetti e spendibili invece per progetti immediatamente cantierabili. Il progetto presentato da Comune è rientrato tra questi. Per Bettollini & C. è indubbiamente un punto da segnare nel pallottoliere. Per Chiusi il recupero di un tassello della propria storia.”

Dal messaggio del “succulento regalo” sono passati quasi nove mesi. Una lunga dirittura d’arrivo? Ad essere ottimisti lavori che saranno conclusi entro l’estate 2019? Se sono troppo pessimista qualcuno fornisca elementi per essere ottimisti per questo “tassello della nostra storia”.

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4 risposte a Palazzetto a Pania e i tempi del pallottoliere

  1. pscattoni scrive:

    Si può chiedere attraverso una richiesta di accesso agli atti. Se queste richieste non fosse soltanto di uno o poco più il Comune sarebbe probabilmente costretto a garantire una maggiore trasparenza. Per quanto riguarda il restauro dei lavatoi si potrebbe partire dalla comunicazione dell’allora ministro Luca Lotti di fine dicembre 2017 di cui ci dà notizia Lorenzoni. Un procedimento sicuramente faticoso che potrebbe essere semplificato con l’aiuto di un consigliere comunale che per l’accesso agli atti ha canali un po’ più veloci. Un’interrogazione o interpellanza può sicuramente aiutare ancora di più. Ma sull’opportunità politica magari ci sono valutazioni diverse.
    Il post d Scaramelli sui parcheggi da realizzare al Palazzetto ha ottenuto sino ad ora circa 260 contatti con tempi di lettura medi di circa 4 minuti. Ognuno potrà giudicare come meglio crede.

  2. Carlo sacco scrive:

    Non ho problemi ad essere d’accordo ma mi dovresti spiegare come possa fare un qualsiasi cittadino che tu chiami “normale” ad affrontare un muro di gomma da una parte visto che proprio tu che sei iscritto e che quindi almeno penserei che condividi le idee di fondo di tale partito, visto il tuo essere coriaceo che ti riconosco senza dubbio alcuno per l’esperienza delle tue continue richieste sulle tematiche di cui si parla e non solo-cosa hai ottenuto ad essere perseverante-giustamente dico io ed è cosa che te ne fa’ onore-.Mi sbaglio oppure hai ottenuto solo sguardi in cagnesco, manifestazioni di insopportabilita’ e giudizi non tanto ragguardevoli da parte dell’establishment? Cosa dovrebbe fare un cittadino normale in tale situazione,fammelo capire.Nel mio piccolo come vedi, a torto od a ragione intervengo e dico la mia senza remore,ma lo sai meglio di me che all’intorno esiste un muro di gomma tipico delle peggiori ipocrisie al potere….sarebbe potuta cambiare la situazione, ma come vedi non è possibile se non con un mezzo, il solo idoneo: “la defenestrazione da voto” .Altro non esiste nei tempi che viviamo.Sara’ anche difficile certamente,ma può darsi che a quella condizione ci stiamo avvicinando.

  3. Paolo Scattoni scrive:

    Si può anche scherzare, ma serve a poco. Occorre invece lavorare per creare le condizioni della trasparenza. Il caso che ho citato potrebbe anche non esistere. Le risorse per i lavatoi magari già ci sono e il problema è un altro. Ma per sapere qual’è c’è bisogno di documentarsi. Ho sempre pensato che per fare questo per un consigliere sarebbe facile. Più difficile per un cittadino “semplice”. Poi chi a suo tempo ci ha fatto retorica potrebbe responsabilmente porsi il problema di informare sul “dopo”.

  4. Carlo sacco scrive:

    De Commedia Clusina. Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una piazza oscura che la diritta via era smarrita,ma quanto a dir qual’era e’ cosa dura…..Tale piazza nommavasi come il divin poeta in fronte alla stazione ,ove gleba applaudiva ed altra in contestazione.Le parole ch’udii furon quelle belle come quelle di faròvvi veder oltre le stelle,e colui che attendea il vagon della persona accorta pensava ch’ivi convien lasciare ogni sospetto, ogni vilta’ convien che qui sia morta.Ma in verità le genti eran curiose piuttosto che dirsi speranzose,poiché sapean in cuor loro che il rame potevasi non vender come oro.Da tutta questa storia attualmente cosa esce,chidesi il cittadin e si rincresce.Esce che chiunque osservi il panorama che ha davanti ,vede profilarsi all’orizzonte principianti, che facendo con carriera i fatti loro iniziano a veder davanti, un bel pianoro.Dopo il pianor poi vien la salita e tocca barcamenarsi per la vita,contro color che in fumo d’altri lassi, compiuto hanno solo pochi passi.Ed allor il divin poeta in un impeto che dalla sua vena scaturisce vien fuori con il verbo seguente e si capisce:Ahi serva Clusium di dolore ostello,nave senza cocchiero in gran tempesta,non donna di provincia ma bordello,quale altra speme oggi ti resta?A chi ti promettea cose più belle fa in modo che veda un po’di Stelle. Non perché questo sia dei problem la soluzione ma perché finisca l’improvvisazione!

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